EBEL, Jesenice sull’orlo del crac

EBEL, Jesenice sull’orlo del crac

Mentre la Erste Bank EisHockey Liga procede a gonfie vele, l’attenzione dei media è concentrata sul fondo della classifica, dove una storica squadra slovena è sull’orlo del fallimento.

La squadra in questione è l’Acroni Jesenice, mestamente ultima a 17 punti e immersa nei debiti. Nel weekend, sette giocatori stranieri hanno deciso di lasciare il club, a causa dei ritardi dello stesso nel pagamento degli stipendi. Secondo alcuni giornali sloveni, ai giocatori devono ancora essere corrisposti i pagamenti di ottobre. Dopo le ultime disastrose gare, giocate con metà squadra proveniente dalla SloHokej Liga e dalle giovanili (contro il Vienna sono scesi in campo anche i sedicenni Pem e Zajsek), la dirigenza del team ha fatto sapere che valuterà “la fattibilità della permanenza dello Jesenice nella EBEL”. Le difficoltà economiche del team erano lampanti già ad inizio stagione, quando la mannaia sembrava si dovesse abbattere sulla Mladi Jesenice, la rappresentativa militante in SloHokej, ad un passo dalla rinuncia alla partecipazione al campionato. Nel frattempo, i tifosi (nella foto, al termine della partita vinta ai rigori col Vienna, hkjesenice.si) hanno perso ogni fiducia nel management del team, tanto che hanno iniziato una raccolta fondi per aiutare la squadra e pagare gli stipendi arretrati. Difficilmente le somme raccolte potranno risolvere il problema, ma si tratta senza dubbio di un gesto eclatante, che fa ben capire quanto sia importante l’hockey per una città come Jesenice. Tra le file dello Jesenice figura anche Andrej Tavzelj, in forza lo scorso anno al Pontebba. Nuovo team, stessi problemi.

Decisamente diversa l’atmosfera in casa dell’altra squadra slovena: i draghi di Lubiana sono infatti quarti in graduatoria, appena scesi dal podio dopo due sconfitte contro le prime due della classe, il Linz e i redivivi tori rossi di Salisburgo. I campioni in carica sono decisamente il team del momento, trainati dalla coppia Raffl-Earl e da un Ramzi Abid ancora sulla cresta dell’onda. In testa però tiene duro il Linz, primo attacco e miglior difesa della Lega, ed è impressionante come l’intera prima linea dei bianconeri sia nelle prime dieci posizioni della classifica del plus/minus.

Una delle due squadre capaci di battere recentemente Ouellette e compagni è il Klagenfurt, che ritroviamo in sesta posizione a 27 punti, nel mezzo di un periodo non entusiasmante. Il ritorno di Andy Chiodo a difesa della gabbia non è stato all’altezza delle aspettative, ma è la mancanza di gioco a preoccupare i tifosi dei diavoli, in vistoso calo fisico dopo un inzio davvero sopra le righe. Altri tifosi e altro stato d’animo a Zagabria, dove alla soddisfazione di vedere il proprio team sul podio si aggiunge l’attesa per i festeggiamenti dei 50 anni del team, che in gennaio porteranno sul ghiaccio della Dom Sportova niente meno che la Dynamo Mosca.

In lenta ripresa il Villach (tre shutout casalinghi consecutivi nelle ultime partite), mentre a Vienna e Graz non possono bastare le prestazioni superlative delle “coppie d’oro” Gratton-Ferland e Lysak-Blatny. Stabili invece Fehervar (abbandonato di recente dall’unico Italiano finora militante in EBEL, Cristiano Borgatello) e Znojmo.

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