Nella serata che ha tributato un minuto di silenzio alla memoria di Peter Jaks, deceduto il 5 ottobre scorso, il Lugano deve inchinarsi ad una prodezza di Christen, consentendo allo Zugo di rimanere in scia al Davos in classifica e una gara in meno. Eppure l’avvio di gara aveva preso una piega positiva per i ticinesi, in un primo periodo che ha mostrato due facce: la prima parte della frazione di gioco è dominata dal Lugano che si avvale di un power play dopo appena 10” di gioco, grazie ad una trattenuta di Metropolit che costringe l’ex bianconero ad accomodarsi nel penalty box; il Lugano, vinto l’ingaggio, quattro secondi più tardi, passa in vantaggio con un tiro di Bednar deviato da Rintanen. I padroni di casa tengono lo Zugo lontano dalla propria gabbia, tuttavia la buona circolazione del disco messa in luce dagli uomini di Smith non producono pericoli per la gabbia di Markkanen. I tentativi degli ospiti di spezzare le trame di gioco luganesi sono timide e lasciano Conz nella veste di spettatore fino al 7.51, quando è chiamato a sventare una saetta di Metropolit dalla blu. La risposta dei bianconeri non si lascia attendere e, all’8.17, Domenichelli tenta la via del goal con un tiro ravvicinato che è deviato dal portiere avversario; l’azione del canadese è il preludio del raddoppio che matura al 10.26 con Simion, il quale, innescata una discesa cede il disco a Burki, il cui tiro è respinto dal goalie zughese, il rebound concesso è preda dello stesso Simion che non lascia scampo all’estremo difensore avversario. Raggiunto il doppio vantaggio la squadra capitanata da Vauclair ha un calo di concentrazione che porta gli svizzeri centrali ad accorciare le distanze, dopo appena un minuto, con Brunner su assist di Wozniewski, bravo ad intercettare un tentativo di passaggio di Domenichelli durante una ripartenza. Il pareggio, maturato al 13.10, è frutto di un’azione insistita ispirata da Christen e finalizzata da Metropolit; il Lugano pare allo sbando: al 13.34 lo stesso attaccante scatta in contropiede, ma nell’uno contro uno ad avere la meglio è Conz. Gli ospiti, subita l’iniziativa iniziale del Lugano, sono stati in grado di uscire alla distanza e raddrizzare una partita che stava imboccando i binari della sconfitta certa; non solo, anche la fortuna ha avuto il suo peso specifico al 16.11: Christen, appostato all’altezza del palo alla destra del portiere bianconero riceve il puck da un suo compagno, il suo passaggio, senza pretese, attraversa lo slot avversario senza essere intercettato, dalla parte opposta Casutt porta in vantaggio la sua squadra indisturbato. La rete del 2-3 ha l’effetto di una frustata per il Lugano che impiega un solo minuti ad impattare il punteggio con Rintanen, il quale, conquistato il disco nell’angolo lo serve a Hirschi, il cui diagonale passa tra i gambali di Markkanen.
La frazione centrale vive fasi di gioco combattute con le due formazioni che si annullano vicendevolmente; gli indugi sono rotti a Helbling, altro ex della partita, con un tiro scagliato all’altezza dell’area di ingaggio alla sinistra di Conz. Le redini del gioco tornano in mano ai padroni di casa al 24.35, grazie ad un power play, durante il quale i bianconeri non riescono a trovare la via del goal. L’aggressività dei ragazzi di coach Smith costringe lo Zugo a commettere un’altra penalità al 27.54 con Sutter, nei due minuti di superiorità l’azione più pericolosa vede protagonista Hirschi, il difensore del Lugano, tuttavia, non trova la deviazione vincente. La squadra capitanata da Duri Camiche, dal canto suo, si propone in avanti con due tentativi del suo Top Scorer Brunner: il primo al 32.32 con il classico dalla blu, il secondo al 36.48, con un tiro a lato, dopo aver portato a spasso un difensore bianconero e non aver sfruttato il buon varco a disposizione.
Il terzo tempo è giocato su ritmi serrati, entrambe le squadre vogliono conquistare i tre punti: la maggiore audacia aiuta lo Zugo e Christen, il quale, servito da Metropolit al 47.43, insacca il disco alle spalle di Conz facendolo passare nel sette alla sua sinistra. E il Lugano? La formazione ticinese c’è, lotta su tutti i dischi e si propone in avanti alla ricerca del nuovo pareggio, ma al tempo stesso rischia di capitolare, come al 53.52, se Conz non avesse dato sfoggio delle sue qualità sventando su Christen. L’attaccante zughese è sanzionato al 54.03 con un 2+10 per una carica da tergo; il power play dei bianconeri non sfoggia la necessaria cattiveria; ad un 1’56” dal termine Domenichelli, con il Lugano nuovamente in power play, ha la possibilità di pareggiare con un tiro a pochi passi da Markkanen, ma il goalie finlandese gli nega la gioia del goal.
Il retour match di domani, in programma a Zugo, darà al Lugano l’occasione di prendersi una rivincita
Lugano – Zugo 3-4 (3-3; 0-0; 0-1)
Lugano: Conz (Bullo); Vauclair – Ulmer – Hirschi – Nummelin – Blatter – Kienzle – Grassi – Nodari; Kostner – Sannitz – Jörg – Rintanen – Romy – Bednar – Domenichelli – Kamber – Steiner – Profico – Burki – Simion. Coach: Smith
Zugo: Markkanen (Schweiger); Fischer – Helbling – Wozniewski – Chiesa – Erni – Fürrer – Blaser; Schnyder – Pirnes – Brunner – Casutt – Metropolit – Christen – D. Camichel – Sutter – Lüthi – Lindemann – Oppliger – Rossi. Coach: Shedden.
Arbitro: Massy Linesmen: Arm – Küng
Penalità: Lugano 4 (2/0/2) – Zugo 22 (2/6/14)
Tiri: Lugano 27 – Zugo 32
Marcatori: (1-0) 00.14 Rintanen (Bednar – Romy) PP; (2-0) 10.26 Simion (Burki); (2-1) 11.26 Brunner (Wozniewski – Schnyder); (2-2) 13.10 Metropolit (Christen – Casutt); (2-3) 16.11 Casutt (Christen) PP; (3-3) 17.10 Hirschi (Rintanen – Romy); (3-4) Christen (Metropolit)
Spettatori: 3.891
MVP: Simion (Lugano) e Christen (Lugano)