(Dal sito hcap.ch) – Cari sostenitori, Cari amici e tifosi, Per rimettere la chiesa in mezzo al villaggio dopo questi due giorni di analisi, polemiche ed esagerazioni, mi permetto di elencare qui sotto i fatti accaduti durante e dopo la partita di martedì 2.1.2012 contro il Davos e di esporre il nostro punto di vista.
A) Riassunto dell’accaduto:
Durante una fase nella quale il Davos si trovava nel nostro campo di gioco, il nostro giocatore Demuth ha bloccato un tiro del davosiano Joggi, scivolando poi nelle gambe di quest’ultimo. I due hanno subito cominciato a mettersi le mani addosso, probabilmente per l’emozione suscitata da un fallo sullo stesso Demuth non fischiato dall’arbitro in precedenza. Il disco bloccato è volato poco dopo la linea blu del campo del Davos, dove il difensore lo ha velocemente rilanciato verso Taticek, il quale ha segnato il 3-2 nonostante il fatto che da ca. 7-8 secondi fosse in atto la bagarre tra Joggi e Demuth.
Nella nostra valutazione, il gioco avrebbe dovuto essere fermato a quel momento come si fa di solito, cosa che l’arbitro principale non ha fatto ma che invero il regolamento di gioco NON impone.
Quest’azione ha suscitato nel pubblico, ma anche nei giocatori, allenatori e dirigenti HCAP un senso di ingiustizia. Su input del sottoscritto (ero in zona panchina), Paolo Duca ha dunque deposto un cosiddetto “Spielfeldprotest”, ovvero un protesto in campo. Ecco cosa dice in merito il regolamento giuridico della Lega:
1) Art. 55: Una squadra può deporre un protesto contro un errore tecnico o per un errore di cronometro. Non può invece deporre un protesto per una decisione dovuta alla valutazione da parte dell’arbitro.
2) Art. 56: Il protesto deve essere depositato prima della ripresa del gioco tramite il capitano della squadra con relativa motivazione. Nonostante non ci fossero i presupposti per un errore tecnico o di cronometraggio, il protesto è stato deposto per esprimere il nostro profondo disaccordo.
3) Art. 59: Dopo la partita, al momento della consegna del foglio d’arbitro, il club che ha deposto il protesto può ritirarlo o confermarlo. L’HCAP, tramite il sottoscritto, ha confermato questo protesto.
4) Art. 60: Nelle successive 36 ore, il club può mandare una presa di posizione scritta dove deve dimostrare che si tratti di un errore tecnico o di cronometraggio. Nel nostro caso abbiamo riguardato tutti i regolamenti in essere: non esiste una regola che obbliga l’arbitro di fermare il gioco in caso di “bagarre”. Si tratta quindi chiaramente di un errore di valutazione per il quale il nostro protesto non sarebbe neanche stato preso in considerazione dal Giudice Unico della Lega.
5) Art. 63: In caso di errore tecnico, la sentenza può andare fino a dover rigiocare la partita. Ma non trattandosi nel nostro caso di un errore tecnico o di cronometraggio, non abbiamo quindi mandato entro il termine dei 36 ore una presa di posizione che conferma e motiva il protesto.
Ma ritorniamo ai fatti accaduti in quei fatidici secondi: mentre Taticek passa la nostra linea blu si vede molto bene che uno dei giudici di linea mette il suo fischietto in bocca per liberare le sue mani e per poter intervenire sulla coppia Joggi/Demuth. Contrariamente a quanto esposto dalla televisione, negato dal capitano alla TSI e negato pure da tutti gli addetti ai lavori che erano sul ghiaccio, alla tavola giuria, in panchina oppure in zona panchina (tra i quali il sottoscritto), il giudice di linea non ha fischiato (anche perché non ha il diritto di fischiare o di interrompere il gioco per questo genere di azione).
B) Posizione dell’Ambrì su tutto questo:
1. Abbiamo deposto un protesto di campo, ben consapevoli di non avere nessuna chance di ottenere una nuova partita, ma per far capire agli arbitri e in Lega (dove leggono i rapporti ufficiali della partita) che non siamo per niente soddisfatti dell’accaduto e che lo riteniamo un errore arbitrale a sfavore nostro.
2. Abbiamo pure confermato il protesto dopo la partita per dare ancora più peso a tutto e per suscitare una reazione in Lega.
3. Abbiamo comunque, tramite mio e del nostro vice-presidente – nonché membro del consiglio di vigilanza della Lega – protestato presso gli organi competenti perché riteniamo inappropriato che gli arbitri professionisti impiegati alla Coppa Spengler, quantunque pagati da tutte le società di LN, abbiano avuto libero durante il turno del 2 gennaio, in una fase decisiva del campionato. Altrettanto inaccettabile riteniamo che sia stato designato ad Ambrì un arbitro con pochissima esperienza a questo livello, per una partita che rivestiva a questo punto un’importanza vitale per una società come la nostra. A parole ci è stata assicurata comprensione, insisteremo nelle sedi opportune affinché ciò si traduca in cambiamenti per il futuro.
C) Conclusione:
Forse il fatto di comunicare che abbiamo ritirato il protesto non è stato capito fino in fondo da chi ci segue.
Fatto è che non abbiamo portato avanti il protesto di campo, che ci avrebbe forse permesso in caso di errore tecnico di avere un certo successo, appunto perché il caso non era dato. Abbiamo invece protestato presso gli organi competenti sull’errore di valutazione da parte dell’arbitro (cosa che non chiaramente cambierà il risultato della partita stessa).
Continueremo sicuramente a proteggere anche in futuro la nostra società contro questo genere di cose, ma siamo costretti di farlo entro i limiti delle regole di gioco e del regolamento giuridico della LN.
Ribadiamo infine che la reazione del pubblico col lancio di oggetti non è accettabile e danneggia l’HCAP a livello finanziario e a livello dell’immagine positiva che abbiamo attualmente in Svizzera e oltre. Gli errori degli altri non giustificano i nostri!
Ancora un Buon Anno a tutti e Forza Ambrì!
Jean-Jacques Aeschlimann
Direttore Generale HCAP SA