Acroni Jesenice – Vienna Capitals 6-5

Acroni Jesenice – Vienna Capitals 6-5

di Andrea Turchet

Sfida di cartello della 18a giornata al Dvorana Podmežakla di Jesenice dove si sono affrontati l’Acroni di Tim Collins, che stava attraversando un ottimo periodo, e i capoclassifica Vienna Capitals.
Pronti via e già nel primo minuto il referee Georg Veit vuole dimostrare di poter tenere sotto controllo gli animi. Subito 2 minuti per Höller e poi per Robar. Quest’ultima a dir la verità è solamente una penalità di compensazione, in quanto il giocatore che si sta dirigendo verso la porta avversaria cade e scivolando, prima coinvolge il terzino che lo precede, e poi finisce in rete. Ma per l’arbitro è sgambetto.
Le squadre sono contratte ed in 4 contro 4 non si arriva a nessun gol.
Al minuto 3’18" 0-1 per gli ospiti. Ingaggio nel terzo sloveno vinto dai Capitals, pasticcio di Kristan che non trattiene un tiro dalla blu di Werenka. Fox viene lasciato completamente libero davanti al goalie e ribatte in rete mentre Rebolj e Pretnar rimangono inspiegabilmente ad osservare dietro di lui.
Cerca immediatamente il pareggio il Jesenice che ha 2 buone occasioni sotto porta, ma la squadra si sbilancia troppo e lascia spazio ad un contro piede a 3 che porta al 2 a 0. Seeley porta il disco lo lascia dietro di se perché vede arrivare Fox che da pochi metri tira addosso a Kristan. Il goalie del vivaio Acroni esce bene a coprire lo spazio ma lascia il rimbalzo, e Latusa è fortunato a ritrovarselo sulla stecca e a insaccare facilmente. E ancora difesa rossonera ferma a guardare.
Un minuto più tardi arriva il terzo gol austriaco. Werenka entra velocemente nel terzo, Fox lo vede e gli serve subito il disco. Il difensore canadese viene lasciato libero di avvicinarsi alla porta da solo. David Rodman copre bene la visuale dell’estremo difensore sloveno e il gioco è fatto.
Il Jesenice prova a spingere ma senza riuscire a creare situazioni pericolose per Charpentier.
Al 7’ doppietta personale per Aaron Fox che ben servito da Judex prima evita una mezza carica di Kovacevic e poi è bravo a infilare un Kristan troppo fuori posizione. Questa volta parziale colpevolezza per il goalie di casa che lascia scoperto il lato destro.
Non è serata per la difesa e a farne le spese è robert Kristan che viene richiamato da Kim Collins. Al suo posto Andrej Hocevar.
Il quasi 23enne di Lubiana, già dalla scorsa stagione nelle file degli alto carniolesi, non viene impensierito più di tanto eccetto per un tiro ravvicinato di Fairchild alla metà del periodo.
Passa un minuto (11’15") quando Hebar sale centralmente nel terzo avversario, scambia bene con Zagar che lo ha seguito sulla sinistra, e si fa trovare libero davanti a Charpentier quando il compagno gli rende il puck. Marcato bene da Selmser non può far altro che deviare alto di prima il disco, ma riesce comunque a sorprendere il goalie dei Capitals, siglando il 4 a 1.
Gli sloveni prendono energicamente in mano le redini del gioco fino alla fine del primo terzo. E seppur rischiando di sbilanciarsi troppo vanno spesso vicini al gol, ma di fronte trovano uno dei migliori goalie del campionato.
Non bastano neanche 4 minuti di superiorità numerica in cui rischiano addirittura lo shorthanded goal nell’occasione di un bel contropiede della coppia Fox / David Rodman, reso vano dal buon posizionamento di Robar.
La seconda frazione riprende come la fine della precedente. Rossoneri che velocizzano il gioco ma sono sempre troppo aggressivi. E per il metro arbitrale della serata l’intervento di Vidmar su Latusa è da 2 minuti. Nella realtà dei fatti l’aggancio è sembrato più un interferenza involontaria con il braccio dell’avversario.
Ma proprio con l’uomo in meno, e grazie al continuo pressing sul portatore del disco, i padroni di casa riescono a sfruttare anche i minimi errori, e con due contropiedi consecutivi riescono a riportarsi sotto. Inizia Healey che scende sulla sinistra e mette prima a sedere Lakos, poi anche Charpentier. Lo aggira e accompagna con decisione in rete. É il minuto 21’34".
Bissa Hafner 30 secondi più tardi. Il centro della prima linea segue l’affondo sulla destra di Matthiasson che gli serve il disco proprio davanti all’estremo avversario e con un bel diagonale riapre la partita.
Vienna completamente “in bambola”, che dal quarto gol in poi è sembrato non crederci più, nei pochi affondi tentati.
Il match si scalda e al primo affondo dei Capitals Sotlar è costretto a mettere giù Latusa proprio davanti agli occhi dell’arbitro.
L’inferiorità però stavolta non giova, e sono i gialli ospiti a passare con un tiro dalla blu, in zona centrale, di Werenka.
Sul 3 a 5 le due formazioni non si risparmiano. Continui capovolgimenti di fronte e parecchie penalità a dimostrazione che un gol, da qualunque parte arrivi, potrebbe dare una svolta alla partita.
I Capitals sono in vantaggio di due reti, la sesta potrebbe chiudere definitivamente i discorsi. Ma l’azione non è decisa, e la marcatura sul puck troppo poco energica.
Capiscono invece cosa serve gli sloveni, che giocano d’astuzia e riescono a provocare gli avversari.
Abbocca Lakos, che rischia la penalità maggiore ma viene graziato prima, e perde un disco nel terzo d’attacco poi. Ad approfittare della leggerezza è Matthiasson, che taglia il campo, si porta sulla sinistra, e trafigge un distratto Charpentier. Il disco però non entra, colpisce la parte bassa della traversa, cade fuori dalla porta, e viene allontanato. Ma ormai la marcatura è confermata.
Fairchild protesta animatamente, fin in zona d’ingaggio, e si prende così 10 minuti di penalità.
Gli austriaci perdono così definitivamente le staffe, e privi di Werenka uscito per infortunio al ginocchio, concedono anche 1’ 36" di doppio uomo in più. Allo scadere della singola inferiorità capitolano per la quinta volta. Pasticcio di Seeley e Casparsson che non spazzano il disco davanti alla propria gabbia e, prima Zagar, poi Hafner, sono liberi di tirare da brevissima distanza. Il secondo ha più fortuna ed è pareggio.
Lo schiaffo morale è pesante ed i viennesi non riescono ad essere lucidi sotto porta. Se poi ci si mette anche un Hocevar caricatissimo, il compito è ancora più difficile.
Anche il secondo periodo si conclude con continui cambi di direzione.
Al rientro le squadre sono al completo. Werenka recupera, ma la grande prova di carattere dell’Acroni da tutt’altra impronta anche all’ultima frazione di gioco.
Locali bravi a controllare le azioni avversarie sulla metacampo, senza rischi. Ma non trascurando qualche contropiede.
Al 43’37" altra ingenuità dei Capitals che in un cambio di linea si ritrovano con un giocatore di troppo.
È il sintomo che qualcosa si è rotto nella solidità mentale della capoclassifica.
Il ritmo di gioco non rallenta ma il tempo è frazionato da numerose interruzioni e con pari occasioni per entrambe le formazioni. Di spunti pericolosi però se ne vedono pochi, ed entrambi i goalies danno comunque prova di grande freddezza.
L’unica emozione forte, ed è quella che poi deciderà la partita, arriva a 2’19" dalla sirena finale, quando in powerplay (fuori Werenka) è ancora una volta la prima linea slovena protagonista.
A diamante impostato Strömberg dalla destra della gabbia avversaria serve Healey. Il canadese, che si trova di fronte a Fox e Charpentier, vede il buco sopra la spalla destra dello stesso goalie, si sistema il disco, e chiude il match.
A un minuto dal termine Gaudet tenta il sesto uomo di movimento e chiama i suoi al timeout, ma dopo pochi secondi rinuncia alla superiorità e si arriva alla sirena.

Le formazioni:

HK Acroni Jesenice
HOCEVAR Andrej (GK), KRISTAN Robert (GK), SOTLAR Mitja (D), VARL Dejan (D), REBOLJ Miha (D), KRANJC Ales (D), ROBAR Mitja (D), VIDMAR Uros (D), KOVACEVIC Sabahudin (D), ZAGAR Luka (F), PRETNAR Boris (F), HEALEY Paul (F), GOLICIC Jurij (F), MANFREDA Marjan (F), REMAR Ales (F), TERLIKAR Anze (F), STRÖMBERG Conny (F), MATTHIASSON Markus (F), HEBAR Andrej (F), HAFNER Tomi (F). All. KIM COLLINS

EV Vienna Capitals
WEISSKIRCHER Florian (GK), CHARPENTIER Sebastian (GK), WIESELTHALER Leopold (D), LAKOS Philippe (D), SEELEY Richard (D), CASPARSSON Peter (D), WERENKA Darcy (D), ALTMANN Mario (D), TSURENKOV Yuri (F), HÖLLER Alexander (F), RODMAN David (F), LATUSA Manuel (F), FAIRCHILD Kelly (F), SELMSER Sean (F), TROPPER Marc (F), FOX Aaron (F), JUDEX Andreas (F), DOLEZAL Christian (F). All. KEVIN GAUDET

tiri: 39-26
penalità (min): 16-50
spettatori: 5000

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