Il Keramin ucciso dalla ragion di stato

Il Keramin ucciso dalla ragion di stato

Due titoli di campione di Bielorussia e sei secondi posti, due coppe nazionali, due East European Hockey League (la defunta lega transnazionale tra paesi dell’est), una petizione che ha raccolto centinaia di firme e addirittura una lettera al presidente della repubblica Aleksandr Lukashenko (grande appassionato di hockey e giocatore lui stesso) non sono bastati: il Keramin Minsk è stato ufficialmente sciolto ed i suoi giocatori, che già si trovavano in ritiro per preparare la coppa nazionale che inizia la prima settimana di agosto, stanno cercando in tutta fretta altre squadre.

In tempo di crisi economica quello della squadra bielorussa, da sempre legata all’omonima fabbrica di ceramica,  è un caso differente: la sua scomparsa è dovuta infatti prevalentemente a ragioni politiche. Da questa stagione infatti anche la Dynamo Minsk, squadra d’ elite dell’hockey bielorusso, che gioca in KHL, avrà la propria sezione juniores, i “Bison Minsk” che giocheranno nella MHL, la lega junior d’élite russa. E guarda caso, il Keramin possedeva proprio una delle migliori scuole hockey del paese che, con una manovra quanto meno discutibile, è stata trasferita in blocco nel nuovo progetto dei Bison. Siccome anche lo Yunost Minsk ha iscritto una squadra alla MHL, i Bison Minsk si sarebbero trovati senza un roster competitivo e senza uno stadio in cui giocare. Niente giocatori? Prendiamo quelli del Keramin! Niente stadio? Usiamo quello del Keramin! E per completare questa migrazione forzata al presidente del club Anatoly Tyutyunov è stato proposto di fare da main sponsor della Dynamo. I tifosi dei “dragoni” non sono stati di certo a guardare ed hanno provato in tutti i modi a salvare la squadra, ma la piccola realtà del Keramin – senza un grande seguito,  con uno stadio piccolo e un unico sponsor che già aveva annunciato qualche difficoltà – nulla ha potuto contro gli ambiziosi progetti della potente e ricca coppia Dynamo\Yunost. Dopo aver illustrato l’ambizioso nuovo piano per il settore junior, il presidente della federazione Aleksandr Letetsky ha spiegato in modo molto chiaro e cinico come stanno le cose:

“Il Keramin è un club di grande tradizione, ma non ha uno stadio proprio. Era in affitto al Palazzo Pritsogo che ha solo quattro spogliatoi. Ci saranno adesso nuove squadre che giocano in questo impianto, quindi non c’era più spazio. In più il Keramin non aveva un farm team, come è richiesto dalle regole della Extraliga Bielorussa. Insomma, il progresso richiede sacrifici!”

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