Gli Sharks anche per la stagione 2010/11 hanno un solo obbiettivo la vittoria finale tutti gli altri risultati saranno considerati una delusione, da tanti, troppi anni San Jose per un motivo o per un altro non riesce ad arrivare fino in fondo.
La squadra riparte praticamente dagli uomini che nella passata stagione le han permesso di conquistare il primo posto nella Western Conference eccezion fatta per i portieri.
Todd McLellan alla sua terza stagione alla transenna degli squali potrà contare su una coppia di goalie tutta nuova: un portiere d’esperienza come il finnico Antero Nittymaki e su colui che ha permesso con le sue parate a Chicago di conquistare la Stanley Cup nel giugno scorso cioè Antti Niemi finlandese anche lui, che la scorsa estate non è stato confermato dai Blackhawks nonostante il rendimento superlativo dimostrato nei playoff.
La difesa, perso per ritiro Rob Blake, sarà guidata dalla leadership di Dan Boyle che sarà coadiuvato da due validi giovani come Demers e Vlasic e da due giocatori d’esperienza come Murray e Wallin che giocheranno queste “opening game” da padroni di casa nella natia Svezia.
L’attacco è rimasto invariato rispetto alla scorsa stagione ma, almeno nelle prime due linee può contare su un potenziale difficile da trovare in altre franchigie.
L’affinità, l’intesa e la tecnica della prima linea formata da Thornto, Heatley e probilmente Marleau ha ben pochi rivali ed è da qualche anno un pericolo costante per le difese avversarie.
La seconda linea presente velocità tecnica e duttilità grazie alle giocate di Setoguchi, Clowe e Pavelski in costante crescita e probilmente destinato a ricevere i gradi di capitano per la stagione che va ad iniziare.
Il terzo blocco formato da McGinn, Couture e Mitchell avrà il compito di far rifiatare le prime due linee possibilmente limitando i danni.
Se tutto funzionerà come deve, finalmente a 20 anni dall’ingresso nella NHL anche i tifosi degli “squali” potranno festeggiare la vittoria della loro prima Stanley Cup, altrimenti vedranno ancora una volta la Stanley cosi vicina, eppure cosi lontana.