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Prima di capodanno lo Jukurit aveva ingaggiato quel Tommi Nikkilä che l’anno scorso fu protagonista suo malgrado del pasticcio burocratico che costò lo scudetto al Val Pusteria. Il 24enne portierone finlandese era rimasto senza contratto fino al try-out danese da parte dell’Esbjerg in ottobre. Non confermato dai danesi Nikkilä verso la fine di novembre era stato ingaggiato dal PYRY, formazione di serie C finlandese.
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Parlando di vecchie conoscenze ad Asiago si ricorderanno di Fernando Pisani, una delle stelle del firmamento NHL passate sul cielo del nostro campionato l’anno del lockout. Parliamo del 2005 quando gli stellati portarono all’Odegar Rico Fata dai Pittsburgh Penguins, Stéphane Quintal dai Montreal Canadiens, Mathieu Dandenault dai Detroit Red Wings e l’italo-canadese Fernando Pisani dagli Edmonton Oilers. L’attaccante nativo proprio di Edmonton con l’Asiago in 12 partite di regular season segnò un gol e 5 assist non entusiasmando più di tanto il pubblico vicentino. Ai play-off l’Asiago delle stelle sconfisse il Fassa ma venne eliminato dal Cortina di Cullen in semifinale. Tornato in National Hockey League, Pisani ha disputato altre 5 stagioni negli Oilers disputando una finale di Stanley. L’anno scorso il 35enne cambiò per la prima volta franchigia e passò ai Chicago Blackhawks con un ingaggio di 500.000 dollari, ma per lui è stata l’ultima stagione sul ghiaccio. Non confermato dagli indiani, l’italo-canadese non ha accettato nessuna offerta fino a quella di quattro mesi da parte del Södertälje, formazione che milita nel massimo campionato svedese. Il Södertälje al momento è al nono posto ed è allenata da Johan Strömwall, coach del Bolzano nel 2006. La permanenza di Pisani in Elitserien è durata però 10 giorni. In tre partite l’ex asiaghese ha cambiato idea e ha deciso di tornare sui suoi passi non trovando le giuste motivazioni.
«Prima di tutto lasciatemi dire che mi dispiace molto – ha scritto Pisani ai tifosi sul sito ufficiale del Södertälje -. Avevo intenzione di inserirmi e contribuire nell’aiutare la squadra, ma non è scattata la scintilla. Pensavo fosse una cosa dovuta al primo impatto ed invece la cosa s’è accentuata. Non ho le giuste motivazioni e sento di non poter essere in grado di raggiungere il livello dei miei compagni di squadra. Pertanto è meglio rescindere il contratto piuttosto che rappresentare un peso alla squadra».
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