Serie A1: la nostra griglia di partenza (seconda parte)

Serie A1: la nostra griglia di partenza (seconda parte)

di Alessandro R.

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5 Asiago.
Dopo una lunga fase di attesa e di (apparente) immobilismo, gli acquisti e le conferme sono arrivati tutti in un colpo. Per cercare di far dimenticare le due partenze più dolorose – quella di Trevor Johnson, finito niente meno che nell’importante campionato tedesco, e quella di Luciano Aquino – il presidente Mantovani ha portato sull’altopiano giocatori di valore come Ulmer, Heinrich ed Intranuovo, specialmente quest’ultimo già in procinto – da diverso tempo – di sbarcare nel nostro campionato. Chi sono questi nuovi giocatori? Per Layne Ulmer, già draftato in NHL, parlano da soli i numeri delle ultime tre stagioni: 42 gol segnati e 63 assist ben distribuiti in campionati di assoluto livello come la SM liga finlandese, la tedesca DEL ed l’asutriaca EBEL. Carriera interessante anche per Heinrich, draftato addirittura al primo giro dagli Oilers nel 1998 (13° scelta assoluta, anche se non ha mai calcato i ghiacci della massima lega nord-americana) ed autore di ben 31 punti nella scorsa stagione a Wolfsburg, sempre in DEL. Di Intranuovo ci sarebbe tanto da dire: ma l’esperienza da vendere, le presenze con la nazionale canadese ai mondiali, 22 caps in NHL, più di 10 anni tra DEL e campionato austriaco… ecco sono tutti dati che parlano a favore di questo acquisto. Tra gli acquisti “azzurri” due ritorni importanti: quello di Michele Strazzabosco, dopo le esperienze milanesi e cortinesi, e quello di Carter Trevisani, in cerca di riscatto dopo due stagioni opache che gli hanno fatto perdere pure il mondiale polacco con il Blue Team. Confermati ovviamente tutti i locali (tra i quali l’asiaghese di adozione Parco), hanno deciso di rimanere anche Plastino, Lethinen, Borrelli ed il portiere Bellissimo, tra i più positivi lo scorso anno. Novità anche in panchina: dopo il buon lavoro svolto Camazzola ha lasciato le redini della squadra ad Harringhton, uno dei “miracolati” di Lake Placid. Chissà che non riesca a combinare qualcosa di inaspettato anche ad Asiago…

6 Pontebba.
Per la squadra friulana si tratta di voltare pagina dopo la deludente stagione scorsa: partiti con entusiasmo e prospettive di alta classifica, infortuni, errori e giocatori che non hanno reso quanto ci si aspettava hanno fatto sì che i friulani si siano trovati a lottare per le posizioni di rincalzo fino allo spareggio salvezza contro il Fassa. Gli obiettivi quest’anno sono ben altri e non possono prescindere da un ritorno alle zone alte della classifica. Per fare ciò la dirigenza, che ha incaricato il grande ex Fabio Armani come direttore sportivo, ha investito tanto sul mercato, portando a Pontebba giocatori interessanti tanto stranieri quanto italiani. Da segnalare alcuni degli acquisti. Quello di Raduns, americano classe 1984, con alle spalle una buona carriera in AHL: si tratta di un ala destra, a dire il vero non troppo prolifica finora, che però lo scorso anno ha indossato in un’occasione la casacca dei Philadelphia Flyers e che in gioventù ha disputato un mondiale U18 con la nazionale statunitense, traguardi che non si raggiungono per caso… Promette gol anche Dimitri Lavrentiev, nome russo, ma nazionalità svedese, buon realizzatore nel campionato danese, ma non vanno dimenticati il ritorno di Karo Koivunen, già con le aquile 4 anni fa per uno spezzone di stagione, giocatore con alle spalle una buona carriera tra prima e seconda lega finlandese, e Alex Nikiforuk, 52 punti nello scorso campionato danese. Per quanto riguarda il mercato italiano l’asse Pontebba-Canazei si rivela sempre molto solido. Per un Margoni che se ne torna in Val di Fassa, ecco l’arrivo due tre giocatori interessanti in Friuli: si tratta di Felicetti e Marchetti, colonne del Fassa e giocatori importanti anche in chiave nazionale, e del giovane Nicolao, che cerca, dopo le buone cose mostrate, di confermarsi tra i pro. Una buona squadra, con diversi giocatori con punti nelle mani, ma con il solito problema di dover spendere tanto per acquistare italiani di valore. Ci si attende tanto dai giovani (Delfino, Stampfer, Rizzo…) per poter compensare questa mancanza, perché in caso contrario sarà difficile per le aquile mettere sul ghiaccio tre linee davvero competitive.

7 Cortina.
Sotto le Tofane ci si aspetta la stagione delle scommesse: con un budget evidentemente ridimensionato la dirigenza ampezzana ha trattenuto tutti i locali riuscendo inoltre a trattenere alcune pedine importanti come Watson, Krestanovic, Joe Cullen e Gallace. Non ci saranno più sul ghiaccio dell’Olimpico però elementi importanti come il portierone Maund, il validissimo difensore svedese Wilde e Kiel McLeod, a lungo trascinatore la scorsa stagione. E le scommesse di quest’anno? Innanzitutto il coach: al posto di Paul Adey a dirigere la squadra ci sarà Larry Suarez, lo scorso anno allenatore in Olanda. Ha seguito l’allenatore americano il portiere canadese Billy Thompson, mentre con Truelson, Sullivan e Keith si spera di aver pescato almeno un “jolly”. A chiudere una campagna acquisti senza botti è arrivato però un nome grosso: Ricard Persson, che si è presentato con un biglietto da visita di 229 partite in NHL, 241 in Eliteserien, 119 in DEL, 84 in Austria ed un mondiale con la nazionale delle tre corone. Solo l’età (40 anni compiuti) e l’esperienza degli ultimi due anni in Giappone lasciano qualche dubbio su un giocatore dalla carriera e dalla classe indiscutibile: con che situazione fisica affronterà il nostro campionato? Troverà i giusti stimoli per rimettersi in gioco con questa nuova esperienza? Sulla carta il Cortina, intanto, sembra aver qualche lacuna per centrare le semifinali, ma nell’hockey si sa che non si può mai dire niente fino alla terza sirena…

8 Valpellice.
Per la new-entry della massima serie si prospetta un campionato di apprendistato, con la consapevolezza che quest’anno sul ghiaccio si dovrà sudare davvero per ogni punto. Il salto di categoria ha comportato, come c’era da immaginarsi, profondi rinnovamenti nel roster torrese, già a partire dal portiere, ruolo in cui Demetz ha lasciato il posto a Kowalski, molto atteso da tifosi della Valpe e non. Il reparto che suscita più dubbi è la difesa: sono arrivati tra giocatori di livello come Ruggeri (buona carriera tra EHL e AHL per lui), Francio Trudel e Kenton Smith, ma il nucleo degli italiani dovrà fare un deciso salto di qualità. Stesso discorso anche per l’attacco, anche se da Luciano Aquino (specie dopo l’ottimo scorcio di stagione ad Asiago) ci si aspetta un contributo molto alto. Sarà da vedere il rendimento di Sisca, che lasciò Milano due anni fa dopo una stagione in chiaroscuro, mentre molti gol dovranno venire da Beauregard, che in Inghilterra si è rivelato uno sniper temibilissimo (107 punti l’anno scorso a Manchester) e da Iannone, neo arrivo dal Valpusteria. Come per il Pontebba il punto debole della squadra è rappresentato dai giocatori di scuola italiana, molti dei quali non hanno mai avuto un confronto diretto con l’hockey di serie A1: sarà questo l’aspetto su cui coach Vogin dovrà lavorare tanto, perché gli stranieri possono essere decisivi, ma da soli non possono fare tutto. L’entusiasmo per la nuova avventura è tanto in valle (record di abbonati), ma di pari passo deve andare la consapevolezza che, almeno per quest’anno, tutto quello che arriverà dovrà essere ben accetto e che più che ai risultati si dovrà pensare a costruire qualcosa di importante per il futuro.

9 Fassa.
Per quel che riguarda la società ladina, prima di passare ad osservare nel dettaglio i movimenti, sorge spontanea una considerazione: perché investire tanto nel mercato estero, assicurarsi un coach di livello (Stirling, direttamente dalla DEL) e poi rinunciare a pezzi pregiati come Marchetti e Felicetti, indebolendo in maniera sostanziale l’apporto dei giocatori locali? E’ ritornato Margoni, sono rimasti Iori e Locatin, ma per questa ragione vediamo il Fassa nelle retrovie nonostante il buon mercato. A Dennis toccherà il compito di non far rimpiangere il portiere della nazionale Tragust, che cercherà fortuna in Bundesliga, lega da cui proviene Power, uno dei rinforzi per la difesa. A dargli manforte ci sarà un ex AHL quale MacDonald, ma soprattutto Ladislav Benysek, acquisto dell’ultim’ora con alle spalle una lunga militanza in campionati illustri come la NHL e le massime leghe ceche, svedesi e finlandesi (nonché tante presenze con la stessa nazionale ceca). In attacco l’onere di segnare spetterà a Steven Crampton, reduce da una buona stagione in Danimarca, a Derek Edwardson, molto positivo in Bundesliga, ed alle due scommesse (visti i numeri in carriera) Brad Bonello e Jerome Giudice. Querst’ultimo salterà però la prima partita per un infortunio fortunatamente non grave. Come detto in apertura, Stirling dovrà essere bravo a spremere il meglio ad una squadra che due anni fa, trovando la giusta amalgama tra locali e transfer sfiorò la finale, l’anno scorso pagò lo scotto di stranieri non all’altezza e quest’anno rischia la terza delle possibilità, ovvero che non ci sia nessun a dar manforte al discreto nucleo dei nuovi arrivi.

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