di Giacomo Tomasi
Repubblica Ceca – Svezia: 2-5 ( 0-0, 1-2, 1-3)
All’Orange Arena va in scena la prima semifinale del Mondiale 2011. I risultati dei quarti hanno consacrato le tradizionali gerarchie dell’ hockey europeo, dopo una fase preliminare che sembrava avere ridimensionato il divario fra la vecchia guardia e le squadre di “seconda fascia”, e un girone di qualificazione che aveva visto il Canada pronto a contendere per il titolo ma eliminato ieri da una pazza Russia. Repubblica Ceca e Svezia, due mostri sacri di questo sport, si trovano così a contendersi un posto per la finale. Gli slavi sono il team più in forma del torneo avendo vinto tutte le partite disputate fino ad ora senza avere mai concesso un solo tempo supplementare. Le motivazioni di questa serie trionfale sono da ricercarsi in un campionato giocato praticamente in casa (Slovacchia e Cechia si separarono poco più di 18 anni fa) e in un gruppo compatto con ottime individualità, già campione del mondo l’anno scorso, trascinato da un immenso Jaromir Jagr. La Svezia non ha avuto un cammino così brillante, ma il ranking IIHF parla chiaro; è la terza al mondo e non esiste formazione per cui essa non rappresenti un’insidia. L’incontro si preannuncia spettacolare e aperto a qualsiasi risultato, un vero classico.
La prima frazione si apre con un sostanziale equilibrio, le conclusioni si alternano così come le azioni pericolose. I pochi errori vengono prontamente corretti dall’ottima disposizione tattica e i portieri, soprattutto il promettente Fasth, svolgono più che egregiamente il loro lavoro. Nonostante l’assenza di reti, la partita scorre piacevolmente condita da qualche giocata che esalta i valori tecnici degli uomini in campo. Il trend sembra favorevole ai cechi.
Il secondo tempo, oltre ad essere bello nella forma, inizia anche a riempirsi abbondantemente di contenuti. Già dopo 46 secondi la Repubblica Ceca passa in vantaggio con Patrik Elias, l’ assist è di Zidlicky, ma c’è la complicità di Fasth che paga la sua prima e unica lieve incertezza della partita a un prezzo troppo elevato. Gli scandinavi non demordono e provano a reagire impegnando non poco gli avversari; l’ occasione per pareggiare arriva dopo un fallo di Cervenka e un conseguente power play a loro favore. Le aspettative non vengono disattese e Patrik Berglund trova il goal con un tiro potente e ben calibrato dalla linea blu. Sono gli ex cecoslovacchi ora a spingere, ma non concretizzano una bellissima azione di Zidlicky e Elias; nonostante ciò non si demoralizzano e costringono Kruger alla penalità. La superiorità ceca produce qualche buona conclusione che esalta la bravura del portiere svedese. A parità ristabilita, al minuto 35:10 Mikael Backlund si invola verso la gabbia di Pavelec che viene trafitto dal puck diretto all’ incrocio dei pali. La Repubblica Ceca a questo punto si innervosisce e si ritrova in inferiorità, il finale del periodo è molto sofferto per gli uomini di Hadamczik. Viene fischiato un rigore per gli scandinavi, ma il goalie ceco è molto bravo nell’intervento su Loui Eriksson e il punteggio rimane inalterato. Non è però finita perchè Michalek decide di farsi mettere in panca puniti e di lasciare la sua squadra in 3 contro 5; per sua fortuna la manovra svedese è macchinosa e i suoi compagni non si distraggono.
L’ultima parte di gara vede prevalentemente la Repubblica Ceca impegnata alla ricerca del pareggio contro un avversario che non si limita assolutamente a guardare e che non disdegna le belle azioni di ripartenza. Proprio su un ribaltamento di fronte la Svezia a 48:07 crea un 3 contro 1 finalizzato alla perfezione da Jimmie Ericsson su un passaggio meraviglioso del 22enne dei Calgary Flames Backlund. Gli svedesi ora conducono il gioco con grande intensità grazie all’apporto fondamentale della terza e della quarta linea; trovano anche una traversa-palo appena prima di passare sul 4 a 1 con Marcus Kruger a 8 minuti dal termine. Sembra finita per la Cechia, ma Patrik Elias non ci sta e, dopo aver raccolto un assist da Voracek, insacca il disco nella gabbia. Il match si fa infuocato, Pavelec esce per fare spazio al sesto uomo di movimento; la mossa ha però il solo effetto di permettere a Berglund di passare in testa alla classifica marcatori (8 reti personali) con un goal a porta vuota. 5 a 2 è lo score finale.
A Bratislava si è giocata oggi pomeriggio senza ombra di dubbio una delle più belle partite del Mondiale (l’apice è stato nel secondo periodo). La Svezia ha meritato la finale grazie soprattutto al portiere Fasth, ai giovani della terza e quarta linea e ai pochissimi errori commessi. La Repubblica Ceca ha interrotto la sua magica serie, ma resta a pieno titolo un’ottima formazione a cui oggi non è bastato il contributo di uno strepitoso Elias. Russia e Finlandia sono avvisate.
Reti: Elias, Berglund, Backlund, Ericsson, Kruger, Elias, Berglund
Assist: Michalek, Zidlicky; Ekman; Sjogren; Backlund; Tedenby; Voracek; Petrasek