Premiere europee a Stoccolma: il recap e le dichiarazioni

Premiere europee a Stoccolma: il recap e le dichiarazioni

Per il secondo anno consecutivo la NHL è approdata a Stoccolma, questa volta con un entusiasmo e un’attesa particolare da parte dei tifosi svedesi: infatti a differenza della scorsa stagione quando sul ghiaccio della splendida Globen Arena si erano affrontate Pittsburgh e Ottawa quest’anno gli ospiti sono stati i St.Louis Blues ma soprattutto i Detroit Red Wings, la squadra più amata dai tifosi scandinavi in quanto tra le sue fila militano ben 9 giocatori dal passaporto gialloblu.
Complessivamente 27.700 persone (tutto esaurito in entrambe le giornate) hanno così accolto le squadre nelle due partite che hanno visto un po’ a sorpresa due vittorie dei Blues che hanno leggermente smorzato gli entusiasmi di un pubblico che all’80% vestiva maglie e gadget dei Red Wings. Da segnalare però anche la presenza di un gruppo molto rumoroso di circa 50 spettatori giunto appositamente da St.Louis.

Ma gli occhi dei competenti appassionati svedesi erano tutti per Henrik Zetterberg e per il veterano Nicklas Lidstrom. In particolare il difensore era alla caccia del millesimo punto in regular season: infatti il numero 5 di Detroit prima di queste due partite aveva all’attivo 997 punti ma non è riuscito a marcarne neppure uno nelle due sconfitte dei suoi Red Wings e raggiungerà così questo prestigioso traguardo nelle prossime partite però in terra nordamericana. Abbastanza deludente rispetto alle previsioni anche il rendimento di Zetterberg che, a secco nel primo match, ha fornito due assist nella seconda partita ma non è mai stato incisivo e determinante come ce lo si sarebbe aspettato.
Prima della seconda sfida tutto il pubblico ha tributato al grande Mats Sundin un’ovazione di circa 5 minuti: uno dei più grandi giocatori di ogni tempo, con all’attivo 1349 punti in NHL con Quebec, Toronto e Vancouver, ha infatti concluso lo scorso anno la sua ventennale carriera ed è stato accolto come un eroe dal pubblico di casa tra la commozione generale che non ha risparmiato nemmeno i giocatori delle due squadre.

La prima partita si è chiusa con il successo di St.Louis per 4-3 grazie a due reti Paul Karya e a una rete e due assist di Jay McClement mentre per Detroit l’unico all’altezza della situazione è stato Kirk Maltby autore di un gol e di un assist.
Il secondo incontro ha visto St.Louis recuperare dopo aver subìto due reti valide e una annullata nei primi tre minuti di gioco. Grazie all’esperienza e al lavoro del trentasettenne Keith Tkachuk, risultato alla fine della partita il miglior giocatore con due reti (entrambe in power play) e un assist, i Blues hanno rimontato lo svantaggio e si sono imposti per 5-3.
“Detroit è una delle migliori squadre della Western Conference se non la migliore in assoluto – ha dichiarato Tkachuk al termine dell’incontro – Venire qua e batterli due volte è stata una sensazione fantastica e una grande esperienza soprattutto per i nostri giocatori più giovani. In entrambe le partite abbiamo sofferto nel primo periodo, ma poi grazie anche alle buone prestazioni dei portieri siamo riusciti a vincere”.
“E’ stato splendido venire a giocare in Svezia, dove c’è un pubblico molto caldo e competente. Mi è piaciuto vincere anche per i nostri tifosi che ci hanno seguito qua in Europa”.

Da parte sua l’allenatore di Detroit Mike Babcock è rimasto deluso in particolare da penalty killing della sua squadra: “Abbiamo concesso troppo in situazione di inferiorità numerica, dobbiamo gestire meglio questa situazione e giocare tutti i 60 minuti sui ritmi del primo periodo di questa sera, altrimenti sarà molto difficile riuscire a vincere”.


Alla fine i più contenti di tutti saranno stati di sicuro gli organizzatori che hanno visto in due giorni polverizzarsi tutti i tagliandi di ingresso, tutto il merchandising (già a metà della seconda partita era impossibile trovare un qualsiasi gadget relativo all’evento) oltre al solito indotto generato dalla vendita di cibo e bevande con tutti i bar i ristoranti presi d’assalto in quella che è stata l’ennesima festa dell’hockey su ghiaccio

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