Intervista a Jamie Herrington

Intervista a Jamie Herrington

di Francesco Seren Rosso

Dopo un anno in Italia, Jamie Herrington è tornato anno nella lega, ai New Mexico Scorpions dove aveva già giocato due stagioni fa. Dopo 15 partite ha messo a segno 7 reti (1 decisiva) e 9 assist, ventiduesimo assoluto, con 18 minuti di penalità. Lo scorso anno a Torino, con la maglia dell’All Stars Piemonte di cui fu il miglior marcatore (22+32) insieme a Peruzzo, in Europa si era già visto nel 2004/05 in Francia al Villard-de-Lans (7+15) e la stagione seguente al Vipiteno (18+25), con cui vinse il campionato di A2, e risultando anche in questo caso, così come in Francia, il miglior realizzatore di squadra.

Dopo 15 partite giocate, i New Mexico Scoprions sono terzi nella Southwest Division, con 13 punti frutto di 6 vittorie e 9 sconfitte, di cui una ai supplentari, a tre punti dagli Odessa Jackalopes ed a pari merito con gli Arizona Sunsogs, campioni in carica.

Molto disponibile come ce lo ricordavamo, Herrington si è sottoposto, molto volentieri alle nostre domande.

Hockey Time: Chi è stato il giocatore più forte con cui hai giocato? Ed il miglior allenatore che hai avuto?
Jamie Herrington: Il giocatore più forte è senza dubbio Pavel Bure. Nel 2002 mi sono allenato con i New York Rangers ed era semplicemente incredibile; la sua velocità ed il suo talento erano pazzeschi. Il migliore allenatore è stato Claude "Red" Dupuis. Mi ha allenato, come molti altri, quando siamo passati dall’hockey universitario a quello professionistico.

HT: Hai giocato in Italia in due stagioni non consecutive, hai notato dei cambiamenti in questi due anni? Quali?
JH: Il primo anno in Italia, al Vipiteno, le regole prevedevano 5 giocatori stranieri. Questo è già un cambiamento, inoltre quando ero a Torino avevamo la quadra più giovane del campionato e questo credo che abbia dato una buona spinta e potenziale per il futuro.

HT: I New Mexico Scorpions non hanno iniziato benissimo la stagione, pensi che le cose possano migliorare nel corso dell’anno?
JH: L’inizio della nostra stagione è stato così così, abbiamo vinto e perso un po’ di partite. Ma ci sono molte partite e così c’è sempre la possibilità di
tornare sotto. Ci sono 24 squadre nella lega ed a volte non sai bene come le altre squadre si sono preparate per l’inizio della stagione. Penso che abbiamo
una buona squadra e possiamo raggiungere una buona posizione al termine della stagione.

HT: Chi sarà il vincitore della Central Hockey League?
JH: Dato che sono permessi scambi e compravendite di giocatori durante la regular season, è impossibile indicare un vincitore già adesso, una squadra debole
può con qualche buona trade diventare in fretta una squadra competitiva. Così i pronostici vanno fatti nella parte finale della stagione.

HT: Quali sono le più grandi differenze tra le leghe nord americane ed europee in cui hai giocato?
JH: La differenza più grande è che in America c’è poca differenza tra i giocatori più forti di una squadra e quelli meno forti, in Europa i giocatori più
bravi sono molto bravi, ma i meno bravi lo sono di molto.

HT: Gli USA sono in un particolare momento della loro storia: tu, da canadese residente però da molti anni negli States, che aspettative hai dal prossimo
governo? Riuscirà ad operare i cambiamenti che ci si aspetta?
JH: Non mi addentro troppo le questioni politiche. Ci vorrà tuttavia molto tempo per cambiare le cose, se questi cambiamenti avverranno o no lo vedremo col tempo.

HT: La CHL ha molte partite in città molto lontane fra loro, queste lunghe trasferte influiscono sulle performance delle squadra?
JH: Si. Le trasferte sono una parte molto faticosa del lavoro qui in America. Noi andiamo in trasferta almeno una volta la settimana e non sempre torniamo a
casa. Dormire sui pullman e stare anche 48 ore fuori in una settimana è molto faticoso e rende molto difficile giocare ai massimi livelli.

HT: Qual è il più bel ricordo della tua carriera? E per quanto riguarda l’Italia?
JH: I ricordi più belli sono la vittoria nel Junior A championship in Canada ed i quattro anni nella NCAA con il Dartmouth College. In Italia, le vittorie nelle partite contro il Valpellice negli scorsi playoff.

HT: Cosa fai nel tuo tempo libero?
JH: Ho poco tempo libero ora che gioco in America, il tempo libero lo trascorro con la mia famiglia e mi piace cantare e suonare la chitarra.

HT: Sappiamo che suoni benissimo la chitarra, chi è il tuo chitarrista preferito?
JH: James Taylor

Si ringrazia Jamie Herrington ed i New Mexico Scorpions per la disponibilità.
Foto da www.pointstreak.com

Ultime notizie
error: Content is protected !!