Italia-Danimarca: intervista a Giorgio DeBettin

Italia-Danimarca: intervista a Giorgio DeBettin

di Alessandro R.

MOSCA Dopo l’incontro con la Danimarca abbiamo scambiato due chiacchiere con il giocatore della nazionale Giorgio DeBettin.

HT: Dopo le belle prestazioni dei giorni scorsi, oggi si é inceppato qualcosa…
GD: Abbiamo iniziato troppo lenti ed il primo tempo é risultato decisivo per la partita. Non eravamo a corto di energie, anche perché la sosta di ieri ci ha consentito di recuperarle. Dobbiamo essere piú convinti davanti alla porta ed evitare certe distrazioni: dobbiamo essere piú spavaldi, perché sappiamo giocare anche noi.

HT: Hai segnato il primo gol della nazionale ai mondiali ed anche stasera sei andato a segno: un bilancio positivo per il tuo mondiale.
GD: Sono contento a prescindere dai gol: nell’hockey segnare ovviamente é importante, ma ci sono molti altri aspetti per valutare una prestazione. Sono contento perché con la mia linea non abbiamo subito gol contro le grandi squadre e siamo risuciti costruire del buon gioco. Stavo bene prima del mondiale e sono soddisfatto per essere riuscito ad esprimermi.

HT: Cosa manca a questa Italia per fare quel salto di qualitá che consentirebbe di non giocare solo per la salvezza?
GD: Ci manca l’abitudine a giocare a livelli alti: la differenza tra il nostro campionato ed altri campionati europei é che altrove si gioca stabilmente a quattro linee, mentre da noi non é possibile, mancano quasi fisicamente i giocatori per farlo… Per il resto gli stranieri che arrivano da noi non sono inferiori ad altri che circolano in Europa e lo stesso si puó dire per i giocatori italiani. Manchiamo di intensitá e di velocitá, ma solo giocando in un certo modo e a certi livelli possiamo migliorare.

HT: Il campionato appena concluso vi ha visto trionfare e riportare lo scudetto a Cortina.
GD: É la piú grande soddisfazione della mia carriera sportiva: sono nato lí e riuscire a vincere il campionato dopo 32 anni dall’ultimo scudetto del Cortina ci riempie ancora piú di orgoglio. La chiave di questo successo é che siamo stati un bel gruppo e siamo stati uniti anche quando le cose non andavano, quando eravamo indietro in classifica e quando abbiamo cambiato allenatore.

Ringraziamo Giorgio DeBettin e la nazionale italiana per la disponibilitá.

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