Super Final Continental Cup 2012: lo Yunost rovina la festa del Rouen

Super Final Continental Cup 2012: lo Yunost rovina la festa del Rouen

Non in tutte le serate trovi un avversario arrendevole come l’Asiago dell’esordio e così i sogni di gloria del Rouen e del suo passionale pubblico si infrangono contro la concretezza ed il tasso tecnico superiore dei campioni dello Yunost Minsk, che forse, anzi quasi certamente, dovranno spedire la coppa in Ucraina dopo la decisiva sconfitta di ieri, ma per lo meno mettono un po’ di pressione al Donbas. Patinoire piena e squadre fotocopia della giornata precedente per il replay della sfida che lo scorso anno a Minsk aveva detto 4-2 Yunost (guarda il caso…) e spalancato le porte al trionfo della squadra di Zakharov. Partenza a tutto gas dei padroni di casa che cercano di mettere alle corde i bielorussi con l’entusiasmo e un po’ di confusione, ma è l’eterno Fabrice Lhenry a dover lavorare per primo, opponendosi per due volte al vivace Oleg Tymchenko, che quando ha voglia di giocare è un ottimo attaccante, ed al lettone Armands Berzins. A 10 secondi dalla prima sirena è però il Rouen ad avere la “palla set” ma Guenette esita inspiegabilmente nel tiro a porta scoperta e Mika Oksa ci arriva. E’ ancora il power play, come contro l’Asiago, l’arma in più dei Dragoni: non passa un minuto dall’inizio del secondo periodo e Marc Andrè Thinel indovina un tiro non irresistibile ma che Oksa probabilmente non vede partire e su cui ha una reazione lenta. Ciò che succede nei successivi 10 minuti è da ricordare per i i tifosi di casa: il Rouen ingrana la quinta, mettendo i bielorussi davvero alle corde, Mallette e Guenette sembrano giocatori da NHL, Darcy Werenka domina la difesa e Lhenry si ricorda che ha imparato molto negli anni all’ombra di Huet: tutto perfetto, tutto bello, alla festa francese manca solo l’invitato principale: il goal, Mulle ha un’occasione enorme ma la spreca e tutti aspettano il raddoppio, tanto logico visti i valori in pista. Ma al 33.19 ecco quello che invece non ti aspetti: Lhenry para ma non blocca un tiro, nel duello di stecche per arrivare al disco la spunta quella di Sergei Zadelenov che deposita l’ 1-1 tra l’incredulità generale. Ma non è finita: Teemu Elomo si divora il 2-1 sparando su Oksa, mentre il difensore Andrei Bashko, uno che di solito nello Yunost nemmeno ci gioca essendo in prestito dallo Shakthar solo per la Continental, si prende la soddisfazione della doppietta personale, prima aggirando Lhenry su servizio di Tymchenko e poi infilando il 3-1 a due secondi dalla sirena. Tra le due reti la veemente ma confusa reazione del Rouen che va al secondo riposo da dominatore del periodo, ma sotto di due goals. Ultimo tempo che si apre con la rete della speranza di Mallette, contestata, forse a ragione, dallo Yunost che vede un movimento di porta, ma l’arbitro ceco Hribik consulta un po’ tutti e poi assegna il goal. Ma il Rouen non ne ha più, nonostante il pareggio disti solo un goal, il 4-2 finale di Voroshilov è solo l’ultimo rintocco della campana già suonata a morto per i francesi che escono comunque tra gli applausi, con Julien Desrosiers come MVP, Mika Oksa dall’altra parte si prende lo stesso premio, forse esagerando un po’ il ruolo avuto nella partita. L’ intelligente coach francese Rodolphe Garnier nel dopo partita riconosce i limiti dei suoi: “Abbiamo giocato bene e sono contento ma i nostri ritmi sono ben altri, non siamo abituati a questa intensità, anche mentale. Alla fine non ne avevamo proprio più. Ma non è ancora detta l’ultima parola, il torneo non è finito”. Al solito pragmatico Mikhaik Zakharov: “Sono contento per come abbiamo giocato, sapevamo che il Rouen aveva nel power play l’arma migliore e lo abbiamo molto ben limitato. Torneo finito? Beh, no, il problema è che non dipende solo da noi, possiamo e dobbiamo vincere anche domani e poi sperare”

Yunost Minsk – Rouen 4-2 (0-0; 3-1; 1-1)
Yunost Minsk: Mika Oksa (Vitali Belinski); Sergei Sheleg – Andrei Karev – Sergei Yakimovich – Ivan Usenko – Oleg Tymchenko – Alexander Syrei – Andrei Bashko – Dmitri Parakhonko; Yegor Tsurikov – Igor Voroshilov – Nikolai Mikhailov – Armands Berzins – Maxim Slysh – Alexander Abakunchik – Konstantin Zakharov – Viktor Turkin – Vlasislav Klochkov – Sergei Zadelenov – Irek Khafizov – Yevgeni Kurilin. Coach: Mikhail Zakharov
Rouen: Fabrice Lhenry (Sebastian Ylonen); Juha Alen – Jimi Santala – Darcy Werenka – Richard Demen Willaume – Jonathan Janil – Antonin Manavian – Raphael Faure – Nicolas Lehericey; Anthony Rech – Carl Mallette – Julien Desrosiers – Alexandre Mulle – François Pierre Guenette – Marc Andre Thinel – Ilpo Salmivirta – Jean Philippe Pare – Teemu Elomo – Maxime Joly – Quentin Berthon – Romain Gutierrez. Coach: Rodolphe Garnier
Arbitri: Jan Hribik (Repubblica Ceca) e Mikael Sjoqvist (Svezia) Linesmen: Artur Hylinski (Polonia) e Marc Iwert (Germania)
Penalità: Yunost Minsk 12 (2/6/4) – Rouen 10 (2/6/2)
Tiri: Yunost Minsk 40 (15/14/11) – Rouen 34 (5/13/16)
Marcatori: (0-1) 20.56 Marc Andre Thinel (Darcy Werenka) PP; (1-1) 33.19 Sergei Zadelenov; (2-1) 35.07 Andrei Bashko (Oleg Tmchenko); (3-1) 39.58 Andrei Bashko (Oleg Tymchenko) PP; (3-2) 42.59 Carl Mallette (Darcy Werenka – Julien Desrosiers) PP; (4-2) 49.25 Igor Voroshilov
MVP: Mika Oksa (Yunost Minsk) e Julien Desrosiers (Rouen)

Classifica: Donbas Donetsk p.ti 6; Yunost Minsk p.ti 3; Rouen p.ti 3; Asiago p.ti 0.

Prossimo turno (15/01):
ore 16.00 Asiago – Yunost Minsk
ore 19.30: Rouen – Donbas Donetsk

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