In ultimo ci ha lasciato le penne anche Vyacheslav Bykov (e il suo assistente Igor Zakharkin), silurato oggi dalla federazione russa dopo 5 anni di servizio. Maschera impassibile in panchina e sergente di ferro in spogliatoio, Bykov ha guidato gli ex sovietici riportandoli sul tetto del mondo dopo 15 anni. Da giocatore Bykov ha vinto due ori con l’URSS e da allenatore ha guidato il Salavat Yulayev Ufa dal 2009 fino alla scorsa stagione, dopo aver condotto il CSKA Mosca per 5 anni.
Da quando l’ex bandiera del Friborgo ha preso in mano le redini della Russia il suo futuro è sempre dipeso dai risultati ottenuti e ai membri della commissione non è piaciuto l’opaco quarto posto a Bratislava, nonostante l’eliminazione del Canada da parte di Ovechkin e compagni. Il successore che traghetterà la Sbornaja alle Olimpiadi di Sochi sarà annunciato nei prossimi giorni.
Il Germania invece si sta delineando una guerra serrata tra la DEL e la federazione tedesca DEB. La pietra del contendere è l’allenatore Uwe Krupp che ha ottenuto con la nazionale della Germania ottimi risultati negli ultimi due anni. Krupp (alla guida della nazionale dal 2005) è stato ingaggiato dagli Squali di Colonia mentre il suo vice, Harold Kreis, è sotto contratto con gli Adler di Mannheim. La federazione non gradirebbe il doppio incarico e per Krupp non ci sarebbe pertanto futuro sulla panchina tedesca. Ciò si aggiunge a vecchi attriti tra cui il desiderio della DEB di attuare un sistema di promozione-retrocessione con la Zweite Bundesliga. Fino a questo momento la DEL è una lega chiusa che ha accettato nuovi ingressi solo quando per motivi finanziari sono venute meno alcune squadre (tra le ultime Duisburg, Francoforte e Kassel).
Come in Italia, anche in Germania c’è poi un braccio di ferro ogni estate per la diminuzione degli stranieri, via via sempre ridotti fino ai 9 attuali per squadra.