Markus Sparer: «Buona prima stagione delle Lakers»

Markus Sparer: «Buona prima stagione delle Lakers»

di Andrea Valla

HockeyTime ha avuto la possibilità di rivolgere alcune domande a Markus Sparer attuale coach dell’Ora SC (campionato under 26 maschile) e della squadra femminile dell’Appiano Lakers, formazione debuttante al Campionato Italiano di Serie A. Con lui, un recente passato da allenatore della nazionale femminile italiana, abbiamo parlato del panorama hockeystico italiano e internazionale.

Coach, che giudizio da alla prima stagione in serie A della squadra da lei allenata? Si ritiene soddisfatto del lavoro svolto?

Prima di tutto vi ringrazio dell’occasione che mi date di parlare dell’Appiano e dell’ hockey femminile. Abbiamo deciso circa un anno fa di partecipare al campionato di serie A femminile e devo dire che abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci siamo posti. Onestamente si deve però dire che siamo partiti con obiettivi molto ridotti e adattati alla realtà dell’hockey femminile in Italia. Il nostro progetto era di riuscire a mettere sul ghiaccio una squadra composta da 3 blocchi in campo che giocassero tutte le partite. Il risultato è che ce l’abbiamo fatta e siamo riusciti anche a fare qualche risultato soddisfacente come il pareggio con il Bolzano, le sconfitte 1 a 2 a Torino o le due partite di semifinale con Agordo (perse 1 a 5 e 1 a 3). Abbiamo finito la stagione con lo stesso numero di giocatrici e siamo pertanto soddisfatti che nessuna ragazza del gruppo costruito abbia deciso di abbandonarci. Purtroppo una ragazza giovane si è fermata per una malattia grave, ma tutti speriamo che sarà di nuovo con noi per la prossima stagione.

Cosa le è piaciuto in generale di questo campionato, e cosa invece no?

Il campionato di quest’anno mi è piaciuto a parte le finali, che secondo me dovrebbero venire organizzate come un torneo a girone di tre giorni concentrato in un unico weekend ed in un unico posto per avere un maggior riscontro di pubblico e media. Ma sono proposte che faccio già da quando sono entrato nell’hockey femminile circa 10 anni fa. Ora non ho più pretese verso la federazione, mi è rimasto questo sogno, attualmente la cosa che ritengo importante è lo sviluppo dell’Hockey femminile.
Una nota negativa di questo campionato può essere stato il divario tecnico fra le squadre esperte (Agordo, Bolzano, Torino) e le neo iscritte (Asiago e Appiano).
Certi risultati non rendono il torneo interessante, speriamo che l’ anno prossimo Asiago e Appiano facciano dei progressi in modo da rendere più avvincente ogni partita.

Come prevede che sarà il campionato del prossimo anno? Defezioni, nuovi arrivi… ci sono già delle certezze, cosa ci può dire per quanto riguarda la sua squadra?

Oltre alla prima squadra abbiamo messo in piedi un’ottima collaborazione con l’Hockey Club Laives che ha allestito una squadra giovanile femminile e che ha partecipato ad un torneo in Austria vincendolo. La squadra è composta di ragazzine dai 10 ai 13 anni. Alcune di queste compieranno 14 anni e nel prossimo anno potranno giocare con noi; avremo così due o tre ragazze in più a disposizione. Per il resto abbiamo un roster di 17 ragazze tutte giovani dai 15 ai 22 anni e secondo il mio parere hanno tutte ancora un largo margine di miglioramento.

Chi vede favorita tra Agordo, Bolzano e Torino per la vittoria di questo campionato?

Tra le squadre incontrate l’Agordo mi sembra la squadra favorita per il campionato, sono la squadra più completa e anche meglio organizzata. Mi e piaciuto molto anche il Torino quest’anno, che dopo un lavoro di tanti anni finalmente ha creato un gruppo omogeneo di ragazze sul campo, mentre il Bolzano Eagles (adesso EV Bozen) è un po’ in calo, ma spero che si riprenda. Onestamente non saprei dire chi fra Torino e Bolzano andrà in finale, difficile fare un pronostico.

Le 4 Lakers convocate in nazionale

Quest’anno l’Appiano ha avuto il merito di vedere 4 giocatrici subito convocate in nazionale (Hafner, Larger, Prossliner, Sparer), ci sono altre giocatrici dell’Appiano che lei avrebbe convocato o ritiene giuste queste convocazioni?

Sono contento che Marco Liberatore (attuale coach della nazionale) ha scelto quattro ragazze della mia squadra. Penso che per il suo programma della nazionale abbia fatto le scelte giuste.
Spero che in futuro ci saranno più occasioni per fare vedere le ragazze a eventi internazionali e sicuramente abbiamo altri elementi in squadra che hanno il livello tecnico per essere chiamate, ma sono ancora molto giovani.

Valentina Bettatini, in maglia azzurra. Quest'anno ha giocato a Vienna

Secondo lei l’esperienza di alcune ragazze all’estero (Bettarini, Traversa, Ballardini, Florian) è un fattore positivo perche la loro esperienza potrà arricchire la nazionale o il loro talento sarebbe stato meglio averlo nel campionato italiano per alzarne il tasso tecnico?

Si sa da quando ero allenatore della nazionale che io sono contrario a mandare le ragazze all’estero senza essere seguite dalla federazione o da qualche tecnico.
Due sono all’estero perche giocano come straniere (Florian e Bettarini) ma non ho visto che si sono migliorate, anzi, non si allenano neanche con le loro squadre. Vanno solo lì a giocare.
La Traversa (fresca vincitrice di ECAC con la Norwich Un. ndr), è negli Stati Uniti in un college dove lei non pratica solo hockey come sport, infatti in Italia non viene valutata come numero 1.
La Ballardini invece gioca a Lugano come straniera di riserva, basta vedere le statistiche del Lugano: in due mesi ha giocato per due tempi.
L unica strada per migliorare sarebbe andare in Canada o negli Stati in un College, ma è difficile trovare un posto, per questo trovo che per noi sarebbe meglio che queste ragazze rimangano nel nostro campionato.

Markus Sparer con sua figlia Katharina

Ci permetta una domanda su sua figlia, Katharina aveva già fatto vedere il suo talento a 16 anni alle Olimpiadi di Torino, non ha mai pensato di proporle di provare a giocare in un campionato di livello superiore al fine di migliorarsi ulteriormente? Avete lei e sua figlia mai pensato di poter far diventare l’hockey una professione? (ovviamente giocando in altri campionati).

Grazie dei complimenti per mia figlia. Lei ha ragione, le confermo ci abbiamo pensato. Dopo le Olimpiadi di Torino abbiamo avuto dei contatti con Melody Davidson (allenatrice del Canada campione olimpico) per aiutatarci a trovare un posto in Canada.
Nel 2007 è stata votata nell’All Star Team della Champions League a Stoccolma in Svezia e si e fermata per degli stage organizzati da Peter Elander (allenatore delle ragazze svedesi) con Frida Nevalainen, Emma Eliasson, Maria Roth. Successivamente è stata anche due mesi a Mosca con la squadra dello Skif Mosca, dove le hanno proposto di restare anche pagata: appartamento, studio ecc… Due anni fa aveva avuto anche la possibilità di un contratto con il Planegg, campione tedesco, ma le condizioni di allenamento erano peggio che qua in Italia. Così al suo posto poi è subentrata Valentina Bettarini.
Katharina aveva anche fatto un pensiero di andare in Canada, ma poi ha visto le difficoltà della sua amica Chiara “Rappo” Traversa e così ha scelto di rimanere in Italia.

Alle Olimpiadi di Vancouver, abbiamo notato che le migliori giocatrici europee hanno nel loro curriculum anni di college americani. Quanti anni ci vorranno perché l’hockey femminile europeo si avvicini a quello nord-americano?

Alle olimpiadi di quest’anno il divario è diventato ancora più grande rispetto alle precedenti edizioni. Penso però che già alle Olimpiadi in Russia ci sia un cambiamento però solo di breve durata. Credo che la Russia farà un grande passo in avanti ma non arriverà mai al livello delle Nordamericane.

Cosa ne pensa del torneo femminile alle Olimpiadi in relazione alle ultime dichiarazioni del CIO che mettono in dubbio la permanenza dell’hockey ghiaccio femminile come disciplina olimpica?

Le dichiarazioni del CIO sono di carattere politico: credo che ci sia dietro un’altra disciplina che vogliono fare entrare, ma per le prossime Olimpiadi l’hockey femminile ci sarà, in quanto i russi (che ospiteranno i giochi) si stanno già preparando per questa manifestazione.

Potendo scegliere quale forte giocatrice del panorama mondiale vorrebbe allenare?

Sono già stato in Canada ad un ritiro della nazionale Canadese a Montreal nel 2005 dove mi hanno invitato e dove ho presentato il nostro programma Olimpico.
Gli allenatori Canadesi poi hanno anche scelto due dei nostri test di condizione fisica che eseguono ancora.
Avevano due gruppi di 22 giocatrici che in due settimane facevano delle prove e 14 partite di allenamento.
Io lavoravo con il Gruppo “rosso“ dove c’era la St-Pierre come portiere, poi la Quellette, la Agosta, la Apps, Piper, Sostorics, Hefford come giocatrici di movimento. E stata un’esperienza fantastica, che ripeterei subito con questo gruppo sopratutto la Hefford e la Kim Saint Pierre.

Si ringrazia Markus Sparer e la società AHC Eppan Lakers per la cortese disponibilità

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La replica del Real Torino
La risposta di Markus Sparer
La replica di Adriano Bettarini

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