Mair: “Una Serie dura ma leale”. Ellis: “Semifinale, un grande traguardo”

Mair: “Una Serie dura ma leale”. Ellis: “Semifinale, un grande traguardo”

di Tony Puma e Fiorenza Zanchin

Per la prima volta nella sua storia, da quando sono stati introdotti i playoff nella stagione 1983/84, il Val Pusteria accede alla finale. La strada per giungervi non è stata per nulla sgombra da pericoli e Stefan Mair, coach del Val Pusteria lo ammette serenamente:

“Ogni gara è stata molto combattuta, la Valpe, secondo me, ha il portiere più forte del Campionato. Le squadre hanno dimostrato grande cuore. La Serie, tralasciando le polemiche sugli arbitri, è stata molto corretta; ovvio che le piccole scintille fanno parte del gioco; la Serie è stata dura, ma leale.”

Soddisfazione è espressa per quanto concerne i giovani:

 “Sono molto contento, i giovani italiani sono cresciuti. Quando sono arrivato a Brunico tre anni fa, Willeit e Hofer giocavano in terza linea e il loro compito era quello di buttare via il disco e non prendere goal; io dalla prima partita li ho divisi e li ho affiancati ad un giocatore forte: il primo anno Hofer era con Trevisani, quest’anno, invece ha giocato in linea con Helfer, mentre Willeit con Kelly e Glira con Persson che ha giocato metà stagione. Un altro esempio è la Valpe con Frigo. Quando i giovani vengono messi in una situazione, nella quale hanno a fianco gente d’esperienza che gli può dare una mano,  possono crescere; finché li inseriamo in una terza o quarta linea, con venti secondi di cambio, non li faremo mai crescere.”

Mair ribadisce quanto sia stato difficile arrivare in finale:

 “Anche con l’Alleghe le partite sono state molto tirate e se hai a disposizione un grandissimo portiere come Regan sei sempre in partita, perché lui più di due o tre goal partita non concede, facendo la differenza. E sappiamo cosa significa avere un portiere forte nei playoff e giocatori che ci mettono il cuore e combattono fino alla fine. Le partite playoff sono un discorso a parte e lì vince chi osa di più, chi vince le battaglie negli angoli, lungo le balaustre, chi è disposto a pagare prezzo e non è stato un caso che le partite fossero tutte tirate.”

Sirianni e il suo infortunio continuano a far parlare di sé, Mair sollecitato a tal proposito non nasconde i suoi timori avuti nei primi momenti:

“La partita di cui ho avuto più paura è stata Gara 1, perché, con la sua assenza, dovevamo cambiare tutto; sono soddisfatto del power play, rimasto quasi sul 20%, e oggi ha fruttato un goal. Questa situazione era il suo punto forte: lui controlla il disco e sai mai cosa decide di fare, se tirare o passarlo; era fondamentale nei Special Team e sappiamo quanto sono importati nel power play. La squadra ha dimostrato carattere, lo shock per l’infortunio ha colpito più l’ambiente che la squadra stessa, la quale, dopo Gara 1, ha dimostrato di essere compatta: abbiamo sei terzini, tre linee che possono giocare contro qualsiasi avversario.”

Un pensiero è rivolto anche alla Valpe e alla sua trasformazione dal Campionato ai Playoff:

“Li ho visti messi meglio in campo, molto più disciplinati in zona difensiva, dove ho notato che hanno lasciato tirare i terzini e tutti i giocatori di movimento si sono schierati intorno alla porta, per cui era molto difficile arrivarci e creare situazioni di tiro chiare. La differenza in questa Serie l’ha fatta la lunghezza dei roster.”

Nell’altra semifinale Bolzano conduce la Serie 3-1, Mair interrogato sulla possibile finale con le Volpi,  fotografa il gioco praticato dai biancorossi:

“Se dovesse arrivare il Bolzano in finale, sicuramente sarà tutta un’altra partita. Il Bolzano, pur avendo un roster molto forte a disposizione, gioca coperto, molto alti in zona neutra, si fatica ad attraversarla, serve molta pazienza ed è necessario essere disciplinati. Il loro è un sistema di gioco totalmente diverso da quello praticato, per esempio, dalla Valpe. I Bulldogs hanno le ripartenze che il Bolzano non ha, ma le Volpi hanno un sistema di gioco che mette frustrazione addosso, perché è difficile perforare quel muro alto sulla linea rossa. E’ una tattica, forse, non spettacolare, ma che mira al risultato.”

Rammarico nelle parole dell’assistant coach Mike Ellis, il quale individua in “un goal e tre uomini” il divario che ha caratterizzato le ultime tre partite della Serie di semifinale esistente tra il Valpellice e il Val Pusteria. Il coach aggiunge

“Il Val Pusteria è una squadra forte con tre linee dello stesso livello, questo ha fatto la differenza. Sfortunatamente per noi, dopo l’ultima partita con il Ritten Sport, nella quale abbiamo giocato con dieci uomini di movimento, i ragazzi erano stanchi, come del resto si è visto nella partita di stasera.”

C’è spazio anche per tirare le somme di queste settimane trascorse in terra valpellicese, sia dal punto di vista tecnico che personale:

“La mia prima partita qui a Torre Pellice è stata giocata con grande velocità e a buon livello. La squadra era molto offensiva, nelle settimane successive dopo che li ho allenati, siamo riusciti ad ottenere un buon livello di gioco e i miei giocatori sono riusciti a capire meglio il mio modulo di gioco: in particolare tre giocatori quali Silva, Regan e Nikiforuk hanno fatto ciò che gli ho chiesto in ogni situazione. Frigo diventerà una “Big star” se avrà la possibilità di maturare. Pozzi è sempre pericoloso in attacco: è in grado di realizzare tanti gol importanti e giocare molto bene. Secondo me ha giocato molto bene.”.

Il tecnico canadese conclude

“Quando sono arrivato qui ho trovato molti buoni giocatori con qualità offensive,  che potevano vincere le partite di hockey. Da parte mia volevo portare il mio schema difensivo e penso che i ragazzi abbiano fatto un ottimo lavoro: è stato una amalgama di buon gioco, ottimo rendimento dei giocatori e soprattutto abbiamo avuto anche l’aiuto degli spettatori. Certo il mio ricordo migliore è senza dubbio la prima partita allenata in serie A e quindi per me è stato e sarà  uno dei miei miglior ricordi. Vi ho aiutato ad ottenere la vostra prima storica semifinale di sempre e quindi sarà sempre una cosa che ricorderò nella mia carriera di allenatore, e comunque per me è un grande traguardo!”

Ultime notizie
error: Content is protected !!