Stanley Cup Final 2011: Lapierre and Luongo day

Stanley Cup Final 2011: Lapierre and Luongo day

Il gesto sconsiderato di Marchand, i colpi di Burrows a Thomas e la risposta di quest’ultimo, l’assenza di Rome, l’evidente difficoltà delle linee difensive dei Canucks e il saluto di Horton a fine partita. Tutti pezzi che sono stati utilizzati per andare a completare il puzzle di gara 4 e non solo. Alla fine del secondo match disputato al TD Garden, un concetto era ben chiaro : serie dominata dal fattore campo, dove il “programma divino” potrebbe essere modificato solamente da una vittoria esterna dei Bruins. Sinceramente, dopo gara 3 e 4, pensare a dei Canucks che mettono la loro bandierina di conquista sul suolo della capitale del Massachusetts, sembra alquanto improbabile.

Alain Vigneault si avvicina a gara 5 con un dilemma e un problema statistico. Il primo è quello di inserire o meno Tanev; il secondo lo si trova nelle statistiche di Tim Thomas, inerenti le gare 5 da lui disputate : 0,67 GPG, una % di parate pari al 97,7 e squadra imbattuta. Abbastanza demoralizzante ma ricordiamo che i dati hanno già fatto un mezzo sgambetto ai Bruins, dunque perchè non farlo pure ai Canucks?

Squadre sul ghiaccio e Chris Tanev presente. In casa Bruins, nessuna novità. Rogers Arena gremita.

Il primo periodo vede un netto dominio da parte degli ospiti. La prima opportunità arriva al minuto 1:39, quando Torres si auto-regala un viaggio in panca puniti. Gestione della superiorità da parte di Chara e compagni? In stile finale di conference. La rete viene sfiorata al minuto 4:05, quando Kelly supera Luongo ma trova la traversa. Vancouver risponde con Raymond, poco dopo 1′, ma un miracolo di Thomas blocca il tutto. Il cronometro segna 6’54” e la seconda penalità bussa alla porta dei Canucks. Risultato? Ennessima gestione discutibile da parte di Boston. Il match cambia per un paio di minuti, quando Burrows e compagni iniziano a caricare ogni cosa in movimento. I Bruins subiscono questa pressione e ritornano a trovare Luongo solo dopo 4′, quando Boychuk trova l’intera compagine canadese a coprire la gabbia. Minuto 14:13 e terza superiorità numerica per i Bruins : gestito con un pò di criterio, dove vanno vicini al vantaggio con Bergeron ma dove rischiano pure lo svantaggio. La pressione nelle cariche, da parte dei Canucks, resta presente fino a fine periodo ma gli ospiti sembrano in grado di non farsi influenzare e di avere la lucidità per poter creare gioco ugualmente. A 32” dalla sirena, Burrows e Lucic si stuzzicano e finiscono in panca puniti. Esagerata la chiamata ai danni del giocatore dei Canucks.

La debolezza dei Canucks (“riuscire a gestire e non collassare nei periodi centrali”) non si presenta in questa gara 5. La prima grande chance è dei Bruins e arriva al minuto 5:19, con Bergeron, in situazione di PP, per un interference ridicola fischiata a Kesler. Boston si ripete e getta l’ennesima superiorità. La prima penalità per gli ospiti arriva al minuto 7:32 ed è ai danni di McQuaid. Il PP dei Canucks sembra più attivo delle ultime volte ma ugualmente non convincente. Dopo una serie di chance sprecate (Raymond, Chara, Marchand), al minuto 12:41 si presenta l’azione “da cambio del risultato” : Tanner Glass, a porta semi-vuota, non trova un disco che chiedeva solamente di essere depositato. 40” dopo e il duello Burrows-Thomas si ripresenta : la “punta” colpisce il goalie a gioco fermo ma quest’ultimo delega la risposta a Seidenberg. 16’06” sul cronometro e secondo PP a favore dei Canucks : gestione buona, con i gemelli svedesi in netta crescita, ma pochi pericoli per TT. Periodo centrale privo di altre curiosità.

Vancouver ha ingranato e lo si nota nel terzo periodo. Il più grande pericolo corso da Luongo, lo regala Peverley a 3’36” dalla fine di gara 5. Il secondo più grande, porta la firma di Boychuk e arriva dopo 56” da quello del compagno di squadra. In poche parole, l’ottima gestione dei Canucks porta i Bruins a rendersi pericolosi solamente nei 3/4 minuti finali, quando subentra il fattore “all’arrembaggio”. La rete che porta la franchigia canadese in vantaggio nella serie, viene siglata al minuto 4:27 da Maxim Lapierre (Bieksa, Torres).
Come detto all’inizio dell’articolo, difficile vedere dei Canucks vittoriosi al TD Garden. Probabilità di vedere una gara 7? Molto elevate.

Doveva essere la gara del PP.
Non pervenuto. Mentre i Canucks hanno tentato di gestire e rendere vive le superiorità, i Bruins sono tornati ai vecchi “splendori” della serie contro i Lightining.

Doveva essere la gara della seconda linea dei Canucks.
In questo caso, il “doveva essere” stava a significare una sola cosa : questi ragazzi devono iniziare a produrre punti. Passaparola anche in questo caso, dove però Raymond si è reso pericolosi in un paio di occasioni.

Doveva essere la gara del riscatto di Roberto Luongo.
Ha risposto. “Man of the match” e quinto shutout in carriera durante la post-season.

Doveva essere la partita del fattore campo.
Statistica : dal 2009, durante la Stanley Cup, chi gioca in casa ha vinto 15 volte e perso 2. I Bruins speravano di trovare delle linee difensive ancora in difficoltà, per aggiornare la statistica in sfavore degli home team.

Doveva essere “la partita fisica di Vancouver”.
Decisamente. Tutti, compresi i due gemelli svedesi, hanno disputato una partita fisica.

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