Winnipeg prova a tornare nell’ hockey che conta

Winnipeg prova a tornare nell’ hockey che conta

Una brevissima notizia sul sito NHL potrebbe far tornare a sognare gli appassionati di hockey dello stato canadese di Manitoba; infatti secondo un’articolo del “Globe and Mail” sembrerebbe cosa fatta l’ accordo tra l’ attuale proprietà degli Atlanta Thrashers e la True North Sports and Entertainment, attuale proprietaria dei Manitoba Moose, squadra di American Hockey League. Sempre secondo il Mail, l’ intenzione della True North sarebbe quella di acquistare il team e portarlo oltre confine per restituire una squadra NHL allo stato di Manitoba dopo l’ abbandono dei Winnipeg Jets nel 1996. Resta da vedere se la notizia ha un fondo di verità e soprattutto cosa ne pensa Gary Bettman, commissioner della NHL che già in passato ha osteggiato relocation di team a stelle e striscie oltreconfine (è storia recente la “telenovela-Coyotes” che per inciso sono gli ex-Winnipeg Jets): questa volta Bettman concederà la relocation o come nel caso di Balsillie-Coyotes si metterà di traverso impedendo il concretizzarsi dell’ affare?

Ricordiamo che per le regole della National Hockey League non basta l’accordo tra venditore e compratore per permettere il passaggio di mano di una franchigia ma ci deve essere il nullaosta da parte del Board della lega; autorizzazione necessaria anche per effettuare una relocation (trasferimento di team da una città ad un’altra con cambio di nome-colori sociali). Altra regola importante da ricordare è quella della cosidetta “Sfera di influenza”: in base a tale regola, non possono esserci 2 team in città che distino meno di 250 km; alcune eccezioni a tale regola attualmente esistono e sono le 2 franchigie di New York (Islanders e Rangers) i New Jersey Devils che sono divisi dalle sopraccitate dall’ Hudson River; altra eccezione sono Buffalo Sabres e Toronto Maple Leafs distanti tra loro circa 160 km. Tale regola è dettata da motivi di marketing, per evitare il “sovrapporsi” di tifosi (cosa peraltro piuttosto difficile in Canada dove l’ hockey è una religione che non ammette ripensamenti…)

Staremo a vedere se il Canada avrà un nuovo team o se anche stavolta dovrà rinunciarci.

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