Dino Grossi: «Vedere i bambini crescere è la più grossa soddisfazione»

Dino Grossi: «Vedere i bambini crescere è la più grossa soddisfazione»

di Beppe Turina

Abbiamo avuto l’occasione di fare due chiacchere con Dino Grossi ex di Valpellice (dove era anche capitano), Brunico, Milano e Cortina, oltre che in Francia con Brest e Reims con cui ha vinto un campionato. Draftato nel 1990 dai Chicago Blackhawks, per lungo tempo anche giocatore della nazionale italiana.

Allora dino quanto ti manca l’hockey giocato?

«Per me l’hockey è come una droga, mi manca sicuro, comunque vado a vedere tutte le partite della Valpe, adesso però sono qui a Pinerolo ad allenare i bambini, mi diverto anche molto, sicuramente è differente dall’hockey giocato, ma anche questo mi da grosse soddisfazioni».

Hai detto che vai sempre a vedere la Valpe, come la vedi quest’anno?

«Vanno a mille all’ora in campo, mi piacciono un sacco, soprattutto il portiere Regan, è uno dei più forti che ho visto da quando sono in Italia, per essere competitivi è necessario avere un portiere come lui,  è uno che fa davvero la differenza. Anche la prima linea è molto forte con gli Aquino e McDonough,  Iannone,  ma anche i “bocia” sono cresciuti tantissimo, da Frigo a Canale per non parlare di Pozzi che ho visto molto migliorato. Anche la difesa è molto più forte dell’anno scorso».

Un pronostico su questa Valpe dove può arrivare alla fine?

«Per me può arrivare tra le prime quattro, adesso è meritatamente in lotta per il secondo posto. Mi auguro davvero per loro, per la società che entrino tra le prime quattro, sarebbe bello che il grande hockey italiano uscisse dai confini dell’Alto Adige».

Se più avanti nei Play Off ti chiedessero di rimettere i pattini e dare una mano in pista?

(sorridendo) «No no… faccio sempre il tifo per la Valpe ma giocare no.. ormai non più».

Tornando a Pinerolo, quali sono i tuoi compiti qui?

«La società mi ha dato la possibilità di venire qui e di fare qualcosa di nuovo per me, mi piace molto. Quando ho cominciato la prima settinama avevo venti bambini, ora ne ho più di sessanta. Siamo tutti molto contenti: i genitori, i bambini, io per primo,  anche il presidente mi sprona ad andare avanti anche perchè Pinerolo merita il grande hockey e perchè abbiamo un’ottima struttura. Spero di costruire davvero qualcosa di buono e di progettare per il futuro. Abbiamo già una Under 8/10, una Under 11 e una Under 15».

Possibilità di avere una senior forte, magari in A2 con Dino Grossi ancora protagonista?

(sorride di gusto) «Tutti mi chiedono questo, allora Dino adesso che sei a Pinerolo quando giochiamo in A2? Mah per adesso facciamo crescere i bambini, per quest’anno mi dedico solo a loro, in futoro non si sa mai.  Molti voci vogliono un A2 a Pinerolo, io dico se c’è l’opportunità perche no?…  Andiamo con i piedi per terra e lavoriamo con calma, ma ribadisco con questa struttura che abbiamo perchè no? Io per primo spero di sì».

Tu che hai giocato anche in Francia, quale differenze separano l’hockey italiano dal francese?

«Mah, guarda,  in Francia giocano un hockey esteso a tutta la nazione dal Nord al Sud, mentre in Italia è più concentrato. Lì è un po’ diverso perchè possono esserci più stranieri, e credo che la cosa potrebbe essere utile anche in Italia. Se non ci sono abbastanza italiani è giusto prendere stranieri piuttosto di avere le squadre corte.  Io fare anche una fusione tra A1 e A2 in modo da avere più competitività. In Francia però lavorano da più tempo sul progetto di far crescere questo sport, speriamo ci arrivi anche l’Italia. Da quest’anno ci sono più partite in Tv, speriamo che questo attiri nuovi sponsor. Spero si possa fare qualcosa di buono a Torino, Pinerolo e anche Milano perché l’hockey ha bisogno anche di questa parte d’Italia».

Dino Grossi giocatore del Valpellice la scorsa stagione in conferenza stampa nel dopo partita

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