HockeyTime.netQuest’anno uno dei principali crucci delle Generali Aquile FVG è quello di proteggere meglio Andrea Carpano e la sua gabbia, come sottolineano le 59 reti fin qui subite. La chiave di volta potrebbe rispondere al nome di Martin Štěpánek, difensore dalla stazza possente – 190 centimetri per 90 chilogrammi – di stecca sinistra, con una vasta esperienza e dal passato di tutto rispetto.
Štěpánek, nato il 2 aprile 1971 a Usti nad Labem nell’allora Cecoslovacchia, può vantare nel suo palmarès un titolo mondiale vinto con la nazionale ceca nel 2000 a San Pietroburgo, mentre a livello personale ha alle spalle 350 partita in Extraliga ceca, oltre 160 nella SM-Liiga finlandese, due stagioni in Nationalliga svizzera e un anno nel campionato russo.
Il difensore 37enne muove i suoi primi passi nella squadra del suo paese natale per poi passare, poco più che 23enne, nel maggior campionato ceco dove gioca per sette stagioni indossando la maglia dell’HC Kladno e dell’HC Litvinon. Nel 1999 firma per i finlandesi del Lukko Rauma e, dopo aver vinto il titolo mondiale in Russia affrontando nel girone i suoi prossimi compagni Carpano e Margoni, passa all’HIKF Helsinki. Nonostante le prestazioni molto positive, Martin decide di provare l’avventura svizzera firmando un biennale con l’Ambrì Piotta. Alla conclusione del contratto, il ritorno in Finlandia tra le fila del Kärpät Oulu con cui vince il campionato, quindi nel 2004/2005 arriva l’esperienza nella Russian Hockey League con i Torpedo Lokomotiv Yaroslavl e poi HC Plzen, Malmö IF Redhawks e nella stagione 2006/2007 il definitivo rientro il patria ancora con l’HC Kladno. Nella stagione in corso ha giocato con l’HC Havirov, facendo reparto con Filip Štefanka, vecchia conoscenza pontebbana che vestì la maglia delle Aquile nella stagione 2006/2007 e che, sicuramente, gli avrà fornito importanti indicazioni sull’hockey italiano.
«La scelta di mettere sotto contratto Martin Štěpánek nonostante la concorrenza di altri difensori di pari livello – spiega il ds Gerardo Pietrafesa – è stata determinata dal fatto che Martin è molto solido dietro e capace di coprire bene. Gli altri difensori che avevamo nel nostro carnet, invece, hanno delle spiccate caratteristiche offensive che rischiavano di lasciarci troppo esposti dietro».
da aquile-fvg.it