Di Nicola Tosin
“Toronto Maple Leafs nel 1942; New York Islanders nel 1975; Philadelphia Flyers nel 2010; Detroit Red Wings nel 2011”.
L’articolo sarebbe dovuto iniziare così ma la franchigia della città più popolosa del Michigan, come nel 1°turno i Blackhakws contro i Canucks, non completa la rimonta (da 3-0 a 3-4) e concede le finali di conference agli Sharks. Quest’ultimi si giocheranno l’approdo alle finali della Stanley Cup, affrontando la “dominatrice” della regular season : i Canucks di Luongo. Ad Est, come già prestabilito da svariati giorni, andrà in scena una finale inaspettata : Bruins vs Lightning.
Il primo periodo della sentitissima gara 7, vede gli Sharks dominare in lungo e in largo. I Red Wings sembrano non essersi ripresi dal dispendio energetico di gara 6 e Niemi, durante i primi 5′ di match, non vede il disco. Gli Sharks non trovano la rete prima del minuto 12:20, grazie anche a una buona difesa di Detroit, fatta di anticipi e cariche ben effettuate. Infatti, il vantaggio arriva in situazione di PP (2 min a Ericsson, compagno di Leino a Gran Rapids solamente 2 anni fa) e viene firmato da Setoguchi (Thornton, Boyle), trovato totalmente libero da un egregio assist del capitano. La superiorità parziale di San Jose si spiega dal minuto 12:30 al minuto 14:30, quando in inferiorità numerica annullano gli ex campioni e rischiano di trovare il raddoppio in ripartenza (big save di Howard su botta sicura di Heatley). Dopo aver gestito male un altro PP, a 59” dalla fine della frazione, gli Sharks trovano il raddoppio con Couture che usufruisce di un errore grossolano (di ripartenza) targato Zetterberg. Pur spingendo nei secondi finali, i padroni di casa non trovano la terza rete.
I secondi 20′, sono la croce di quella medaglia che segnava testa durante i primi 20. Red Wing indiavolati, conviti e rapidi. Un super Niemi, a differenza di gara 6 in cui i Wings si erano mangiati di tutto, sbarra la strada in svariate occasioni. La bombola di ossigeno, per San Jose, si presenta al minuto 10:45, quando Datsyuk si trova costretto ad andare in panca puniti. Più che per respirare, gli Sharks, saggiamente, utilizzano la superiorità per attaccare la gabbia avversaria. La terza rete non arriva e gli ospiti, come i padroni di casa durante la frazione iniziale, vanno vicini alla rete in situazione di PK. Tornati in parità numerica, Zetterberg ci mette 25” per portare il match sul risultato di 1-2. Il periodo si chiude con Detroit che si mette alla ricerca del pareggio, trovando un attento Niemi sulla gabbia “da conquistare”.
Il periodo finale viene disputato a livelli estremi. Velocità, spazi concessi (dopotutto, Detroit doveva provare il tutto per tutto), giocate individuali, ecc…
Gli Sharks partono forte, colpendo un palo dopo 30” di gioco. Raddoppiano l’occasione al minuto 1:55, quando il gambale di Howard salva un aggiramento di gabbia da parte di Marleau. Verso il settimo minuto, arriva la più nitida occasione per gli ospiti : Holmstrom non trova il disco, per una rete sicura, a pochi passi da Niemi. Dopo un 5 vs 4 a favore di Detroit, trasformato in un 4 vs 4 dopo 1’14” e infine mutato in un 5 vs 4 di 46” a favore di San Jose, … i padroni di casa trovano la terza rete con Marleau (Setoguchi, Boyle), al minuto 12:13. La risposta degli ospiti non si fa attendere e arriva dopo 1’46”, grazie a un backhand SUBLIME del divino Datsyuk (Stuart, Ericsson). Pochi secondi dopo, i Red Wings si ritrovano a gestire un PP fondamentale e vitale per il proseguimento in questi Playoffs. La superiorità viene gestita male e il forcing finale porta solamente a una sentenza : “San Jose Shakrs vs Vancouver Canucks per il trono della Western Conference 2010/11”.