I Blackhawks ringraziano Minnesota

I Blackhawks ringraziano Minnesota

I playoff 2011 hanno rischiato di esordire col botto prima ancora di iniziare, e questo grazie a due delle più belle partite della regular season, entrambe giocate nell’ultima giornata. Chicago e Dallas si giocavano a distanza l’ottavo e ultimo posto disponibile nella Western Conference. Ai Blackhawks bastava un punto nell’incontro casalingo contro Detroit. In caso di loro sconfitta, una vittoria di Dallas in Minnesota avrebbe permesso agli Stars il clamoroso sorpasso sul filo di lana, togliendo così a Chicago ogni possibilità di difendere il titolo.

Detroit e Minnesota, pur non trovando particolari interessi nei rispettivi incontri (Red Wings già nei playoff, Wild fuori da tempo), giocavano comunque alla morte, sicché prima Chicago soccombeva per 4-3 sfiorando ripetutamente il pareggio fino all’ultimo secondo (e non è solo per dire), mentre qualche ora più tardi Dallas vedeva i sorci verdi contro i Wild perdendo infine 5-3 dopo appassionanti ribaltamenti di risultato.
Passa dunque Chicago, ma la loro serie contro gli schiacciasassi di Vancouver sarà proibitiva, sempre che Roberto Luongo non si sciolga come neve al sole come già fece l’anno scorso proprio contro i Blackhawks.

Come nota di cronaca, ai Canucks mancherà ancora per due partite Raffi Torres, squalificato per quattro incontri dopo aver puntato dritto alla testa di Eberle. A questo proposito va sottolineato un deciso cambiamento di rotta degli arbitri, che nelle ultime settimane hanno inflitto spesso penalità partita, o almeno di cinque minuti, a seguito di contrasti particolarmente violenti.
Tutto ciò è stato conseguenza anche delle forti polemiche seguite al contrasto fra Chara e Pacioretty, dove quest’ultimo ha riportato la frattura di una vertebra.

Premesso che l’intervento del capitano dei Bruins ha diviso i tifosi (molti lo ritenevano criminale, molti altri invece non lo consideravano nemmeno falloso), uno dei principali sponsor della NHL, Air Canada, ha minacciato di prendere il volo (battuta pessima, lo so) se non venivano finalmente intraprese azioni decise e punitive verso chiunque si renda colpevole di contrasti troppo violenti e fatti solo a fin di male, soprattutto se sulla testa dell’avversario.

La mossa dello sponsor è stata probabilmente effettuata per non perdere consensi e clienti in Québéc, e chi scrive era sinceramente convinto che tutto si sarebbe esaurito come già in passato in una bolla di sapone, invece è un dato di fatto che ultimamente, come già detto, gli arbitri si siano mostrati molto più severi che a inizio di stagione.
Unica critica: Matt Cooke, noto criminale recidivo di Pittsburgh, a mio parere andava squalificato sino al termine non della stagione ma della carriera.

In compenso è positivo il fatto che questi eventi abbiano distratto l’attenzione di tutti quei puritani dello sport che da qualche anno chiedono di bandire le risse dalla NHL. Un provvedimento del genere ci toglierebbe infatti parte del divertimento e la possibilità di assistere a scazzottate come quella spettacolare con cui Zack Smith e Nathan Horton hanno voluto chiudere in bellezza la regular season di Ottawa e Boston.

Tornando ai playoff, se a ovest la sfida fra Chicago e Vancouver è quella che più stuzzica l’interesse dei tifosi, a est si ripropone per la gioia dei buongustai del puck una sfida vecchia addirittura più di Chris Chelios, ovvero Boston-Montreal, che quest’anno sarà resa ancora più rovente proprio dal già citato incidente occorso a Pacioretty. Due anni fa la loro serie al primo turno, terminata al settimo incontro, fu una delle più appassionanti di sempre. Confidiamo che tale tradizione continui.

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