NHL Playoff 2012: partita storica in quel di Washington

NHL Playoff 2012: partita storica in quel di Washington

Si conferma serie equilibrata quella che vede fronteggiarsi i New York Rangers e i Washington Capitals, con i dominatori della Eastern Conference che si portano in vantaggio nella serie. Nell’altra sfida tra Coyotes e Predators, a farla da padrona è il fattore campo, consentendo alla compagine del Tennessee di accorciare le distanze e di rimanere in corsa per la qualificazione alla finale di Conference.

Coyotes @ Nashville 0-2 (0-2, 0-0, 0-0) / Serie 2-1
di Thomas Valeruz

Dopo essere andati sotto 2 a 0 nei due scontri fuori casa, i Predators di Nashville sfruttano a dovere il fattore campo superando per 2-0 i Phoenix Coyotes, avvicinandosi nella serie sempre condotta dalla compagine dell’Arizona per 2-1.
In avvio di match però sono gli ospiti a rendersi particolarmente pericolosi con Vrbata, che da ottima posizione spara sul palo alla sinistra di Rinne. Sul ribaltamento di fronte, però, alla prima vera sortita offensiva i padroni di casa trovano la rete del vantaggio: sfruttando un grossolano errore di Smith, Bourque serve Legwand che al centro dello slot deve solo insaccare a porta vuota. La rete subita paralizza gli ospiti, e i Predators riescono a mettere a segno anche la seconda marcatura dopo solo un minuto grazie all’intesa Kostitsyn-Fisher, con quest’ultimo che deposita il puck alle spalle di un incolpevole Smith. Passano pochi minuti e la compagine di Nashville passa nuovamente con Legwand, ma l’arbitro non convalida la rete per un tocco di pattino. Nel secondo periodo la squadra ospite si spinge maggiormente in avanti, impegnando Rinne con Morris prima e la coppia Pouliot/Vrbata poi, ma senza i risultati sperati. In avvio di terzo periodo è Smith a salire in cattedra, salvando tutto il possibile in situazione di inferiorità numerica; anche Rinne non è da meno, mettendo in mostra tutte le sue capacità in una doppia inferiorità numerica nella quale sono scagliati verso la sua gabbia un numero incredibile di tiri. Sull’ultimo arrembaggio dei Coyotes si conclude questo match che permette ai Predators di accorciare le distanze nella serie, e sempre alla Bridgestone Arena di Nashville, avranno la possibilità di agguantare il pareggio tra 48 ore.

Rangers @ Washington 2-1 OT (0-0, 1-1, 0-0, 1-0) / Serie 2-1
di Nicola Tosin

Partita storica al Verizon Center di Washington. Grazie ai 114:41 minuti di gioco, diventa la seconda partita più lunga nella storia della franchigia newyorkese, superando i 109:32 minuti di un Rangers-Bruins del 26 Marzo 1932! Difficilmente raggiungibili i 128:52 minuti della sfida tra la franchigia residente al MSG e i Canadiens del 28 Marzo del 1930. A livello di partita di post-season, la NHL non offrire una partita di questa durata dal lontano Aprile del 2008.
Venendo alla partita, gli ospiti riportano a roster Brian Boyle dopo la contusione rimediata nel primo round contro i Senators. Per i Capitals, ancora fuori John Erskine e il solito Dmitri Orlov per scelte tecniche.
La sfida offre un botto già dopo 25”, quando Alexander Semin spara un missile poco sopra la gabbia. Lo stesso viene effettuato da Jason Chimera al 3° minuto, ma Henrik Lundqvist risponde presente. Prima del minuto 7:03, quando Braden Holtby blocca il primo puck della serata, i padroni di casa sembrano avere in mano la partita e in grado di arrivare prima in ogni singola azione. Prima Ruslan Fedotenko (13′) e poi con Marc Staal (16’11”), che con un diagonale a botta sicura e a due passi dalla gabbia sfiora il palo, mettono pressione al giovane goalie avversario. Il periodo si chiude con una penalità inflitta a Marc Staal, che a 3’29” dalla sirena lascia i compagni di squadra in 4vs5. I padroni di casa gestiscono discretamente il tutto e con poca convinzione, tanto che le uniche occasioni arrivano da tentativi velleitari di Dennis Wideman.
I primi 5′ della frazione centrale, offrono uno spettacolo totalmente inverso a quello partorito nel periodo precedente : gli ospiti sembrano molto più svegli e in grado di gestire ogni singolo possesso senza affanni. Nonostante ciò, l’occasione più nitida arriva sulla stecca di Matt Hendricks, che riesce a far passare il puck tra i gambali del goalie svedese ma senza trovare la gabbia, perchè sfila a pochi centimetri dal palo alla destra di Lundvquist. Al minuto 5:43 arriva la prima penalità dei Caps e a farne le spese è Brooks Laich. I newyorkesi non gettano l’opportunità e al minuto 26:41, Ryan Callahan (Del Zotto, Gaborik) deposita con facilità il puck in rete dopo una serie di deviazione sfortunate per i capitolini. Quest’ultimi subiscono il colpo e fino alla rete siglata da John Carlsson (Semin, Alzner) al minuto 31:10, non riescono a creare gioco e subiscono gli avversari come gli ospiti subirono i capitolini durante la prima frazione. Nemmeno un minuto dopo la rete del pareggio, i Rangers si ritrovano in superiorità numerica ma gestiscono il tutto in maniera abbastanza rivedibile. Prima della seconda sirena avviene poco e nulla, tranne una nitida occasione in 3vs1 per i Caps a poco meno di 5′ dalla pausa.
Il periodo finale dei tempi regolamentari sembra riportare la serie alla noia di gara-1, con 5′ iniziali decisamente soporiferi e privi di una qualsiasi emozione. Il gioco sembra sbloccarsi pochi secondi dopo, quando i Rangers hanno la possibilità di gestire un’altra superiorità numerica; così non è, visto che a 13” dalla chiusura incappano in una banale penalità che permette ai ragazzi guidati da Dale Hunter di avere 1’47” di PP. Come gli ospiti, anche i bianco-rossi-blu non sfruttano la possibilità e il periodo non offre più nulla di rilevante fino alla sirena finale.
Nei 54’41” di OT, in rare occasioni c’è stata la possibilità di vedere terminare la gara : dopo 4’45”, Troy Brouwer si divora una gigantesca occasione angolando troppo il tiro a tu per tu con lo svedese; a 5′ dalla prima sirena, Alexander Ovechkin timbra un clamoroso palo alla sinistra dello stesso svedese; al minuto 33:48 dell’extra-time, Michael Rupp spara a botta sicura da due passi e con una gabbia quasi vuota, ma trova un arto inferiore del proprio compagno Boyle; a 1’58” dalla rete decisiva, Marian Gaborik timbra un palo alla sinistra del giovane goalie.
Nell’intera durante di tali 3 OT, è prevalso un gioco “alla riserva” (tranne qualche fiammata improvvisa, di cui la più pericolosa quella durante gli ultimi minuti finali del 2° OT da parte degli ospiti) e una grande lucidità da parte dei goalie fino alla giocata decisiva. Giocata concepita da Brad Richards, che prima crea l’azione mettendo il puck dietro la porta e di ritorno gestisce un puck perfetto che offre a Marian Gaborik. Puck tra i gambali di Braden Holtby, risultato finale della gara sul 2-1 e fattore campo annullato nuovamente.

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