Per lombardi e piemontesi, quasi “C” siamo

Per lombardi e piemontesi, quasi “C” siamo

Il nuovo volto del movimento interregionale lombardo-piemontese s’è riunito sabato per mettere i primi mattoni della nuova stagione. Non c’è ancora nulla di scritto e definitivo, ma si sono tracciate le linee guida per organizzare il nuovo campionato. Secondo la linea comune trovata, fino a questo momento solo verbalmente, non ci sarà più una final four in ambito nazionale ma i comitati Lombardia e Piemonte organizzerano un torneo comune che porterà a una vincitrice unica, che verrà premiata col Trofeo delle Tre Regioni

Certe ai nastri di partenza i HC Diavoli Rossoneri di Sesto San Giovanni (MI), HC Falchi Lecco, HC Ambrosiana 98 di Milano, HC Pinerolo (TO), HC Real Torino e la new entry HC Chiavenna (SO) dopo l’anno sabbatico preso per la senior. Ancora in forse BountyStick Torino, Valpellice Bulldogs (TO), BlackAngels Milano e i campioni nazionali dei Gladiators Aosta. Niente da fare per Casate 2000 e Giugoma. Entro il 20 luglio le squadre dovranno dare una conferma definitiva per poter stilare al più presto il calendario che prevede un’andata e ritorno nel periodo che parte da ottobre e arriverà fino ad aprile, quando le prime 4 squadre si giocheranno i play-off, da stabilire se con una serie di tre partite o un raggruppamento in un weekend. Si giocherà di regola la domenica entro le 18.30 (per agevolare le trasferte) ma ogni squadra potrà concordare con la rispettiva avversaria giorni e orari differenti, previo avvertimento in federazione nei tempi. Si spera di non ripetere l’incredibile cifra di 23 partite spostate all’ultimo momento la scorsa stagione per vari contrattempi delle società.
Novità in arrivo come l’abolizione del pareggio: al termine dei 60 minuti le due squadre tireranno 3 rigori per stabilire i due punti alla vincente e un punto alla perdente. Nei tempi regolamentari la vittoria varrà 3 e la sconfitta zero.
Veste nuova anche nella denominazione. Su disposizione nazionale della FISG non ci potranno essere due “serie C” che portino a confusione. La vecchia serie C under 26 (che manterrà grossomodo la stessa modalità seguendo la filosofia di puntare sui giovani) verrà chiamata semplicemente Serie C. La vecchia C Interregionale (già “over 26”) dovrà avere una nuova denominazione tutta sua. Scartata l’idea di seguire l’alfabeto e denominarla “serie D”, ogni proposta sarà bene accetta. Hockeytime invita i nostri lettori a lanciare qualche idea che potrebbe essere d’ispirazione al nuovo torneo.
Non si è ancora trovata la quadra sul discorso dei tesseramenti. Una delle criticità sollevate è la difficile quanto annosa “convivenza” tra i giovanissimi (comunque tassativamente over 16) con tanto fiato e tecnica acerba e gli ultra quarantenni più appesantiti ma generalmente più “smaliziati”. Difficilmente si arriverà a mettere un limite massimo di “anzianità” ma su suggerimento della classe arbitrale potrebbe esserci un ulteriore giro di vite sulle cariche in balaustra. Nessuno straniero ammesso al campionato né giocatrici di sesso femminile, portieri compresi. Da quest’anno il regolamento vieterà l’utilizzo di giocatori attivi in A1, A2 e C nazionale. Più controversa la questione degli ex “professionisti” che non vorranno appendere del tutto i fatidici pattini al chiodo. Ancora da valutare un modello a riguardo, stile campionati amatoriali sudtirolesi, in base ai curricula degli atleti.

A margine della riunione abbiamo chiesto al presidente del comitato Lombardo Paolo Tesini un’opinione su quanto un Milano in “salsa russa” cambierà l’hockey lombardo.

«Di certo porterà benefici alla visibilità dell’hockey in Lombardia ma rimarrà una questione di privati in una lega privata. Non ci saranno interazioni con il nostro lavoro».

Avete già parlato con la nuova giunta di Milano per nuove sinergie, soprattutto in termini di infrastrutture?

«No è troppo presto, ma ben difficilmente con i bilanci del momento si potranno avere aiuti soprattutto economici».

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