HockeyTime.netDopo la prima settimana di allenamento anche con gli ingaggi stranieri, quali sono le tue impressioni? Sei soddisfatto?
Quando si comincia a lavorare con una nuova squadra, sia i giocatori sia l’allenatore devono adattarsi: ci sono molti aspetti nuovi da tenere in considerazione, e bisogna capire a che punto si è. In ogni caso, io sono contento.
Parliamo dei nuovi ingaggi stranieri.
Io cerco sempre di raccogliere sui giocatori più informazioni possibili: tipo di pattinata, passaggio, tiro, disciplina tattica e così via. In linea di massima, da quel che ho potuto vedere fino ad oggi, sono state confermate le notizie che avevo sentito su di loro.
Si vede chi ha lavorato di più e chi ha lavorato di meno durante l’estate, come sempre: per quello ho fatto i test. Diciamo poi che, avendo affrontato la squadra negli anni passati, so quello che possono dare i vari De Bettin, Zanatta, Adami, Menardi, Moser, Zandonella… loro sono sicuramente una parte importante del team, anche se devono assumersi la responsabilità di contribuire in modo giusto al successo del gruppo.
Che squadra sarà l’Hafro Cortina?
Abbiamo voluto dare un taglio giovane: una squadra che pattina, fatta di giovani. Se escludiamo Giorgio De Bettin, credo che il giocatore più vecchio abbia 28 anni. Isherwood ha 22 anni, Menei e Levasseur 24… insomma, sono tutti giovani. Abbiamo cercato atleti stranieri che fossero motivati, con voglia di mettersi in mostra e in discussione, magari che possano ambire a un campionato più prestigioso del nostro. Io sono molto contento degli ingaggi che abbiamo fatto. Il difficile, in queste situazioni, è gestire in maniera corretta il budget che mette a disposizione la società. Faccio un esempio: se devi coprire 8 posizioni e hai a disposizione 100, puoi anche spendere 60 per un attaccante, ma di conseguenza con 40 devi gestire altri 7 ingaggi. Poi, un altro aspetto da tenere in considerazione è che anche i campionati francese e norvegese e le seconde serie tedesca e svedese pagano più o meno i nostri stessi stipendi, e quindi diventano potenziali concorrenti nell’hockey mercato. Con la differenza che, se uno riesce ad andare nel secondo campionato tedesco o svedese, può sempre fare il salto in DEL o in Elitserien.
Cosa c’è da aspettarsi dalle altre squadre che parteciperanno al campionato di Serie A?
Il Bolzano ha fatto grandi acquisti, anche se sono forse un po’ corti in difesa; l’Asiago si è mosso molto bene, e forse l’unico punto di domanda è il portiere; il Valpellice ha allestito una gran bella squadra, molto offensiva; il Valpusteria ha cambiato poco, rispetto allo scorso anno, e questo all’inizio sarà un vantaggio, perché ci metteranno di meno ad amalgamarsi e perché i giocatori già si conoscono; l’Alleghe sarà sicuramente una squadra più forte dell’anno scorso… in linea di massima direi che tutte le squadre si sono rafforzate: il campionato sarà di un livello più alto rispetto all’anno scorso. Per quanto riguarda noi, tutti parlano di centrare i play off, ma sono sicuro che possiamo ambire a una buona posizione, a metà classifica.
Nei prossimi giorni arriverà a Cortina Mike Harder, non come giocatore ma come anello di collegamento fra Serie A e settore giovanile.
La nostra idea è di portare nel settore giovanile un allenatore che trasmetta il sistema di gioco della Serie A anche alle giovanili, soprattutto in Under 18 e in Under 20. Insieme a Harder e a Marco Scapinello, che mi sta dando una mano in questi giorni, cercheremo di coordinarci per aiutare a crescere anche i ragazzi più giovani che – potenzialmente – in futuro potranno giocare in Serie A.