Da Bergomi a Oreglio, tutti per il Milano

Da Bergomi a Oreglio, tutti per il Milano

di Marco Depaoli

Un palcoscenico insolito per presentare una squadra di hockey ma sicuramente di gran fascino. L’hockey rossoblu sorride a Milano dallo stadio di San Siro con la presentazione patrocinata da “testimonial” d’eccezione. L’obiettivo ormai lanciato decenni fa è di avvicinare la città all’hockey, valutando progetti per una volta tanto concreti. Con questi intenti il presidente del Museo di San Siro, Onorato Arisi, presenta il progetto “datti all’hockey!”, una serie di iniziative in sinergia con gli altri più illustri sport meneghini. Per farlo è stato chiesto di divulgare il “verbo” a volti meneghini, «Uno studio frutto di un gioco di squadra – spiega Giovanni Berti, autore delle simpatiche cartoline che verranno distribuite tra i giovani – che ha messo in campo campioni del mondo dello sport e dello spettacolo».

«In passato sono già andato a vedere l’hockey all’Agorà, abitando tra l’altro molto vicino». Parola di un campione del Mondo, Beppe Bergomi, indiscussa bandiera dell’Inter oggi opinionista di Sky. «Quando hanno chiesto  la mia immagine per poter dare il mio contributo a questo sport mi sono sentito onorato».

Dello stesso avviso il “catarchico” Flavio Oreglio, “poeta” di Zelig, che però ammette di non aver mai assistito dal vivo a una partita. «Mio figlio che ha 16 anni però – ha aggiunto – mi chiede spesso di questo sport e quando mi hanno “reclutato”  per “datti all’hockey!” non ho avuto difficoltà ad essere disponibile. Ero in disaccordo con Arisi sullo slogan ma “hockey catarchico” sarebbe stato troppo personale».

Nella “squadra” un altro campione del mondo, Romans Vainsteins, il lettone iridato nel 2000 ai mondiali di ciclismo su strada. Anche grazie a lui ci sono stati i contatti con Louskins e Vodalazkis, i due nuovi innesti del Milano di Pajic. Ovviamente da buon lettone Vainsteins da bambino giocava a hockey e appena può lo fa ancora. «Spero che venga seguito ancora di più anche qui in Italia», si augura.

Più uomo di spettacolo che sportivo, Francesco Gullo ha «scelto di fare il testimonial» ed è anche deciso a «giocare a hockey dopo aver smesso di giocare a pallone in seguito al terribile anno con Ciccio Graziani». Una promessa o una minaccia?

Non presenti in sala ma parte del progetto sono anche il cestista pluridecorato Davide Pessina,  Maurizio “el segna semper lu” Ganz e Marco Materazzi. In una squadra che si rispetti non può mancare il portiere: Stefano Tacconi, perugino di nascita e juventino di professione, che iniziò ad avvicinarsi al grande Calcio nelle giovanili dell’Inter a Milano. «Mi ha tirato qui dentro Bergomi dicendomi che nell’hockey il portiere vale il 50% di una squadra, cosa che mi piace molto. Ho visto una partita di hockey a Canazei contro il Vipiteno tanti anni fa».  Ci scherza su il baffo più famoso della Vecchia Signora aggiungendo che «Alla nostra età stare ai bordi del ghiaccio aiuta a mantenersi giovani. Speriamo che il calcio riesca a fare da traino a questo bellissimo sport».



Ultime notizie
error: Content is protected !!