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di scena la prima edizione dell’All Stars ed ovviamente non potevi mancare.
Martin Pavlu: Credo che Patrick e Alex siano stati molto bravi e hanno messo in piedi una cosa che andava fatta già molto tempo fa. Con tutti i campioni passati per Bolzano in questi decenni credo che sia il dovuto tributo. Una grande occasione per tutti i tifosi dell’hockey rivedere i campioni di ieri e per quelli che non li hanno mai visti, rendersi conto come potevano essere i grandi giocatori del passato e forse ricreare quell’atmosfera che manca da molto tempo ormai.
HT: Si respirerà veramente l’atmosfera delle grandi occasioni. Penso tu abbia guardato l’elenco dei partecipanti e c’è praticamente la crema dell’hockey "italiano" e non solo di quello bolzanino no?
MP: Certo sono giocatori che hanno lasciato il segno nella storia dell’hockey italiano ed un evento così dà certamente un giusto risalto alla gloriosa storia del Hockey Club Bolzano. Sarebbe da sperare che ci sia una spinta generale per tutto il movimento anche perché di "rumore" con questo evento se ne farà di certo.
HT: Da dove cominciare? La lista è così lunga e sono tutti meritevoli per il segno che hanno lasciato, dimmi tu qualche aneddoto serio o divertente che ti viene in mente.
MP: No mi è difficile fare questo anche perchè ho avuto la grande fortuna di giocare con tutti i presenti a questo evento e di racconti ce ne sarebbero tanti da fare cominciando dalla dentiera di Bob Sullivan che finiva puntualmente nel bicchiere di qualcuno o di Igor Maslenikov che entrava in spogliatoio prima dell’allenamento senza salutare nessuno e si recava direttamente dove erano posizionate le stecche e cominciava a cambiare la posizione delle stesse tutti i giorni, Segei che si che faceva il filo ogni tanto quando se lo ricordava, Robi Oberrauch che come Norbert Gasser partiva per le trasferte con almeno una dozzina di stecche al seguito e tanti altri ricordi.
HT: Però ti chiedo uno sforzo, hai incuriosito tutti con la storia della dentiera…
MP: Bob Sullivan ha una dentiera estraibile che comprende i denti davanti e questa ogni tanto finiva in un bicchiere di un’altro giocatore o accompagnatore che se ne accorgeva solamente al momento che finiva la bevanda, quasi sempre una birra e la dentiera toccava la sua bocca… potete immaginare che schifo…
HT: E che effetto ti fa pensare di tornare sul ghiaccio con Sullivan and Company?
MP: Credo che la partita in se non sarà l’evento più importante, il dopo partita diventerà il vero evento di questa giornata. Rivedere compagni di squadra, scambiare ricordi con loro, rivivere degli episodi… sarà per tutti i presenti come tornare indietro negli anni.
Certo che rigiocare con Sergei e Igor sarà ancora una volta un esperienza indimenticabile, anche se ci sarà un po’ di ruggine qua e là.
HT: Sei ancora in contatto con qualcuno di loro? Ovviamente intendo quelli che non risiedono dalle tue parti; e hai già avuto modo di sentirli in merito a questo ritrovo di dicembre?
MP: Si, ho sentito Sergei Vostrikov e Mike Rosati che sono felicissimi di ritornare a Bolzano a rivedere i vecchi compagni e amici.
HT: Riuscirà secondo te questa manifestazione a dare più visibilità al movimento?
MP: Non credo che basti, ma credo che potrebbe dare una piccola spinta anche se le persone che verranno non sempre oggi vanno alla stadio con continuità. Credo che ci sia una grande parte che si identifica molto più con il passato che con il presente del hockey.
HT: Per finire cosa passerà per la testa di Martin Pavlu al momento di scendere sul quel ghiaccio con quei compagni ancora una volta?
MP: Sarà come se il tempo non fosse mai passato, un’emozione che durerà il tempo della partita e poi andrà ad associarsi con tutte le altre, ma già avere la fortuna di potere giocare con mio padre, Igor, Sergei, Robi, Dave, Gino e tutti gli altri sarà emozionante. A proposito ci sarà anche un giocatore che non è sulla lista, ma non posso dire il nome, non ha mai giocato con il Bolzano ma…..
HT: Attendiamo la sorpresa allora.