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Real privo di Lefebvre, Silva, Ceretto e con Izvolt lasciato in tribuna per turn-over, e con Fornaciari al rientro. Ma la lista degli acciaccati è ben più lunga: nella serie play-off a far ricorso alle cure dei medici sono parecchi giocatori che altrimenti darebbero forfait e non scenderebbero in pista: da Platé a Stricker, da Tremolaterra a Sekula antidolorifici, infiltrazioni, steccature per dita rotte e tensori per clavicole staccate. E’ una guerra dura e lunga, ma ognuno fa il proprio dovere fino in fondo.
Il Real parte alla grande e gioca un primo periodo molto generoso: le occasioni si equivalgono da un lato e dall’altro ma il Real non ha timori reverenziali e si confronta con i gardenesi alla pari. Solo al 13’ il powerplay gardenese passa in vantaggio: doppia superiorità per penalità contemporanea a Borghi e Gorza e Bourassa dalla blu batte Platé a poco più di 5 secondi dalla fine della penalità.
Se la fortuna non arride ai torinesi nel primo periodo, a scavare la fossa alla stagione sabauda è il secondo periodo: in avvio un disco perso malamente dietro porta permette a Perna di realizzare su invito di Demetz, e poco più di un minuto dopo è ancora Bourassa in powerplay a fare tris.
Il colpo, potenzialmente mortale è suggellato dal quarto goal, ad opera di Kevin Senoner al 36’, ma i primi due minuti della frazione hanno certamente avuto un peso specifico nell’economia del match tremendamente pesanti.
La frazione conclusiva è generosa: il Real lotta fino alla sirena, cuore in mano, per tentare l’impresa ormai impossibile: falliti diversi powerplay che evidenziano la più grande differenza fra Gherdeina e Real in questa serie (la gestione degli special teams n.d.r.) è Sasha Meneghetti a trovare il goal della bandiera, l’ultimo stagionale, su assist di Traversa al 46’.
Wallenberg al 56’ sigillerà il risultato per il definitivo 5-1 in doppio powerplay e, 4 minuti dopo la sirena sancisce definitivamente la fine delle ostilità.
Gherdeina – Real Torino si chiude nel più bello spirito sportivo, con i giocatori che si salutano sul ghiaccio intrattenendo una parola in più e non lesinando un abbraccio, una stretta di mano sincera, un gesto di complimento. Le due formazioni, nate con progetti, tradizioni e budget profondamente diversi hanno dovuto giocare 7 incontri per sancire chi fosse il migliore. Alla fine ha vinto il Gherdeina ed a loro va l’onore delle semifinali e i complimenti del Real Torino. Rimarchevole il gesto di Perna ed altri giocatori gardenesi, spintisi fino alla panchina di coach Zurek per rendere onore a chi, con un roster nominalmente inferiore, ha comunque tenuto testa fino in fondo all’avversario.
La stagione del Real Torino si conclude così, con il rammarico per aver sfiorato, accarezzato e forse cullato un momento il passaggio del turno tanto agognato; non è il momento dei processi, delle pagelle e delle assoluzioni, certo è che la Dea Bendata si è ben guardata dallo sbirciare un po’ verso ovest… dal prematuro infortunio di Lefebvre che non ha giocato in tutto nemmeno 100’, all’incredibile numero di infortuni che con scientifica mira colpivano i migliori uomini del roster sabaudo qualche imprecazione alcuni tifosi l’avranno pur esclamata; in spogliatoio, vedere le facce sconvolte di tanti ragazzi che hanno dato tutto quello che avevano per provare fino in fondo a passare il turno da quel senso di serenità che ha solo chi ha la coscienza a posto: abbiamo lottato fino alla fine e uscire a gara 7 contro questo avversario non è un disonore.
Grazie ragazzi e forza Real!
GHERDEINA – REAL TORINO 5-1 (1-0; 3-0; 1-1)
Tiri: Gherdeina 26 – Real 25
Penalità: Gherdeina 14 – Real 14
Spettatori: 651