La situazione della pista di Casate (Como), quasi prossima alla chiusura, dovuta anche in parte alle lungaggini burocratiche e all’ inefficienza dei nostri apparati amministrativi non può che farci riflettere sul futuro del nostro Hockey che in Lombardia corre il rischio subire l’ ennesima amputazione.
La situazione degi nostri impianti è nella quasi totalità obsoleta ed indegna di una Regione tra le prime in Europa.
Stadi tenuti in piedi con il filo di ferro, manutenzioni al minimo per mancanza di fondi e sempre grandi rischi quando dopo la pausa estiva vengono avviati i macchinari.
E’ vero noi non siamo il calcio ma penso che in ambito sportivo abbiamo diritto alla stessa dignità.
Le nostre Società, che quasi sempre, sono a conduzione pressochè familiare, sopravvivono principalmente con le quote che i giocatori associati versano non sono certo in grado di provvedere alla ristrutturazione degli impianti che comunque sono, quasi sempre, di proprietà dei Comuni con gestioni private e poi quando come a Como la proprietà decide di intervenire per una misera questione burocratica si decide di non proseguire con gli interventi …… in Lombardia o forse no siamo in un paese del quarto mondo.
Qualche privilegio in meno e qualcosa in più per noi.