Zurek: scuola slovacca sotto la Mole…

Zurek: scuola slovacca sotto la Mole…

Drahoslav Zurek, allenatore slovacco a Torino dal 1998, in forza da anni al Real Torino è una delle colonne portanti della società; di poche parole ma gentile, disponibile e con lo sguardo penetrante, l’aria di chi la sa lunga alla balaustra… durante l’allenamento è esigente, tuona senza remore per spronare tutti a dare il massimo, e sa che una squadra giovanissima ha bisogno di una guida saggia…

Drahoslav, come giocherà il Tuo Real?

”Molto tecnico, giocheremo un hockey tipico della scuola cecoslovacca, sarà piacevole e divertente per gli spettatori ed i tifosi, con una spiccata propensione all’attacco perché, in fondo, è la miglior difesa.”

Come è il roster a tua disposizione?

“Giovane, voglioso di giocare, crescere e fare esperienza. Ha voglia di imparare un hockey diverso, un tipo di gioco che da queste parti si vede poco… non un derivato di scuola canadese con disco nell’angolo, o il tipico gioco europeo, ma un qualcosa di nuovo, difficile e molto coinvolgente.”

Come vedi il livello degli avversari?

“Non li valuto al momento, per ora penso a noi… i giochi sono ancora aperti. Il livello degli altri è da valutare… teniamo presente che il numero di giocatori conta poco, è il livello, l’esperienza e come sono messi in pista che fanno una squadra. Non penso ai favoriti, a me ora tocca di pensare alle preparazione, questo è fondamentale.”

Ti piace la formula della stagione alle porte?

“Quella dello scorso anno no, la trovavo ingiusta. Ora è meglio, più costante e corretta, e non altera il risultato. La partita impone di lottare fino alla fine, e portare a casa la posta nei tempi regolamentari da un vantaggio in più.”

I giocatori, se si trovassero a giocare con overtime e shootout spesso, magari in una fase della stagione in cui le partite sono particolarmente fitte, potrebbero stancarsi presto?

“Stanchezza? I giocatori devono essere praparati, l’hockey non è il calcio, qui si gioca ogni due giorni, è normale, si deve essere preparati… e noi ci stiamo preparando”.

Si ringrazia Drahoslav Zurek per il tempo concesso.

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