Mondiali 2010: Jagr-Ovechkin, scontro tra titani per l’oro

Mondiali 2010: Jagr-Ovechkin, scontro tra titani per l’oro

(Colonia) – Sarà una finale inedita quella tra Russia e Repubblica Ceca, da quando sono stati introdotti i playoff dall’edizione del 1992, che è coincisa anche con il debutto della Russia, dopo il dissolvimento dell’Unione Sovietica e quello della Repubblica Ceca, a seguito del “divorzio consensuale” con la Slovacchia avvenuta l’anno successivo, le due Nazionali non si sono mai incontrate nella finale di un Mondiale.

Svezia – Repubblica Ceca 2-3 so (1-1; 1-0; 0-1; 0-0; 0-1)

La prima semifinale, decisamente la più interesante ed incerta, ha messo di fronte Svezia e Repubblica Ceca; dopo diversi minuti durante i quali le due squadre si studiano reprocicamente e i portieri rimangono inoperosi, al 4’17” Richard Wallin, in situazione di superiorità, impegna Tomas Vokoun con un backhand davanti allo slot. La Nazionale delle Tre Corone al 5’ usufruisce di 53” di doppia penalità, ma la Repubblica Ceca non concede nulla lasciando il risultato inchiodato sullo 0-0. Al 7.18 Linus Omark, al termine di uno scambio con Niklas Persson, trova nel goalie ceco un baluardo invallicabile. Il goal svedese è nell’aria: all’8.29, in power play, Tomas Vokoun respinge i tiri di Erik Karlsson, dalla blu, e di Andreas Engqvist, posizionato davanti all’area di porta, ma nulla può sulla conclusione di Johan Harju all’8.29. La Repubblica Ceca in attacco, fino a questo momento, è impalpabile; gli svedesi riescono a rendersi pericolosi anche in penalty killing: a cercare il raddoppio al 10.03 è Johan Harju. Nell’unica azione veramente pericolosa i cechi trovano la rete del pareggio con Tomas Mojzis con un tiro da posizione defilata all’altezza della blu, il disco passa nell’unico varco lasciato libero da Jonas Gustavsson.
Se il primo periodo è stato prettamente di marca svedese, nella frazione centrale il reparto offensivo ceco si presenta sul ghiaccio più intraprendente con una doppia conclusione di Jan Marek nei primi minuti, la Dea bendata non aiuta la Repubblica Ceca neanche nel primo power play a loro favore del periodo. La Svezia torna a pungerer al 24.04 con un backhand di Andreas Engqvist, gli avversari rispondono al 25’ con un’azione orchestrata da Jakub Klepis, ma non finalizzata da Karel Rachunek. Al 30.44 Jonathan Ericsson, con uno slapshot dalla blu, costringe Tomas Vokoun ad intervenire con il bastone; è il preludio al secondo goal svedese realizzato da Andreas Engqvist ed ispirato da Tony Martensson in collaborazione con Oliver Ekman Larsson. La Repubblica Ceca accusa il colpo e gli scandinavi tornano a tenere le redini del gioco costruendo i maggiori pericoli con Niklas Persson in contropiede (al 32.37), Jonas Andersson  al termine di una discesa solitaria (al 34.56), Carl Gunnarsson dalla blu (al 35.21) e Johan Harju, ancora in contropiede (al 38.23). Nel terzo tempo la Repubblica Ceca gioca il tutto per tutto prendendo d’assalto la gabbia avversaria, i primi grattacapi per Jonas Gustavsson iniziano al 46’ durante un power play nel quale Petr Hubacek lo impegna al termine di un contropiede, un minuto più tardi il goalie svedese deve ripetersi su Lukas Kaspar, tornati a giocare con lo stesso numero di uomini sul ghiaccio, al 47.50 Jaromir Jagr tenta la via del goal con un tiro dall’altezza dell’ingaggio alla sinistra del portiere; il break svedese è opera di Marcus Nilson al 49.54. Quando oramai le speranza per i cechi sono ridotte al lumicino a 8 secondi dal suono della sirena Karel Rachunek con un tiro centrale trova il jolly che vale il supplementare. Rivitalizzati dal pareggio, nel supplementare, i cechi cercano di chiudere la partita con Jakub Voracek (60.49), Petr Caslava (61.07) e Tomas Rolinek (64.03), gli scandinavi, lasciateli sfogare, ribattono con le sortite di Andreas Engvquist (64.48) e Tony Martensson (69.11). Finito l’overtime a reti inviolate, ai rigori Jan Marek regala la finale ai suoi compagni.

Russia – Germania 2-1 (0-1; 1-0; 1-0)

Sulla carta doveva essere una partita a senso unico, viceversa i Campioni del Mondo in carica della Russia hanno dovuto sudare le fatidiche sette camicie per avere ragione di una Germania indomabile fino a 1’50” dalla fine del match.
I russi partono a spron battuto, nei primi cinque minuti ci provano da tutte le posizioni con Evgeni Malkin, Alexei Emelin e Sergei Fedorov, il tiro di quest’ultimo si stampa sul palo. I tifosi russi chiedono a gran voce la rete dei loro beniamini, Ilya Kovalchuk prova ad accontentarli, ma ad opporsi ci pensa il Robert Zepp. La Germania prende coraggio: all’8.27 il primo pericolo è portato da Andre Rankel, all’8.43 uno scambio tra Felix Schutz e Christian Ehrhoff si conclude con il tiro del difensore che è preda del goalie russo. Tra i giocatori russi inizia a serpeggiare il nervosismo, al 10.15 Evgeni Malkin è invitato a sedersi in panca puniti per un gancio con bastone, a seguirlo poco più di un minuto più tardi è Nikolai Kulemin, al quale è assegnata una penalità partita per una carica pericolosa. I padroni di casa hanno la possibilità di giocare in 5 contro 3 per 51”, l’occasione migliore è creata da Christian Ehrhoff, al 12.39 lo stesso giocatore scaglia un tiro dalla blu, ma i suoi compagni non sono in grado di deviare il rebound del portiere russo oltre la linea di porta. Colpiti da un’altra penalità comminata ad Alexei Emelin al 14.32, i tedeschi si portano in vantaggio al 15.30 con Marcel Goc, lesto a deviare in rete l’ennesimo rebound di Vasili Koshechkin sul tiro di Christian Ehrhoff.
Come da copione nel secondo tempo la Russia si getta in attacco alla ricerca del goal del pareggio, il primo giocatore a provarci è Alexei Emelin al 21.29, ma i successivi attacchi non sono convincenti, di contro al 21.52 la Germania volteggia come un avvoltoio dalle parti di Vasili Koshechkin con Alexander Barta, dopo uno scambio con Sven Felski. L’occasione migliore ai padroni di casa capita al 23.01, quando Felix Schutz ruba il disco dalla stecca di Evgeni Malkin, ma il suo contropiede s’infrange sui gambali del goalie russo. La pressione russa, finora inefficace, trova la soluzione al 31.07 nel tiro dalla blu di Evgeni Malkin che vale la rete del pareggio. Nonostante il goal subito la Germania non si demoralizza proponendosi in attacco con Marcel Goc e Sven Butenschon.
Il terzo tempo è un monologo russo, la Germania colpisce in contropiede e in difesa chiude ogni varco impedendo agli avversari di costruire azioni limpide, le migliori capitano a Maxim Sushinsky, ma l’attaccante dello Ska San Pietroburgo manca l’aggancio sotto porta, e ad Evgeni Malkin, il quale, nel terzo d’attacco, sfuggito ad un avversario si porta davanti a Robert Zepp, ma al momento di battere a rete non trova il guizzo vincente. Al 56.19 Pavel Datsyuk si ritrova sulla stecca il disco per chiudere la partita, il controllo non è dei migliori e tutto viene vanificato, al 58.10 l’attaccante dei Detroit Red Wings non sbaglia, scattato in contropiede annichilisce Robert Zepp facendo svanire i sogni di gloria di un’intera nazione.

I tabellini delle due semifinali:

Svezia – Repubblica Ceca 2-3 so (1-1; 1-0; 0-1; 0-0; 0-1)
Svezia:
Jonas Gustavsson (Anders Lindback); Magnus Johansson – Victor Hedman – Jonathan Ericsson – Erik Karlsson – Oliver Ekman Larsson – Christian Backman – Sanny Lindstrom – Carl Gunnarsson – Tony Martensson – Marcus Nilson – Magnus Paajarvi Svensson – Niklas Persson – Mikael Backlund – Jonas Andersson – Andreas Engqvist – Linus Omark – Johan Harju – Fredrik Pettersson – Rickard Wallin – Michael Nylander. Coach: Bengt-Ake Gustafsson
Repubblica Ceca: Tomas Vokoun (Ondrej Pavelec) – Michal Rozsival – Tomas Mojzis – Miroslav Blatak – Ondrej Nemec – Karel Rachunek – Petr Caslava –  Petr Gregorek – Petr Vampola – Jakub Klepis – Jaromir Jagr – Jan Marek – Tomas Rolinek – Jakub Voracek – Roman Cervenka – Jiri Novotny – Lukas Kaspar – Petr Hubacek – Martin Ruzicka – Petr Koukal – Marek Kvapil. Coach: Vladimir Rizucka
Arbitri: Rick Looker (USA) e Chris Savage (Canada) Linesmen: Ivan Dedioulia (Bielorussia) e Miroslav Valach (Slovacchia)
Penalità: Svezia 10 (2/6/2/0) – Repubblica Ceca 12 (8/0/4/0)
Tiri: Svezia 35 (11/14/8/2/0) – Repubblica Ceca: 33 (5/11/9/7/1)
Marcatori: (1-0) 08.29 Johan Harju (Erik Karlsson – Linus Omark) PP; (1-1) 17.28 Tomas Mojzis (Lukas Kaspar – Tomas Rolinek); (2-1) 31.25 Andreas Engqvist (Tony Martensson – Oliver Ekman Larsson); (2-2) 59.52 Karel Rachunek (Jakub Voracek – Jakub Klepis); (2-3) Jan Marek (shootout)
MVP: Christian Backman (Svezia) e Tomas Mojzis (Repubblica Ceca)
Spettatori: 13.437

Russia – Germania 2-1 (0-1; 1-0; 1-0)
Russia:
Vasili Koshechkin (Alexander Eremenko) – Konstantin Korneyev – Denis Grebeshkov – Dmitri Kalinin – Sergei Gonchar – Ilya Nikulin – Alexei Emelin – Vitali Atyushov – Dmitri Kulikov – Alexander Ovechkin – Sergei Fedorov – Maxim Sushinsky – Evgeni Malkin – Pavel Datsyuk – Ilya Kovalchuk – Alexei Tereshchenko – Alexander Frolov – Viktor – Kozlov – Nikolai Kulemin – Artyom Anisimov – Maxim Afinogenov. Coach: Vyacheslav Bykov
Germania: Robert Zepp (Dimitri Kotschnew) – Christian Ehrhoff – Robert Dietrich – Justin Krueger – Alexander Sulzer – Korbinian Holzer – Constantin Braun – Sven Butenschon – Nicolai Goc – Andre Rankel – Felix Schutz – Marcel Goc – Michael Wolf – Marcel Muller – Christoph Ullmann – Sven Felski – Daniel Kreutzer – Alexander Barta – Kai Hospelt – John Tripp – Philip Gogulla. Coach: Uwe Krupp.
Arbitri: Vladimir Baluska (Slovacchia) e Jari Levonen (Finlandia) Linesmen: Roger Arm (Svizzera) e Frantisek Kalivoda (Repubblica Ceca)
Penalità: Russia 31 (29/2/0) – Germania 8 (2/4/2)
Tiri: Russia 32 (9/6/17) – Germania 27 (13/7/7)
Marcatori: (0-1) 15.30 Marcel Goc (Felix Schutz – Christian Ehrhoff) PP2; (1-1) 31.07 Evgeni Malkin (Sergei Gonchar – Ilya Kovalchuk); (2-1) 58.10 Evgeni Malkin
MVP: Vasili Koshechkin (Russia) e Robert Zepp (Germania)
Spettatori: 18.734

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