Le interviste post gara 7 (prima parte)

Le interviste post gara 7 (prima parte)

Il ghiaccio ha dato il suo verdetto finale decretando i Pittsburgh Penguins Stanley Cup Champions
per la stagione 2008/09; dopo aver fallito l’anno scorso l’appuntamento con la terza coppa della loro storia i Penguins hanno rimediato in questa stagione.

Uno dei protagonisti della cavalcata che ha portato al titolo i pinguini è sicuramente Bill Guerin 38 anni arrivato dagli Islanders alla trade deadline, è stata una scommessa vinta dalla dirigenza di Pittsburgh; Guerin intervistato negli spogliatoi della Joe Louis Arena mentre ormai lo champagne irrorava le gole dei giocatori ha dichiarato “Questo è quello che sognavamo,” dice Guerin. “E’ tutto quello che l’hockey rappresenta. Per questo amiamo questo gioco”

Guerin ala destra 14 anni fa la coppa l’aveva già vinta con i New Jersey Devils nel 1995 in quattro partite proprio contro Detroit “Ero così giovane e pensavo avrei avuto milioni di opportunità e voi no, voi no” dice Guerin. ” Tutto quello che volevo per il resto della mia carriera è stata un’altra opportunità — grazie Dio per Max Talbot.”

Si diceva prima della scommessa vinta dalla dirigenza prelevando Guerin dagli Islanders e lo stesso giocatore è di questo avviso ridendo risponde al giornalista “ Quando sono stato preso gli Islanders si trovavano in 30° posizione mentre Pittsburgh in 10°”
Guerin ha vinto la seconda coppa dopo 14 anni, solo Chris Chelios (16 anni, 20 giorni ) e Recchi (15 anni, 25 giorni) hanno dovuto aspettare di più.
Lo stesso capitan Crosby dice: “Vedete uno come Billy Guerin, l’ha vinta, ma era 14 anni fa,” afferma Crosby. “E’ da urlo pensare che abbiamo avuto un’altra possibilità; e abbiamo fatto il massimo possibile con quella opportunità, Era solo da afferrare l’opportunità, e noi l’abbiamo fatto”
A sorpresa dopo averla sollevata per primo Crosby ha passato proprio a Guerin la coppa, e gli stessi compagni di squadra dicono che il n°13 ha meritato di ricevere la coppa dal capitano

“Lui è la ragione più grande per cui siamo stati così composti,” ha detto a NHL.com il suo compagno di linea Kris Kunits. “E’ un ragazzo che parla tantissimo in spogliatoio, mantiene alto lo spirito di tutti. E’ un grande compagno di squadra. Dice ai giocatori quando qualcosa va fatto. Combattendo per i ragazzi, bloccando tiri, segnando goal. Fa tutto quello che deve.”

“E’ soltanto uno dei ragazzi, da quando è arrivato in squadra è sembrato come se fosse stato lì già da anni,”
ha detto Orpik. “Tutti quanti sembrano gravitare attorno a lui. E lui lo raccoglie nel modo giusto. Ma la cosa più importante è che è davvero una bella persona ed è questo che gli altri apprezzano di più in lui.”

200px-sergei_goncharUn altro giocatore ha atteso a lungo la possibilità di alzare la coppa, fallendo in finale per ben due volte l’appuntamento più importante della carriera si tratta di Sergei Gonchar che finalmente al terzo tentativo ha centrato l’obbiettivo: “Yeah, la terza volta ha un fascino,” sorride Gonchar. “E’ stata una suspense. L’ intera serie lo è stata”  ” Ho guardato così tanti altri avere la loro opportunità di alzare la coppa,” ha detto Venerdì notte dopo la vittoria di Pittsburgh per 2-1 contro Detroit in gara 7. “Era pesantissima, pensavo. Ma mi sono sentito bene a toccarla.”

Una finale Gonchar l’ha persa quando giocava con i Capitals: “Eravamo una squadra giovane a Washington e siamo arrivati alle finali con una buona difesa e le parate di Olie Kolzig. Non potevamo competere con il loro attacco e vincere una partita,” “Ma questa squadra ha una diversa struttura di gioco, molto simile a Detroit ora. Buon possesso, grandi numeri davanti e uno schema difensivo affidabile.
“Pensavo avessimo una chance lo scorso anno. Ma quest’anno mi sentivo davvero bene”

all’inizio della serie, l’attaccante di Detroit Marian Hossa, che ha giocato con lui l’anno scorso e contro quest’anno, ha detto:”prima di venire qui (ai Red Wings) pensavo fosse uno dei più talentuosi difensori della lega. Ora, dopo averlo visto meno di frequente, devo dire che è allo stesso livello di Lidstrom, Zdeno Chara e Chris Pronger

Gonchar pur essendo un bravissimo difensore non disdegna le sortite offensive: dice di lui Crosby: “E’ il miglior della lega in Power Play, difensivamente ha una buona posizione. Ed è un grande pattinatore”.

0612_crosbyProprio il capitano dei Pinguini nella partita decisiva, causa un infortunio non ha potuto contribuire in maniera completa alla vittoria della sua squadra divendo restare in panchina per molti minuti.
Ha dichiarato il n°87 nel post partita: “Non lo raccomando”, afferma Crosby, che a 21 anni è il più giovane capitano nella storia della NHL a vincere la Stanley Cup. “Era penoso. Voglio dire, essere il capitano e cosa facevano i ragazzi per bloccare i tiri. Vedere quanto intensamente giocavano,.”

“Arrivi a un punto in cui ti devi chiedere se andare in pista e nuocere alla tua squadra,” dice Crosby. ” Sapevo di aver fatto tutto quello che potevo per anestetizzarlo (il dolore) o provare a giocarci ma allo stesso tempo giocavo contro Datsyuk e Zetterberg. Un mio passo falso e potevo costare ai ragazzi un sacco di duro lavoro. Non volevo essere quello che avrebbe fatto questo.”

Talbot eroe di gara 7 ha dichiarato: “Sapete cos’è lui, è la nostra squadra,  è il cuore e l’anima dei Pittsburgh Penguins. Penso tutti lo sappiano. Se no, ve lo dico io, è il nostro leader. Quello che porta tutti i giorni in pista è speciale. La pressione che ha dovuto subire per diventare questo giocatore è davvero speciale.”

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