Luca Ansoldi e Marco Liberatore nel dopo partita di Milano-Pergine

Luca Ansoldi e Marco Liberatore nel dopo partita di Milano-Pergine

Luca Ansoldi nella serie cadetta non aveva mai giocato, oggi (ieri per chi legge, ndr), nella gara che lo ha visto protagonista contro il Pergine, ha esordito con la maglia del Milano Rossoblu realizzando tre punti, frutto di un goal e due assist:

“Sì, un buon inizio. Abbiamo visto tanta euforia intorno a noi – sottolinea l’attaccante – era importante che la squadra partisse bene per il morale e ci siamo riusciti giocando bene, per di più Terrazzano ha messo a segno il primo shutout. Adesso pensiamo a domenica”.

Il prossimo avversario sarà l’Egna che ha espugnato il Pranives di Selva di Val Gardena 8-1

“Non posso dire molto, perché conosco poco l’A2 e i suoi giocatori – precisa l’atleta meranese – ho sentito pareri che dicono che sarà la nostra principale antagonista. In ogni caso, siamo all’inizio del campionato, sicuramente andremo ad Egna per provare a vincere”.

Gli avversari sono avvertiti; dopo settimane di attesa e risolti i problemi burocratici Ryan Constant ha raggiunto la squadra

“Io lo conoscevo, è un ottimo giocatore. E’ un difensore che sa fare un po’ tutto – lo descrive Ansoldi –: sa impostare, gioca bene in zona difensiva ed è molto fisico, anche se oggi si è trattenuto, perché dopo il primo tempo eravamo abbastanza in vantaggio. E’ un giocatore che, con il passare delle giornate di gioco, ci farà comodo”.

In settimana la Società meneghina ha dato notizia dell’infortunio occorso a Peruzzo, un’assenza che potrebbe farsi sentire

“Per noi è un giocatore importante – assicura il giocatore rossoblu – perché sul ghiaccio è molto intelligente e dà ordine alla linea, sicuramente ne risentiremo. Lui l’ha presa abbastanza bene, sa che è meglio adesso, anziché più avanti. E’ vero che è un mese, però recupererà da un infortunio che non è gravissimo”.  


Marco Liberatore
, coach del Pergine, parla della “prima” della sua squadra

“Un debutto difficile, nei primi dieci minuti i ragazzi non sapevano neanche dov’erano. Però hanno retto molto più di quanto io pensassi”.

E’ anche conscio del fatto che da matricola  dovrà pagare lo scotto nell’affrontare una nuova realtà

“Nel primo mese e mezzo sì – conferma l’allenatore trentino – è il dazio da pagare. L’esperienza non la compriamo da nessuna parte, dobbiamo maturarla in queste partite e correggere i tanti errori che commettiamo, ma è normale, il passaggio di categoria di porta a questo”.

La motivazione principale si riscontra nel descrivere la sua squadra

“Una squadra molto giovane, rinnovata quasi nella sua totalità: dei titolari dello scorso anno ne sono rimasti quattro o cinque. Devo finire di formare la squadra all’interno dello spogliatoio, abbiamo fatto passi da gigante, però il cammino è lungo. E’ una squadra con tantissima voglia di crescere”.

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