NHL: Maledetti intervalli…

NHL: Maledetti intervalli…

di Max Magi

Preceduti dalla lotteria del draft che ha dato un po’ di spazio alle 14 escluse (chissà se Edmonton saprà finalmente fare una buona scelta; le alternative sembrano ristrette a Tyler Seguin e Taylor Hall), hanno dunque preso il via i Playoff Stanley Cup 2010.

Ora, va bene che i pronostici sono fatti anche per essere smentiti, ma sarebbe carino che anche nel mio caso ci fosse un limite. No, io quel limite non lo conosco, ora è ufficiale.

Come avevo detto? Passano il primo turno Devils, Penguins, Sharks, Red Wings e Capitals. Perfetto, in gara 1 vincono Flyers, Senators, Avalanche, Coyotes e Canadiens…

Scornato dunque in ambito di previsioni (meno male che non scommetto…), mi rimane almeno la consolazione (enorme) di un playoff NHL dall’inizio altamente spettacolare, sorprendente in termini di risultati ed equilibrato (le prime sette partite, due delle quali terminate in OT, si chiudono con una sola rete di scarto) e di alto contenuto tecnico.

Tutto bene, quindi? Beh, effetti sì, anche se, consentitemelo, una piccola pecca tipicamente nordamericana c’è, e finisce col risaltare ancor più in occasione di partite sensazionali e dai ritmi vertiginosi come la gara 1 della serie fra Washington e Montreal che ho avuto la fortuna di vedere. Il fatto è che già sono fastidiose di solito le tre pause che, per esigenze televisive (leggasi pubblicità) vengono fatte nel corso di ogni periodo di gioco, e che in pista vengono utilizzate per dare una rapida ripulita al ghiaccio, figuriamoci poi quando capitano durante una partita come quella che ho appena citato.

Ritmi velocissimi, scontri molto duri, continui ribaltamenti di fronte, azioni pirotecniche senza un attimo di pausa, e tutto d’un tratto, voilà, parliamo di viagra, agevolazioni bancarie, catene di ristoranti e automobili… Ma come?? Nooo, proprio adesso che i Canadiens stavano mettendo sotto pressione i Caps?? Volevo vedere subito il replay di quel tiro deviato con la punta del bastone da Theodore…!

Dopo un paio di minuti il gioco, certo, ma io mi sento addosso quella sensazione strana come di un coitus interruptus. Faccio persino un pochino di fatica a rientrare subito con la testa nell’atmosfera del match, e sono convinto che la cosa non piaccia molto nemmeno ai giocatori. Sarebbe interessante chiedere un loro parere in merito. Poi è chiaro che gli sponsor sono sponsor e che senza i loro soldi si va avanti più a fatica, ma non per questo riesco a farmi piacere le pause, chiedo perdono a tutti.

Per rimanere alla partita di Washington, consiglio a tutti di vedere l’azione del secondo gol di Montreal: fenomenale, proprio come la prestazione di Spacek che ha cancellato Ovechkin (nemmeno un tiro in porta per il russo, e questa è senz’altro una Notizia con la enne maiuscola). Per completezza d’informazione, però, pare che, purtroppo per i Capitals, lo zar soffra di qualche non ben identificato malanno; queste sono per ora solo voci, ma ben suffragate dall’arrivo a Washington del suo vecchio preparatore russo, che l’ultima volta che si recò negli States fu appunto per un acciacco che tormentava il capitano dei Caps.
Le traversie che invece fanno gongolare la Sens Army di Ottawa sono quelle di Heatley. Il “rinnegato” che a Ottawa è diventato più odiato persino di Yashin sembra aver smarrito la via della rete proprio nel momento più importante della stagione, e a giudicare dall’aria che si respira nella capitale canadese viene da pensare che una clamorosa eliminazione degli Sharks ad opera di Colorado verrebbe accolta con lo stesso entusiasmo di una parimenti clamorosa qualificazione al prossimo turno dei Senators, ora orfani pure di Michalek, oltre che di Kovalev (goodbye al ginocchio per entrambi).

Mercoledì mattina, sempre a Ottawa, la giunta comunale ha riconosciuto ufficialmente l’esistenza del Sens Mile, il Miglio (non inteso come mangime…) dei Senatori, ovvero quel tratto di Elgin Street che pacifiche orde di tifosi invadono in occasione di importanti vittorie dei Senators (come la conquista della Eastern Conference nel 2007) e della nazionale canadese (come alle ultime Olimpiadi). In sede di votazione, quasi tutti i membri della giunta si sono presentati indossando la maglia dei Senators. Hockey is Canada’s game.

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