Olimpiadi: la nazionale ceca guarda lontano

Olimpiadi: la nazionale ceca guarda lontano

Dopo aver esaminato la formazione slovacca, diamo ora uno sguardo al roster che alle Olimpiadi di Vancouver 2010, agli ordini di coach Vladimir Ruzicka, tenterà di riportare in patria l’oro olimpico.

A differenza dei cugini, però, la formazione ceca non è formata esclusivamente da veterani, ma si presenta come un ottimo mix di esperienza e freschezza: in ogni reparto infatti sono state inserite delle “linee verdi”, che verosimilmente giocheranno tanto quanto le linee più esperte, vista la qualità delle nuove leve che le formano.

A difesa della gabbia, ci saranno Tomas Vokoun (Florida) e Ondrej Pavelec (Atlanta), a fare da “fratelli maggiori” al giovane portiere del Vitkovice Jakub Stepanek. Niente Olimpiade, quindi, per Dominik Hasek (ora in forza al Pardubice), Kopriva (Kladno) e Mensator (Karlovy Vary).

In difesa, la linea “verde” è invece formata da Michalek (Phoenix), Polak (St. Louis) e Blatak (Salavat Julajev Ufa, KHL). Questi ragazzi potranno contare sull’appoggio di vere colonne della nazionale ceca come Marek Zidlicky (Minnesota), Pavel Kubina (Atlanta), Filip Kuba (Ottawa), Tomas Kaberle (Toronto) e Jan Hejda (Columbus).

In attacco, troviamo i “soliti” mostri sacri dell’hockey ceco: Jaromir Jagr (Omsk, KHL), Petr Cajanek (San Pietroburgo), Patrick Elias (New Jersey), Martin Erat (Nashville) e Martin Havlat (Minnesota), accanto a Milan Michalek (Ottawa), Tomas Plekanec (Montreal), Tomas Rolinek (Magnitogorsk, KHL) e Vasicek (Lokomotiv Jaroslavl, KHL). Tutti questi “big” avranno il compito di aiutare quella che con tutta probabilità sarà la terza linea, formata dai fortissimi Roman Cervenka (Slavia Praga, 25 anni), Tomas Fleischmann (Washington, 26) e David Krejci (Boston, 24).

Il roster finale, sulla carta, sembra fortissimo. Ci sono tutti gli ingredienti per far bene: un goaltending esperto e abituato allo stile di gioco nordamericano (Vokoun, Pavelec); una difesa fisica (Kubina, Hejda) ma, all’occorrenza, anche ben disposta all’attacco (Zidlicky, Kaberle); un attacco stellare ed esperto (Jagr, Elias, Havlat). Il tutto, rinforzato in ogni settore da un congruo numero di giovani, forti e già relativamente esperti in fatto di competizioni internazionali.
Resta da vedere se e quanto le ridotte dimensioni della pista influiranno sulle prestazioni: di certo, i giocatori meno esperti in fatto di rink nordamericani (Stepanek, Rolinek, Blatak, Cervenka) dovranno cercare di abituarcisi subito, essendo stati convocati non per la loro esperienza, quanto per le ottime prestazioni offerte in KHL, o negli ultimi appuntamenti con la nazionale.

Tra gli assenti illustri, sono da ricordare Hejduk ed Hemsky, entrambi infortunati; Hasek, Spacek e Hamrlik (si è preferito portare giocatori giovani) e Vrbata, ommesso con tutta probabilità a causa del suo rifiuto di partecipare all’ultimo mondiale.
Coach Ruzicka porterà quindi a Vancouver una squadra relativamente giovane (al momento, sembra una delle più giovani, con un’età media intorno ai 28 anni) ma allo stesso tempo molto esperta. Bisognerà costriure in fretta l’amalgama necessaria per far funzionare la squadra, e poter puntare per lo meno ad una medaglia: le “colonne” della nazionale sono quasi tutte verosimilmente all’ultima Olimpiade, e le nuove leve non sono così numerose come nelle altre potenze dell’hockey internazionale (Ovechkin, Tavares, Crosby, solo per fare alcuni esempi). Se questa non è l’ultima occasione di andare a medaglie per almeno un decennio, poco ci manca.

Ultime notizie
error: Content is protected !!