Intervista a Gunther Hell

Intervista a Gunther Hell

di Alessandro R.

QUEBEC CITY – Al termine della seduta d’allenamento quotidiana abbiamo scambiato qualche impressione con Gunther Hell, portiere della nazionale italiana di hockey.

HT: Veniamo subito al punto: come mai avete sbagliato così clamorosamente la partita più importante del vostro mondiale? Cosa è successo e cosa vi è mancato?
GH: Dopo il primo tempo ci siamo fatti anche noi la stessa domanda: abbiamo giocato una prima frazione disastrosa soprattutto a livello difensivo. Forse non eravamo abbastanza consapevoli dell’importanza della partita, perchè entrare in campo così vuol dire buttarla via: a questo livello se concedi dieci minuti agli avversari sei già tre gol sotto e non li recuperi più.

HT: In effetti è stata una partita simile a quella dell’anno scorso, pur se di importanza totalmente diversa: anche a Mosca siete partiti malissimo e poi avete dovuto recuperare…
GH: E’ difficile a questo livello: se vai sotto di tre gol ci vuole un piccolo miracolo per ritornare in partita. Eppure sul 4-2 per loro abbiamo sfiorato il gol che ci avrebbe riportato sotto: con il 4-3 forse poteva cambiare qualcosa… Rimane comunque il fatto che non si può iniziare le gare così in svantaggio, perchè non siamo una squadra che fa quattro, cinque gol: se facciamo tre gol dobbiamo vincere con quelli.

HT: Per quel che riguarda il tuo mondiale, finora sei soddisfatto del tuo impiego e del tuo rendimento?
GH: Non conta adesso l’individuo: quando in passato abbiamo avuto successo è stato perchè eravamo uniti. Non conta il singolo e non deve contare neanche per me: se l’allenatore decide così va bene anche a me, l’importante è che come squadra riusciamo a salvarci.

HT: L’anno prossimo che farai? Rimarrai ad Alleghe?
GH: L’anno prossimo avrò trent’anni e quindi sarò libero di scegliere. Adesso innanzitutto voglio concentrarmi sulla nazionale e fare in modo che vada bene; la salvezza è fondamentale per noi e per l’hockey italiano. Poi si vedrà…

HT: Ci sono delle possibilità che tu vada all’estero? Quest’anno hai disputato due incontri con i Vienna Capitals: ci riproverai? E com’è il campionato austriaco, per l’idea che ti sei potuto fare?
GH: Loro hanno a disposizione più soldi per gli stranieri, ma il livello è normale; sono gli stranieri forse che fanno la differenza rispetto al nostro campionato. In più stanno lavorando in modo che a 20 anni un ragazzo possa concentrarsi solo sull’hockey, una cosa che da noi è molto difficile: se anche i nostri ragazzi avranno la possibilità di potersi allenare e giocare solamente, allora potremmo sperare per il futuro a qualcosa di meglio…

Si ringraziano Gunther Hell e la nazionale italiana per la disponibilità.

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