Lefebvre: “Non è stato facile decidere di lasciare Pontebba”

Lefebvre: “Non è stato facile decidere di lasciare Pontebba”

«Spero davvero che la gente capisca. Non c’è nulla di personale, ma a fine carriera devo pensare un po’ di più al mio futuro che non sarà sempre dentro le piste ghiacciate»

comunicato stampa

«Non ho parole per descrivere le emozioni che ho provato quando ho chiesto alla dirigenza la cessione». È davvero dispiaciuto Patrice Lefebvre, ex capitano delle Aquile, quando parla della sua scelta di lasciare Pontebba per tornare a Milano. Senti che non si tratta di una cosa preparata o "costruita", ma che il sentimento è vero.

Al telefono continua a ripetere che gli dispiace, che non ci sono stati assolutamente problemi con la società, che la scelta non è stata presa con leggerezza. Patrice va via perché non può fare altrimenti: «Mi dispiace tanto, tantissimo e non lo dico così, tanto per dire. Non ho preso questa scelta senza rifletterci, in questo ultimo mese ci ho pensato molto, ho provato a capire se ci fosse un’alternativa, ma non ho trovato nulla che potesse risolvere diversamente la cosa. La scelta era o Milano o smettere di giocare».

Lasciare una squadra non è facile, soprattutto se sei il capitano e questo può farti diventare bersaglio di critiche da parte di chi non riesce a capire le tue ragioni: «Ormai sono a fine carriera e devo iniziare a pensare anche alla mia vita con la mia famiglia. Devo pensare al mio futuro al di fuori dell’hockey, non posso stare per sempre sul ghiaccio. È per questo che ho chiesto alla dirigenza di essere ceduto, non ci sono altri motivi».

Certo Pontebba non sarà Milano, qui è tutto più piccolo, più ristretto, più "intimo", ma a Patrice questo non dava fastidio: «Pontebba mi piace, mi trovavo benissimo, i tifosi sono stati sempre ottimi e in generale la gente di qui è molto ospitale. Ho addirittura chiesto ai miei di venire proprio a Pontebba a passare il Capodanno perché viverlo qui sarebbe stato sicuramente diverso che in qualche grande città».

Questo, però, non è servito a trattenere Patrice all’ombra del PalaVuerich: «Non sono esagerato a dire che ho dovuto prendere la decisione della vita. Ho delle cose in ballo e andare a Milano mi rende tutto più facile. Non tutti capiranno, lo so e mi dispiace. Spero solo che tutti mi credano quando dico che ho Pontebba nel cuore, che mi sono affezionato a quella zona anche se ci sono rimasto poco. Devo anche ringraziare moltissimo la dirigenza, in particolare Gerardo e tutti quelli che mi hanno dato una mano. Le Aquile si sono dimostrate correttissime ad aiutarmi e a permettermi di continuare a giocare a hockey».

Patrice, prima di salutare, prende anche un impegno: «Pontebba resterà una tappa importante per me, sia per la mia carriera hockeystica sia per quella personale. Non mi dimenticherò mai di quello che mi ha dato. Mi restano diversi amici qui, beh, prometto a tutti che tornerò a trovare tutti».

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