EBEL, Linz con un piede in finale

EBEL, Linz con un piede in finale

Linz (1) – Olimpia Lubiana (6) 3:0 [4:2, 4:3OT, 6:1]

Quando, nel corso dei quarti di finale, gli extraterresti di Linz erano di colpo tornati sulla terra, e la delusione-Vienna era riuscita a trascinarli addirittura a gara-7, mettendoli di fronte allo spauracchio dell’eliminazione, molti avevano ricominciato con la “solita storia” dell’inutilità di dominare la regular season, dei grossolani errori dei preparatori atletici, di Ouellette che non si trova più… Bene, non sono passati che dieci giorni e i bianconeri sono lì, 3:0 sul Lubiana dopo altrettante partite e quattro match-ball a disposizione. In tre partite i vincitori della prima parte della stagione hanno messo a referto 14 reti, dominando le due partite giocatesi in Austria e vincendo all’overtime gara-2, giocatasi sul ghiaccio del HalaTivoli, nella capitale slovena.
Bisogna tuttavia ricordare come gli Sloveni siano decimati dagli infortuni: ieri sono rimasti a casa il goalie Lamoreux (il back-up Pintaric, scontata la squalifica per i fatti di Salisburgo, è tornato a difesa dello slot), il forte attaccante Scott Hotham, decisivo in più di qualche partita, Petr Sachl e Anze Ropret. Domani a Lubiana si giohcerà gara-4, giovedì invece si tornerà in Austria per un’eventuale gara-5.

Medvescak Zagabria – Klagenfurt 1:2 [0:4, 1:4, 3:2]

La serie, condizionata oltremodo dalla gigantesca scazzottata di gara-1 (video sotto), con i biancoblu Prpic e Banham squalificati e i biancorossi Hager e Zyuzin infortunati ha visto ieri una partita quasi interlocutoria, distante anni luce dalle due gare che l’avevano preceduta. Nei primi due impegni della serie, infatti, i carinziani avevano dominato in lungo e in largo (tranne nella boxe), infilando Kristan 4 volte a partita e subendo una sola rete in 120′. Ieri invece i biancorossi sono scesi sul ghiaccio di Zagabria con poche idee, e per giunta ben confuse. La rete del vantaggio di Kinasewich, per quanto fortunosa (grazie ad un rebound non controllato da Andy Chiodo), ha letteralmente “segato le gambe” agli avversari, capaci di organizzare qualche rezione solo a partita ormai persa, quando a terzo drittel inoltrato si sono ritrovati sotto per 3:0, recuperando poi fino al 3:2.

httpv://youtu.be/8vLsasF3yq4

Come nella migliore tradizione EBEL (che, con un misto di soddisfazione e compatimento, scopriamo non essere poi così diversa dalla nostra), è arrivato anche il “fattore esterno” a gettare un po’ di benzina sul fuoco di questa serie. Al termine di gara-2, giocatasi a Klagenfurt, negli spogliatoi della squadra di casa è entrato un distinto signore, visibilmente ubriaco, complimentandosi per la bellezza della partita e della Lega. Niente di strano, se questo “distinto signore” non fosse Karl Sofron, presidente della EBEL. L’episodio, minimizzato in patria ma immediatamente ripreso (ed è legittimo aspettarsi, forse amplificato) oltreconfine, riporta comunque l’attenzione sul problema annoso e mai affrontato finora della rappresentanza delle squadre straniere nel direttivo del campionato: per quanto 5 squadre su 11 siano straniere infatti, il direttivo EBEL (organizzazione del campionato, sanzioni ai giocatori, e così via) è interamente austriaco, ponendo seri dubbi sulla propria imparzialità.

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