Paolo Bustreo: “Vipiteno in A1, valore aggiunto per la squadra”

Paolo Bustreo: “Vipiteno in A1, valore aggiunto per la squadra”

Dopo l’eliminazione dei Campioni in carica di A2 del Vipiteno ad opera del Gherdeina, in una serie tirata nella quale le due squadre non si sono risparmiate sul ghiaccio, abbiamo incontrato Paolo Bustreo, uno dei giocatori di punta della squadra dell’alta Val d’Isarco, per tirare le somme della sua stagione e di quella dei Broncos.

Un’eliminazione, quella del Vipiteno, sulla carta inaspettata. Cosa è mancato ai Broncos in semifinale per superare un indomito Gherdeina?

Sapevamo che la serie contro il Gherdeina sarebbe stata difficile. Durante la stagione gli scontri diretti hanno dimostrato l’equilibrio tra le due formazioni. Il Gherdeina ha una prima linea molto concreta soprattutto nelle fasi di powerplay. La chiave dei risultati positivi ottenuti contro di loro, infatti, è sempre stata legata alla nostra capacità di condurre gli incontri con molta disciplina sotto il punto di vista delle penalità. Al contrario, soprattutto in questa serie di semifinale, i risultati negativi sono stati legati in buona parte ad un elevato numero di penalità, in molti casi non necessarie. Da parte nostra è mancata un po’ di furbizia nel gestire le partite, e nel mantenere il nostro gioco. Oltre alle penalità è forse mancata la costanza di rendimento della squadra, soprattutto nelle battaglie 1 contro 1 nelle varie zone del campo. Inoltre per il futuro dovremo lavorare sul nostro powerplay, il quale in alcune occasioni si è dimostrato non costante nell’efficacia e nel rendimento.

Qual è stato il momento di svolta della serie?

Credo che i momenti di svolta siano stati principalmente due: il primo è la perdita in gara 1 del “fattore campo”; probabilmente la pausa tra la serie contro il Milano e gara 1 di semifinale ci ha fatto perdere un po’ la concentrazione per l’inizio della serie. In gara 4 invece non c’è stata storia, siamo arrivati a Selva di Val Gardena decisamente impreparati ad affrontare un incontro fondamentale. Inoltre in gara 5 il vantaggio di 2 gol a pochi minuti dal termine dell’incontro doveva essere una garanzia sufficiente per portare a casa la qualificazione alla finale, ma la parziale mancanza di maturità in fase difensiva a portato ad un evoluzione inaspettata nel finale di gara.

Anche in questa stagione il Vipiteno ha confermato la qualità del proprio vivaio: su tutti Hackhofer, Lanz, Patrick Mair che hanno partecipato ai recenti Mondiali Under 20 e che hanno ben figurato in Serie A2, senza dimenticare Markus Gander “emigrato” negli States il cui nome appare nelle preconvocazioni della Nazionale di coach Cornacchia.

Sono molto contento per la convocazione di Markus, credo che sia sicuramente uno dei migliori giocatori del vivaio vipitenese e gli auguro il meglio per il raduno alle porte. In generale credo che tutti i giovani locali abbiano dimostrato una notevole crescita durante questa stagione e sarà fondamentale che questa tendenza prosegua anche in futuro. Tra i giovani vorrei fare i miei complimenti a Christian Sottsas che ha disputato un’ottima stagione.

Come valuti la tua stagione che è stata condizionata da un infortunio ad inizio campionato?

La mia stagione direi che è stata positiva anche se con alti e bassi, soprattutto ad nei primi mesi. Ero arrivato in ottima forma all’appuntamento di inizio campionato contro il Merano, purtroppo alla seconda giornata il grave infortunio al quadricipite femorale che mi ha tenuto lontano dal ghiaccio per più di un mese. Dopo questo infortunio ho avuto un mese e mezzo circa di rendimento alterno, causati da alcune difficoltà nel ritrovare la forma ottimale, soprattutto a livello di pattinaggio. Dal periodo di Natale fino alla fine del campionato il rendimento è cresciuto costantemente portandomi alla forma ottimale nelle seconda fase del campionato e nei playoffs, la più importante. Probabilmente se non ci fosse stato l’infortunio la stagione sarebbe stata migliore.

Anche in questa stagione sei stato il miglior marcatore del gruppo degli italiani. Non ti “va un po’ stretta” la serie cadetta?

Credo che in ogni giocatore italiano ci sia sempre la volontà di partecipare alla massima serie del campionato italiano, tuttavia le due stagioni qui a Vipiteno sono state molto positive. Qui ho trovato una società seria e dei compagni di squadra fantastici, questo ha aiutato molto il mio inserimento nel gruppo e non ci sono rimpianti per aver abbandonato l’A1. Inoltre lavorando presso Leitwind di Vipiteno è la soluzione ottimale per far coincidere lavoro e sport.
Tuttavia non è detto che in futuro non ci sia un ritorno del Vipiteno nella massima serie, questo sarebbe un valore aggiunto per me e per tutti i miei compagni in quanto vorrebbe dire aver contribuito, anche se solo in piccola parte, a riportare una piazza hockeistica così importante nella massima serie dell’hockey italiano.

Pensi che giocare in A2 ti abbia tolto visibilità in ottica Nazionale?

Non saprei. Credo che i i tecnici della nazionale abbiano la possibilità di valutare il rendimento di un giocatore anche se gioca in serie A2. Probabilmente le valutazioni fatte nei miei confronti non hanno permesso un mio ritorno in Nazionale. Ovviamente questo dispiace, ma le decisioni altrui non si discutono.

Vorresti tornare nel gruppo azzurro?

Ovviamente rappresentare la propria nazione nel mondo è sempre un grande onore. Da parte mia c’è sempre la volontà di tornare nel giro della Nazionale. Vedremo se in futuro questo sarà possibile.

Venerdì 19 marzo inizia la serie finale tra Appiano e Gherdeina. Chi è la favorita e perché?

 Se devo dare la mia opinione credo che l’Appiano sia favorito in quanto può contare su tre linee equilibrate. Inoltre credo che il Gherdeina abbia speso molte energie in due serie lunghe e combattute, ma sarà il campo a parlare.

 

Si ringrazia la Società SSI Sterzing Broncos Vipiteno e Paolo Bustreo per la collaborazione.

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