CO26: Intervista a Mario Guadagnini (HC Roma)

CO26: Intervista a Mario Guadagnini (HC Roma)

Nome: Mario Guadagnini
Squadra: HC Roma
Ruolo: Difensore, Capitano, Allenatore

Il campionato è terminato con un vostro terzo posto, quali erano le vostre aspettative ad inizio stagione?
Ad inizio stagione siamo partiti con l’obiettivo di riconfermare i risultati della passata stagione: vincereil girone centro-sud per poter partecipare alle finali nazionali.

Quale era la squadra che temevate maggiormente nel vostro girone?
Ovviamente i cugini del Mentana, che con l’arrivo del nuovo coach sono cresciuti enormemente, e poi i Wizard Bologna.

Quale era la squadra che temevate di più nella final-four?
Sicuramente l’Asiago.

Un breve commento sulle altre squadre che hanno partecipato alle finali.
Asiago: una vera squadra, ben amalgamata, capace di soffrire, se pressata nel proprio terzo difensivo, per essere pronta poi a sfruttare la velocità delle proprie ali per colpire in contropiede.
Casate: penso che il Casate debba moltissimo al giocatore n° 18 (scusami ora non ricordo il nome); instancabile playmaker ma allo stesso tempo capace di fare goal (e tanti!!!).
Black Angels: buona squadra, soprattutto nella fase difensiva.

Qual è stato secondo te il miglior giocatore delle finali e perchè?
Non si può non citare il mio compagno di squadra Frank (vedere il suo CV per capire il perchè ed i goal segnati nel torneo nonostante non abbia disputato 2 partite per squalifica).

Secondo te come è stata l’organizzazione dei gironi?
E’ difficile per una società dilettantistica di hockey su ghiaccio supportare determinate spese; penso quindi che la logica di aiutare le società organizzando gironi semi-regionali (minimizzando i costi logistici) per non rischiare l’abbandono e la non iscrizione delle squadre ai campionati sia corretta; dal punto di vista del giocatore singolo penso però che sia più utile potersi confrontare con giocatori di pari livello: utopisticamente parlando, ottimale sarebbe una divisione del campionato di serie C, magari in C1 e C2, in base al livello di gioco delle singole squadre…..(ma tutto questo avrebbe un costo eccessivo, vedi sopra).

Porteresti qualche modifica a tale organizzazione per migliorare lo svolgimento dei gironi stessi?
Mi ripeto….necessità fa virtù!

Come hai visto l’organizzazione delle finali (sia da un punto di vista logistico che di programma)?
Nonostante molte critiche penso che sia la location sia il girone all’italiana del sabato fossero opportune mi spiego:se vogliamo far crescere l’hockey ma soprattutto farlo conoscere è doveroso spostarsi anche dai centri del Nord, ho detto spostarsi e non sostituirsi ai centri del Nord…..il girone all’italiana permette di vedere ad ogni squadra a che livello di gioco appartiene; in questo modo poi i risultati finali difficilmente non rispecchiano la realtà dei fatti!

Cosa pensi sia necessario migliorare nello svolgimento delle finali?
Esclusivamente far capire agli organizzatori che può e deve essere un evento….quindi va venduto e quindi in primis pubblicizzato!

Quali sono i tuoi programmi per la prossima stagione?
Ancora non ne ho fatti…sono solito guardare prima l’intera stagione appena conclusasi prima di pianificare la stagione successiva.

In cosa pensi di doverti ancora migliorare?
Mi dicono che tiro un “pochettino troppo alto”.

Quali sono i programmi della tua squadra per la prossima stagione?
Riprendiamoci una “tana” in primis poi si vedrà. (NdR: lo stadio di Roma è inutilizzabile a causa dei gravi danni strutturali subiti in seguito ad una nevicata avvenuta nel mese di febbraio)

In cosa pensi potreste ancora migliorare?
Nell’essere squadra…..

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