HockeyTime.netAustria – Ucraina 8-4 (3-1,3-2,2-1)
L’ Austria, a cui serviva una combinazione di risultati praticamente impossibile per salvarsi, passeggia su una pessima Ucraina, incapace di ripetere la buona gara di ieri con la Norvegia, ma proprio la contemporanea vittoria scandinava condanna entrambe le formazioni alla retrocessione in I Divisione. Gli austriaci retrocedono da neo-promossi mentre per gli ucraini è la prima retrocessione dopo 9 anni di Elite Division, la conseguenza naturale di un lento declino dovuto agli scarsi investimenti nell’hockey che hanno colpito anche la squadra per molti anni faro del movimento, il Sokol Kiev, da due anni in crisi economica e ad un livello del campionato locale sempre più basso, ma con il colpo di grazia delle nuove regole volute da Tretiak in Russia che impediscono ai migliori di poter giocare in nazionale, pena il riconoscimento come stranieri nella Superliga russa. E il roster ucraino di quest’anno è la dimostrazione che la maggior parte delle stelle preferisce un posto sicuro e i rubli dei club russi. La partita non molto da dire da subito, con gli ucraini molto fallosi e gli austriaci avanti 3-0 sfruttando per 2 volte situazioni di doppia superiorità con l’unica fiammata dei gialloblu a cavallo dei primi due periodi, in cui Lyutkevych e Bobkin riaccendono qualche speranza, ma la I Divisione si materializza definitivamente anche per gli ucraini in tre minuti tra il 24 e il 27 del periodo centrale in cui l Austria segna tre reti con Koch, Lukas e Lakos. Gli ucraini cambiano di nuovo il portiere, dentro Seliverstov e accorciano con Tsyrul, uno dei pochissimi “russi” presenti, ma le notizie in arrivo da Mytischi e una doppietta di Peintner in avvio di terzo drittel spengono definitivamente la gara, che registra per le statistiche l’ ultima rete dell’Ucraina in Elite Division (per quanto…?) con Roman Salnikov per l’inutile 8-4 finale. L’Austria riprende dunque l’ascensore, mentre per gli ucraini questa retrocessione ha tutta l’aria dell’inizio di un lungo esilio