Da Paternò a Torre Pellice, Giulio Francella si racconta a HockeyTime

Da Paternò a Torre Pellice, Giulio Francella si racconta a HockeyTime

di Beppe Turina

Abbiamo avuto l’occasione di fare due chiacchiere con Giulio Francella, già centro della Nazionale italiana con all’attivo numerosi gol e assist, non che di Valpellice ed Alleghe, talent scout di giocatori canadesi per diverse franchigie Nhl ed ora responsabile dell’intero settore giovanile dell’Hc Valpellice Arce.
Nato a Paternò Calabro il 28/04/1950 lascia a soli 3 anni la Calabria per Sault St.Marie in Ontario dove inizia la trafila da giocatori nelle giovanili dell’Ontario Soo Jr. Greyhounds e poi alla Lake Superior State University. In Italia arriva nel 1975 ad Alleghe insieme ad un certo Rick Cornacchia, attuale CT della Nazionale, prima dell’approdo a Torre Pellice nella stagione 1977/78.
Con la Valpe disputa 2 campionati poi altri 2 tra il 1981 e il 1983 anche con compiti di allenatore.
In maglia biancorossa segna oltre 100 goal e mette a segno oltre 120 assist (la sua specialità) dando saggi di talento puro e rappresentando un esempio di dedizione alla causa in quegli anni di “epica” Serie A. Parallelamente è un faro della Nazionale Italiana in cui disputa 114 partite con 32 reti ottenendo la medaglia d’oro nel gruppo C a Copenhagen nel 1977 e soprattutto la storica promozione in Gruppo A dopo la vittoria ai Mondiali in Val Gardena nel 1980/81 con Di Fazio, Goegan e Del Iannone. La carriera da allenatore ed insegnante di hockey si svolge per oltre 20 anni prima presso la St.Basil-High School e poi presso la Soo Jr. Geyhounds a cui affianca, negli ultimi anni, l’attività di talent scout di moltissimi giovani hockeysti della zona dei “grandi laghi” che sfonderanno sia in NHL che in Europa; tra questi gli asiaghesi Intranuovo, Borrelli e Plastino solo per citarne alcuni. Nel 2007 è stato iscritto nella Sault St. Mary Hall of Fame.

Allora Francella primo anno al settore giovanile della Valpellice, come le sembra il movimento?

Bene bene, ci sono molti bambini, forse avremo bisogno di un altra pista con i numeri che abbiamo, c’è molto interesse qui in valle, è molto divertente, gli allenatori mi forniscono un ottimo aiuto.. si lavora davvero bene qui.

E Possibile che da questo da questo vivaio escano altri giocatori come gli emergenti Frigo e Canale? magari qualcuno che possa puntare a qualcosa in più della seria A italiana?

Questa è una domanda difficile, non voglio sbilanciarmi e dire due o tre giocatori, ma sicuramente la possibilità c’è, con il tempo e con un buon lavoro ci sarà sicuramente in futuro più di un giocatore di Torre Pellice che giocherà ai massimi livelli.

Rispetto a quando giocava Lei, le sembra migliorato l’hockey in Italia, sopprattutto a livello giovanile?

Sicuramente si! la scuola italiana e i giocatori italiani sono sicuramente cresciuti, mi ricordo quando c’ero io i bambini avevano forse due ore alla settimana di allenamento ed il campionato era corto, non c’erano gli stadi che ci sono ora con una possibilità di tempo più lunga per gli allenamenti, è aumentato molto il livello rispetto agli anni 78-79 quando allenavo io qui i bambini, diciamo se devo fare un paragone direi 10 volte superiore.

Dove può puntare invece, secondo Lei, la squadra senior, si parla anche di scudetto?

Beh puntare in alto non è mai male, per ora due gironi più cinque partite e siamo quarti, se continuiamo a questi livelli sì, se si arriva tra le prime quattro si può vincere anche il campionato. Diciamo che non è impossibile.

Si ringrazia Giulio Francella per la disponibilità.

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