Riassumendo la vicenda, al termine del campionato il Vipiteno con sponsor per la A1 in mano aveva avanzato la proposta di autopromuoversi nella massima serie pur non avendo vinto il campionato, come spesso succede in Italia e recentemente concesso alla Valpellice. Il presidente Thomas Ossanna contava anche su accordi non scritti e promesse fatte dalle altre società di attendere un anno per la crescita dei giovani prima di fare il grande salto, dopo la conquista della promozione sul campo due stagioni or sono. Qualcosa è andato storto perché all’inizio alcune società soprattutto di A2 hanno espresso parere contrario a questa opportunità. La motivazione era principalmente un impoverimento della serie cadetta nonostante fosse entrato in gioco il Bozen ’84 offrendosi di colmare il gap.
I toni si sono alzati e il Vipiteno è uscito dalla Lega minacciando di non partecipare ad alcun campionato ed appellandosi al Consiglio superiore del giudice sportivo di Roma.
A luglio intanto sono uscite le prime bozze di calendario con il Vipiteno nel plico della serie A2. Il rifiuto di ieri sera da Roma ha messo la parola fine ad ogni velleità del Vipiteno e questa notte la società nata nel 1948, che ha comunque già allestito una rosa competitiva, ha deciso che parteciperà alla serie A2.
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