Serie A1: la nostra griglia di partenza (prima parte)

Serie A1: la nostra griglia di partenza (prima parte)

di Alessandro R.

Alla vigilia del campionato, cresce l’attesa per l’inizio dei giochi e tutte le squadre stanno scaldando i motori per lanciare la sfida ai campioni d’Italia del Bolzano. Gli impegni pre-season, di conseguenza, rappresentano la migliore occasione per affinare l’intesa con i nuovi arrivati, provare gli schemi e prendere il ritmo partita dopo la pausa estiva e – per addetti ai lavori e tifosi – osservare le nuove squadre, sbilanciarsi in pronostici e lanciarsi in sogni di gloria.

Sicuramente ha cominciato la stagione con il piede giusto il Renon: dopo le belle prestazioni in amichevole contro Klagenfurt, Villach ed Innsbruck, i Rittner Buam hanno portato a casa anche il primo trofeo ufficiale, prendendosi una parziale rivincita di tante sconfitte contro i cugini del Bolzano. Buono anche l’inizio per i bolzanini, che dopo le brillanti affermazioni contro le austriache ha dovuto inchinarsi solo al Renon. Sembra già in palla il Valpusteria che ha infilato un gran “filotto” di sei vittorie, mentre il rinnovatissimo Pontebba di coach Pokel pare ancora alla ricerca della miglior amalgama e non mette a segno alcuna vittoria (quattro le sconfitte e due i pareggi). Meno impegnate le venete, con Alleghe, Cortina ed Asiago sul ghiaccio solo 4 volte: spicca l’en-plein dell’Asiago, alla ricerca di soddisfazioni dopo annate non troppo positive. Non decolla il Fassa, vittorioso solo su squadre di serie A2, mentre deve ancora acquisire il ritmo dell’A1 la neopromossa Valpellice, sempre sconfitta nei confronti dirette con le italiane (unica vittoria nei test match contro i francesi del Gap).

Premettendo che i dati e le impressioni delle partite “amichevoli” spesso possono trarre in inganno e che è rischioso ed imprudente trarre conclusioni, è ugualmente simpatico sbilanciarsi in pronostici e previsioni: ecco la nostra!

1 Bolzano.
Assegnare la palma di favoriti ai bi-campioni d’Italia pare essere fin troppo scontato; certo è che la squadra di Knoll ha allestito ancora una volta una squadra tale da recitare un ruolo da protagonista in Italia ed in Continental cup. Gli arrivi di giocatori del calibro di Mather, DiLauro, Wilde e dell’esperto Riihijarvii hanno arricchito un roster che può ancora contare sulle preziose conferme di Corupe, Clair, Jardine ed Hakkinen su tutti. Hanno lasciato il capoluogo praticamente solo coloro che, preceduti da tante aspettative, non hanno convinto appieno: il riferimento va specialmente a Durdins e Johansson, anche se lo stesso Olson -pur segnando parecchio – non si è rivelato il cecchino infallibile della stagione precedente. Le possibili incognite sono rappresentate dal nuovo coach Bartman, che dovrà raccogliere l’eredità di Halle, bravo soprattutto a far convivere tutti i galli del prezioso pollaio bolzanino, e da un roster ad oggi un po’ corto (specie dopo la partenza di Ansoldi) per una squadra di così primo piano: tre linee non mettono al riparo da infortuni e la presenza in squadra di alcuni “vecchietti” richiederebbe un po’ più di uomini per consentire rotazioni extra.

2 Renon.
Nonostante la conquista del primo trofeo della storia della società, siamo certi che la fame di vittoria dei Rittner Buam non potrà dirsi placata. I locali, come era previsto, sono rimasti tutti ed in più è tornato a Collalbo Luca “bazooka” Ansoldi: il pacchetto degli italiani è ancora una volta di primo ordine. Molto rinnovato il parco degli stranieri, con la conferma solamente del trio Cloutier-Tudin-Nemecek. Jamieson è reduce da una mezza stagione da terzino ad Alleghe, ma i suoi numeri da attaccante sembrano promettere bene e l’arrivo di Jacina potrebbe creare una coppia da gol molto prolifica; Pavlin è arrivato con un curriculum di tutto rispetto come May, mentre la scommessa si chiama Tait, ottimo realizzatore in carriera, ma da verificare nel nostro campionato… I punti deboli? Sembrano essere pochi: un gruppo affiatato e con stranieri di livello, guidato da un coach esperto (Ivany, ancora per un po’ sostituito per squalifica da Frisch)… Forse è la “paura di vincere”, l’incapacità di fare quel piccolo passo e salto di qualità che distingue una buona squadra da una vincente a rappresentare il tallone d’Achille della compagine del presidente Rottensteiner: le esperienze scorse avranno insegnato qualcosa?

3 Valpusteria.
Anche quest’anno i lupi hanno investito tanto ed anche quest’anno il popolo del Lungorienza si aspetta il fatidico salto di qualità: con un roster del genere centrare le semifinali non potrà essere la massima ambizione! A disposizione di coach Mair, infatti, c’è un roster notevole, già a partire dalla gabbia, dove – dopo le delusioni dello scorso anno (specialmente con Guard) – quest’anno è arrivato Jeff Jakaitis, mai sotto il 90% di parate in carriera, ma chiamato a dimostrare anche in Italia il suo valore. In difesa spicca il graditissimo ritorno all’ovile di Armin Helfer, che ha preferito l’aria di casa all’avventura svizzera, acquisto che permette di risparmiare un trasnfer piazzando al contempo un guardiano affidabilissimo. In avanti si è separata la coppia Barber-Watson, con il secondo partito verso la Danimarca assieme all’ormai ex lupo Jarmuth. Ma il vero botto è rappresentato dall’acquisto di Rem Murray: una vita passata in NHL, con ben 560 presenze ed un’esperienza che pochi giocatori possono vantare. Quanto a trascorsi illustri non dimentichiamoci di Marko Tuomainen, protagonista oltreoceano ma soprattutto in ben tre mondiali (più uno U20) con la maglia della nazionale finlandese, che di sicuro non convoca bidoni… Ci si aspetta tanto anche dall’italo Sirianni, mentre fa discutere l’oggetto misterioso Desmet: addirittura 110 punti l’anno scorso, ma nel campionato olandese… Renderà anche da noi? Una squadra ben equilibrata ed ambiziosa: come per il Renon uno dei punti deboli potrebbe essere il carattere. Vincere insegna a vincere ancora, riusciranno i Lupi ad iniziare un nuovo trend?

4 Alleghe.
Le incognite in riva al lago sono sempre tante: sulla carta le civette partono sempre nelle prime file, il ghiaccio poi dà un parere diverso. Chi mancherà quest’anno? I locali o gli stranieri? Ad Alleghe ovviamente sperano nessuna delle due componenti, e forse le speranze paiono ben riposte. Gli stranieri della scorsa stagione se ne sono andati tutti e quelli nuovi sembrano promettere bene. Partiamo dalla gabbia. Sostituire uno come Groeneveld non è un compito facile, ma le prime uscite hanno presentato un Pagliero capace di entusiasmare: se avrà la forza di reggere alla pressione di una piazza non facile e la continuità che è mancata a diversi dei sui predecessori in questi anni, ecco le civette si troverebbero con un buon punto di partenza. Ben referenziato anche Hay, non un comprimario con i Calgary Flames in NHL e nazionale giovanile canadese: se troverà gli stimoli giusti potrà essere un fattore. Oggetti un po’ misteriosi Bowman e Faulkner, arrivato come uomo assist Martz, l’idolo della preseason è però Nathan Lutz cattivo al punto giusto e dotato di un gran tiro. Completano i transfer Archer, già nel giro dei Montreal Canadiens ma incapace di sfondare perché considerato un po’ “timido” per l’Nhl (i suoi cm però nel nostro campionato potrebbero fare davvero comodo) e Vince Rocco, già cercato da diverse squadre italiane. Il coach è sempre Kelly, mentre le aspettative sono riposte molto anche nel forte gruppo dei locali, con i due Fontanive (Nicola e Fabrizio, protagonista in nazionale il primo, gran realizzatore il secondo) chiamati a trascinare con grinta, cuore e gol la squadra verso le zone alte della classifica. Una squadra da valutare giornata dopo giornata, ma – molto probabilmente – una mina vagante per tutti.

[continua…]

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