Intervista ad Evgeni Dadonov

di Alessandro Seren Rosso

Pubblichiamo di seguito la traduzione dell’intervista ad Evgeni Dadonov effettuata dal sottoscritto per il sito www.russianprospects.com in data 6/10/2007

Hockeytime: Ciao Evgeni. Raccontaci un po’ di te. Dove sei nato? Quando hai iniziato a giocare ad hockey?
Evgeni Dadonov: Sono nato a Chelyabinsk, una città nei pressi degli Urali. Mio fratello maggiore giocava ad hockey e ovviamente era lui a decidere il da farsi a quell’età, non io. Mio padre mi ha messo sui pattini a tre anni e ho imparato da solo, per la strada.

HT: Chi ti ha “iniziato” al mondo dell’hockey e qual è stata la tua prima squadra?
ED: E’ stato mio padre. La mia prima e unica squadra è il Traktor. Mi ricordo la preparazione per il mio primo allenamento come se fosse oggi. All’inizio sono stato allenato da Raikin, poi da Igor Viktorovich Kalyanin, che ora lavora con la prima squadra. Il diploma nella scuola di hockey l’ho preso con Boris Vladimirovich Samusik.

HT: Hai sempre giocato come attaccante?
ED: Si. A dire il vero ho iniziato come centro, per poi spostarmi velocemente all’ala.

HT: C’è un giocatore del tuo ruolo che ti piaceva, sia nella RSL sia in NHL?
ED: A quei tempi mi piaceva molto Pavel Bure.

HT: Come descriveresti il tuo stile di gioco ai lettori che non ti conoscono?
ED: Io gioco un hockey veloce e tecnico.

HT: Quali aspetti del tuo modo di giocare vorresti migliorare?
ED: Mi piacerebbe avere un tiro più potente.

HT: Cosa ti piace fare nel tempo libero?
ED: Cerco di riposare e risparmiare le energie. Abbiamo una tabella di marcia molto piena e quindi è difficilissimo fare qualcosa di impegnativo durante il tempo libero. Ma quando la stagione è finita mi piace essere più attivo. Per esempio gioco a calcio. Poi mi piace andare in vacanza al mare, come in Turchia o in Egitto.

HT: Da quanti anni fai parte del Traktor? Come ti trovi in questa organizzazione?
ED: Sono qui da sei anni. Per quanto riguarda il come mi trovo, ogni anno va sempre meglio. Prima la squadra aveva diversi problemi, non c’erano molti soldi. Ora tutto sta migliorando.

HT: Prova a comparare il tuo livello di gioco prima e dopo la scorsa stagione.
ED: Credo che si sia alzato.

HT: Puoi descrivere le tue sensazioni durante il tuo debutto con il Traktor in Superleague?
ED: Ho giocato la mia prima partita con la squadra senior del Traktor nelle finali della Vyschaya Liga contro il Krylja Sovetov nella primavera del 2006. Dato che avevamo già conquistato la Superleague Gennady Fedorovich Tsygurov ha deciso di dare a noi giovani una chance. Nella Superleague ho debuttato durante la prima partita stagionale del Traktor. Si trattava dell’incontro contro l’SKA di San Pietroburgo giocato il 7 settembre 2006. Prima di questa partita abbiamo giocato qualche partita prestagionale contro le altre squadre di Superleague e mi era sembrato che non ci fosse niente di terribile e che avrei potuto superare in fretta tutte le differenze. Ma la prima partita ufficiale ha infranto tutte le mie illusioni. I difensori avversari erano tutti molto duri e difficili da affrontare e per me è stato molto difficile adattarmi.

HT: La scorsa stagione è stata molto dura per il Traktor. Cos’è successo? Cos’è mancato alla squadra per raggiungere i playoffs?
ED: Io credo che ci sia mancata un po’ di fortuna. Abbiamo perso diversi punti per gol presi nei finali di partita. Alla fine non siamo arrivati molto lontani dal sedicesimo posto che ci avrebbe qualificati per i playoffs. Ma quest’anno sarà diverso e credo che ce la faremo.

HT: Secondo te, i giovani hanno bisogno di maturare giocando nella Vyschaya Liga o sono subito in grado di giocare nella massima serie?
ED: Dopo la scuola un giovane ha bisogno di spendere un po’ di tempo nel farm team. Oltreoceano per il passaggio all’hockey professionistico ci sono diverse leghe giovanili. Da noi è lo stesso.

HT: In questa stagione sei stato un membro della nazionale giovanile che ha giocato contro il Canada nelle Super Series. Te la senti di fare un parallelo tra questa squadra e la squadra under 18 che si è laureata campione del mondo?
ED: Gli allenatori Mishat Fakhrutdinov e Sergei Nemchinov sono molto simili. Per stile, per carattere, perfino negli esercizi in allenamento e nelle tattiche durante le partite.

HT: Potresti parlare dei tuoi risultati individuali con la nazionale nella scorsa stagione?
ED: All’inizio dell’anno credo che ho giocato bene, avendo a disposizione diverso tempo sul ghiaccio e anche segnando abbastanza. Mi sono guadagnato la fiducia degli allenatori giocando costantemente nella prima o nella seconda linea.

HT: Cosa è successo durante le scorse Super Series? I giocatori canadesi sono davvero migliori dei russi?
ED: Sicuramente noi non abbiamo giocato bene. E non credevo che avessimo potuto vincere anche solo una partita. Dobbiamo dimenticare questo fiasco il più in fretta possibile e lavorare per migliorare. Abbiamo tante partite con la nazionale davanti e diverse opportunità.

HT: Segui l’NHL?
ED: Prima di essere stato draftato da Florida la seguivo molto poco. Ora mi sforzerò di seguirla.

HT: Qual è la tua squadra preferita?
ED: Quando ero piccolo mi piacevano Detroit e Colorado. Ora preferisco Florida.

HT: Ti piace lo stile più fisico dell’hockey nordamericano?
ED: E’ uno sport per uomini veri. Non c’è possibilità di scappare nella pista più piccola che hanno loro e a me va bene così.

HT: Hai già incontrato dei membri dell’organizzazione dei Florida Panthers?
ED: Soltanto con il loro scout russo. Abbiamo parlato dell’esigenza di imparare l’inglese e dell’invito per il training camp della prossima stagione. Ci sarà un camp per i rookies e io dovrò andare. Ho capito che loro mi vogliono lì. Comunque c’è ancora tutta una stagione prima e deciderò quando sarà il momento…

Si ringrazia la società del Traktor Chelyabinsk e il giocatore Evgeni Dadonov per la disponibilità.