Paolo Duca: “Sapevamo che gli azzurri sarebbero stati ostici”

Paolo Duca: “Sapevamo che gli azzurri sarebbero stati ostici”

Nel dopo partita di Svizzera-Italia Paolo Duca, attaccante della Nazionale rossocrociata e dell’Ambrì Piotta, ha rilasciato ai microfoni di Hockeytime le sue impressioni sulla partita che ha dato ai ragazzi di Sean Simpson il lasciapassare per il girone di qualificazione ai playoff.

Negli incontri con l’Italia solitamente la Svizzera non riesce ad esprimere al meglio il proprio gioco. E’ stato così anche stasera?

Penso proprio di sì, l’Italia è rimasta in partita fino alla fine. E’ anche vero che noi abbiamo fatto tantissima pressione, penso che l’Italia ha avuto il suo momento migliore alla fine primo tempo, quando hanno avuto l’opportunità di giocare in cinque contro tre, in quella occasione sono andati vicino al goal, in seguito a pochi minuti dalla sirena hanno avuto altre occasioni pericolose. Nei periodi successivi abbiamo cercato di fare più pressione possibile, penso che abbiamo giocato bene, ma dal nostro punto di vista siamo rimasti sull’1-0 troppo a lungo. Il 2-0 ci ha permesso di tirare il fiato e ha dato alla squadra maggiore sicurezza. Inoltre Bellissimo questa sera ha disputato un’ottima gara.

Vi aspettavate una partita del genere da parte del reparto difensivo italiano?

Assolutamente. Ci siamo preparati bene per questa partita, sapevamo che gli azzurri sarebbero stati un osso duro e per questo motivo siamo scesi sul ghiaccio aggressivi impedendogli d’impostare il loro gioco. Eravamo consapevoli che sarebbe stata una partita difficile.

Cosa è cambiato nella Svizzera con Sean Simpson?

E’ una domanda alla quale non posso rispondere in modo completo, perché con Krueger ho giocato poche partite. Di sicuro con Simpson pratichiamo un gioco più aggressivo, nel senso che non aspettiamo gli avversari in zona neutra, ma appena abbiamo la possibilità proviamo a fare forechecking. Questa è la differenza più rilevante.

Questa tattica è stata evidenziata nelle amichevoli premondiali contro la Svezia e la Norvegia, dove avete recuperato dei risultati sulla carta compromessi.

Sì, è un gioco dispendioso, ma se giocato alla perfezione dà i suoi frutti.

Qual è l’obbiettivo della Svizzera?

Prima di tutto proviamo a migliorare il nostro gioco partita dopo partita, nei prossimi giorni avremo il turno di qualificazione ai playoff, andremo sul ghiaccio per vincere tutte le partite e speriamo di qualificarci per i quarti di finale. Tutte le opzioni rimangono aperte.

Mercoledì farete lo sgambetto al Canada?

Ci proveremo di sicuro.

Si ringrazia Paolo Duca e la Federazione svizzera per la disponibilità.

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