Lavoro duro, umiltà e piacere di giocare

“Bisogna essere fieri di giocare a hockey e della maglia che si indossa. Per essere una buona squadra occorre essere preparati fisicamente meglio degli altri, lavorando duro già in estate, mantenere sempre entrambi i piedi per terra e provare piacere nel fare ogni giorno il proprio lavoro con i compagni di squadra. Il mio periodo a Lugano come giocatore è stato bellissimo, ma ora sono qui come allenatore e spero che insieme potremo creare qualcosa di importante con un gioco all’insegna del pattinaggio, dell’energia e dell’equilibrio tra la fase offensiva e quella difensiva.”

Questi i concetti più significativi espressi da Kent Johansson in occasione della conferenza stampa alla Resega per la presentazione del tecnico svedese nato nel 1956 che guiderà l’HCL nelle prossime due stagioni affiancato come assistant coach da Sandro Bertaggia.

Dopo aver ricordato i suoi strabilianti numeri (213 presenze, 434 punti) del suo primo capitolo con i colori bianconeri tra il 1983 e il 1989 come indimenticato attaccante con la maglia no. 25, il presidente della CT Ruben Fontana ha snocciolato i dati dell’ormai quindicinale carriera di Kenta come coach. Il debutto a Huddinge, la promozione con il Södertälje, la parentesi di Bolzano, un anno al Djurgarden e poi cinque stagioni al Timra, un classico club di formazione che Johansson ha portato ad alto livello. Poi, il salto al prestigioso HV 71 di Jönköping con il titolo nel 2008 e la finale dei playoff di poche settimane orsono.

Johansson è arrivato domenica a Lugano per seguire l’inizio della preparazione atletica iniziata ieri sotto la guida di Tiziano Muzio e per conoscere ad uno ad uno i giocatori attraverso colloqui personali. Ripartirà domani per la Svezia dove convolerà in seconde nozze.

L’allenamento estivo si articolerà con periodi alternati tra preparazione collettiva e individuale con regolari test sulla capacità fisica in base ai quali si vedrà chi dovrà lavorare di più e secondo quali modalità. “Una filosofia che mira anche a responsabilizzare i giocatori fuori dal ghiaccio, ha puntualizzato Kenta, perché al giorno d’oggi se un giocatore non lavora seriamente sul suo corpo, in pochi anni non trova più spazio“.

Parlando di Johan Akerman, Johansson lo ha definito un giocatore di forte personalità sul ghiaccio ma anche in spogliatoio, un difensore con spiccate capacità di lettura del gioco.

Sul tema mercato, il d.s. Jörg Eberle ha confermato l’inserimento stabile nel roster della prima squadra del difensore Leandro Profico e dei due Nazionali Under 20 Roman Schlagenhauf e Evgeni Chiriayev. Il mercato stranieri è ovviamente ancora aperto con diverse opzioni sul tavolo. In dirittura d’arrivo la procedura di naturalizzazione di Hnat Domenichelli che dovrebbe ricevere il passaporto rossocrociato ad inizio giugno.

Ufficializzato infine l’ingaggio in qualità di allenatore della squadra Juniores Elite di Mike Mc Namara, straniero “back up” del Grande Lugano del primo titolo nel 1986 e in seguito attivo a livello di college in Nordamerica.

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