Stanley Cup Play Offs 2007: Le gare del 16 Aprile

Stanley Cup Play Offs 2007: Le gare del 16 Aprile

Buffalo Sabres – New York Islanders 3 – 2 (0-0; 3-2; 0-0)

Sembrava dovesse essere una serie scontata, invece si sta rivelando appassionante più di altre, la difficoltà a raggiungere i playoff è già stata dimenticata dagli Isles che dimostrano di avere carattere e buone individualità. Partita che inizia subito con una parata spettacolare di Miller, che blocca il tiro di Hilbert con la maschera due minuti dentro al match. Buffalo replica immediatamente, ma DiPietro è attento e blocca il disco. Nella prima frazione è New York a rendersi più pericolosa prima in situazione di PP e poi con un contropiede ben organizzato che ancora una volta viene neutralizzato dalla maschera di Miller. Nella seconda frazione Buffalo sembra aver capito che per conquistare la vittoria bisogna accelerare i ritmi, così Briere scalda il guanto di DiPietro con un tiro dalla media distanza. E’ il preludio al gol che vede Mair protagonista, prima di una carica con cui riesce a soffiare il disco a Hunter e con intelligenza segue l’azione, si posiziona stecca a terra e spinge in rete un prezioso assist di Drury. 1-0 25:17 Mair (Drury, Tallinder). La reazione Newyorkese è istantanea, Kozlov dà saggio della sua tecnica con uno spinorama nei pressi della gabbia avversaria, serve Zednik che perde l’attimo giusto e Miller salva. Passano due minuti e Buffalo allunga: Thomas Vanek, riceve l’assist dietro la gabbia, vede DiPietro fuori posto e riesce ad infilare il disco sotto i gambali, il referee con l’ausilio del replay convalida 2-0 28:38 Vanek (Roy, Afinogenov). Il rapido uno-due potrebbe tagliare le gambe e invece New York trova la forza e la fortuna di accorciare le distanze, Hunter è lesto a piazzare la stoccata vincente raccogliendo un disco perso da Miller 2-1 29:52 Hunter (Smyth, Witt). In cinque minuti la partita si è animata ed ora le squadre giocano a viso aperto, ma è incredibile ciò che succede al minuto 31:59, gli Islanders si tirano la classica zappa sui piedi, niente più e niente meno. A combinarla grossa sono Bergeron e Poti, che si beccano penalità rispettivamente per colpo di bastone e bastone alto regalando due minuti di cinque contro tre a Buffalo che non si lascia sfuggire l’occasione per allungare nuovamente. Connolly dalla blu osserva attentamente il posizionamento dei compagni, pesca Briere che dopo un primo tentativo andato a vuoto riesce a marcare il suo primo gol di questi playoff. 3-1 32:56 Briere (Connolly, Zubrus). Il secondo terzo sembra andare in archivio, ma la mancata liberazione del terzo da parte di Lydman consente a Robitaille di involarsi sulla sinistra e servire al centro per un liberissimo Smyth che insacca 3-2 39:52 Smyth (Robitaille). Sembra il preludio ad un terzo periodo infuocato, ed invece New York smette inspiegabilmente di spingere (solo due tiri a referto nel terzo periodo) e Buffalo ha vita facile rischiando anche di aumentare il parziale, ma il match si trascina alla fine senza subire alterazioni. Partita che si è giocata tutta nel secondo periodo, esaurito il quale sembrano essersi esaurite pure le energie degli Islanders che anche per merito degli avversari non sono riuscite ad assaltare il fortino Sabres. Buffalo, a dispetto del solo gol di distacco, hanno controllato la partita per lunghi tratti, dimostrando di saper gestire la partita senza necessariamente rinchiudersi nel terzo.

Parziale Serie:

Buffalo Sabres 2
New York Islanders 1

SHARKS-PREDATORS 3-1 (0-1; 2-0; 1-0)

11:53 Ryan Suter
Assists: David Legwand, J.P. Dumont
28:38 Milan Michalek
Assists: Craig Rivet, Joe Thornton
32:18 Ryane Clowe
Assists: Matt Carle, Christian Ehrhoff
55:34 Patrick Marleau
Assists: Bill Guerin

In uno Shark Tank tanto infuocato quanto le parole dei due coaches alla fine di gara 2, gli Sharks schierano Bernier, che si pensava KO dopo la carica che Radulov ha pagato con una giornata di squalifica, mentre Trotz e’ costretto a cambiare le linee, per l’assenza di Sullivan, mettendo Forberg con Erat e Hartnell. Le dichiarazioni prepartita di Wilson, che parlando della strage avvenuta la mattina in Virginia, invitava a moderare i toni della sfida sembra essere stato recepito dai giocatori delle due squadre, ed infatti si vedranno pochi checks portati fino alla fine. Wilson a fine partite dichiarera’ “non ho detto ai ragazzi si non finire le cariche, ma stesera non c’e’ stato bisogno di esagerare il gioco fisico”. Bernier ha poi confermato che “le prime due partite sono state troppo condizionate da episodi di gioco fisico sopra le righe. Ritornare a giocare solamente ad hockey e’ stato la cosa migliore sia per i giocatori che per il pubblico”. Dopo qualche minuto di studio, in cui San Jose pressa di piu’ ma Nashville sembra poter essere pericolosa ogni volta che supera la linea blu offensiva, un taglio di Suter coglie completamente spiazzata la difesa di San Jose, e l’imbeccata di Legwand e’ talmente perfetta che per il difensore di Nashville depositare il disco in rete diventa un gioco da ragazzi. Sebbene gli Sharks tirino di piu’ in porta, Nashville sembra essere in controllo della partita, e gioca molto bene in balaustra per tutto il primo periodo.
Per il goal del pareggio gli Sharks devono aspettare il minuto 8 e 38 del secondo drittel quando Michalek devia un tiro di alleggerimento dalla blu di Rivet e beffa Vokoun sul primo palo. Il goal sembra piuttosto fortunoso, ma ha il pregio di cambiare il momentum della partita, come candidamente ammettera’ Trotz nella conferenza stampa a fine partita.
San Jose continua a spingere ed e’ Clowe a beffare Vokoun ancora sul primo palo, alla fine dell’ennesimo power play giocato maluccio dagli Sharks.
Quello che poteva essere la mossa del KO viene mancata dal 14.24 quando gli Sharks potrebbero approfittare di un 5 contro 3 per ben 1 minuto e 19 secondi per una carica con bastone di Smithson fischiata quando Timonen era gia’ in panca puniti dopo avere agganciato Guerin lanciato solo verso la porta di Vokoun. Gli Sharks confermano ancora una volta la loro serata no in superiorita’ numerica, non riuscendo ad approfittare neppure di questa ghiotta occasione, ed arrivando a sprecare quindi la sesta superiorita’ numerica. Da notare come, al contrario, Nashville non ha avuto nessuna superiorita’ fino a quell punto della gara. Wilson ammettera’ a fine partita che “e’ stato un bel vantaggio tenere giocatori come Forsberg e Kariya in panca o impegnati a liberare il quarto invece che in attacco: alla fine, probabilmente, hanno perso lucidita’ e timing in attacco”. Joe Thornton, poi, si e’ detto “poco preoccupato di questa improvviso raffreddamento del power play”, ed ha confermato le parole di Wilson sulla necessita’ di “cercare anche brutti goals in power play”.
Il terzo periodo inizia sulla falsariga dei primi due, con gli Sharks all’attacco ma incapaci di concretizzare il gran numero di tiri in porta effettuati, che alla fine saranno 41 a 20 per la compagine californiana. Quando mancano 4 minuti e 26 secondi alla fine della partita gli Sharks riescono finalmente a suggellare il proprio forcing con il goal di Marleau, che devia sotto porta un tiro fiacco di Guerin.
Nashville, in una serata in cui a San Jose mancava la mira, ha avuto il difetto di tenere un atteggiamento troppo rinunciatario da quando e’ passata in vantaggio, creando troppo poco davanti alla porta di Nabokov, affidandosi quasi completamente alle ripartenze e non riuscendo a mantenere il disco nel terzo degli Sharks con continuita’. A dimostrare la stanchezza e la poca lucidita’ con cui sono arrivati a concludere questa gara 3 i Predators, basta considerare il fatto che Nashville ha impiegato ben un minuto e mezzo per conquistare il terzo offensivo negli ultimi 2 minuti, ed ha potuto togliere Vokoun per inserire un sesto giocatore di movimento quando mancavano solamente 40 secondi alla fine della partita: sicuramente troppo tardi per avere la benche’ minima possibilita’ di rimonta.
Sorprendentemente, a fine partite, e’ stato scelto Grier come migliore sul ghiaccio, anche se l’ala di colore non ha ne’ segnato ne’ fornito assists questa sera. Il suo e’ stato un gioco essenziale alla balaustra, ampiamente elogiato da compagni di squadra e allenatore. Lo stesso Grier si e’ dichiarato sorpreso della scelta di eleggere lui come migliore della serata, preferendo pensare che egli rappresentasse il duro lavoro fatto da tutta la squadra.
Coach Barry Trotz dichiarera’ inoltre come “sia San Jose che noi siamo squadre che basano il proprio gioco sul possesso del disco: loro ne hanno matenuto il possesso molto piu’ di noi, anche per tutte le penalita’ che abbiamo preso, e questo risultato ne e’ la conseguenza”.Peccato che i momenti migliori di Nashville stasera fossero legati al gioco di transizione piu che alla costruzione di azioni pericolose, e forse la frustrazione per avere preso un paio di goals evitabili abbia pesato come un macigno sulle gambe e teste dei giocatori. Comunque, come dichiarera’ Forsberg “I giocatori quando giocano partite di playoffs hanno la memoria molto corta: la prossima sara’ probabilmente tutt’altra partita, e la serie e’ tutt’altro che decisa”. Gara 4 e’ in programma Mercoledi’ sera ancora a San Jose.

New Jersey – Tampa Bay 2-3 (0-1;1-0;1-2)

1 periodo:
T.B 09:06 Lecavalier V. (St.Louis M., Richards B.)

2 periodo:
N.J 17:27 Madden J. (Brylin S., Lukowich B.)

3 periodo:
T.B 01:09 Richards B. (St.Louis M., Kuba F.)
N.J 04:46 Parise Z. (Zajac T., Langenbrunner J.)
T.B 13:31 Prospal V. (Lecavalier V., St.Louis M.)

Ottima la prestazione di Lecavalier e compagni che riescono a mettere le mani sulla terza partita della sfida che li vede opposti ai Devils, avversari di tutto rispetto e temibili in ogni angolo del ghiaccio.
Le due squadre si affrontano a viso aperto con molti cambi di fronte veloci e pericolosi ma alla fine i due golies non devono fare gli straordinari per portare a casa lo stipendio.
Inoltre le conclusioni arrivano dalla lunga distanza su entrambi fronti come ad esempio al terzo minuto; Kuba da una parte e Zajac dall’altra ci provano dalla blu ma i portieri hanno gioco facile a neutralizzare le conclusioni.
E’ il portiere di Tampa – Holmqvist – a dover affrontare le maggiori difficoltà rispetto al suo collega Brodeur dall’altra parte del ghiaccio.
Nei primi minuti di gioco infatti la pressione di New Jersey aumenta ma il portiere svedese riesce sempre a chiudere lo specchio della gabbia. La reazione di Tampa è affidata ai soliti noti, Richards e Lacavalier, che cercano di allentare la pressione avversaria ed allontanare il puck dalla zona di pericolo.
L’attesa comunque porta i suoi frutti. All’ottavo minuto (08.52) Lukowich si accomoda in panca puniti per due minuti (hooking) ed il power play di Tampa è micidiale. La rete porta la firma del solito Vincent Lecavalier assistito da Richards e St. Luois al 09.06. E’ il trio d’assalto dei fulmini della Florida; veloci e tecnici, un vero incubo per le difese avversarie.
Il gol non demoralizza certo New Jersey che riparte alla carica con più grinta di prima. La difesa avversaria è chiamata al super lavoro; al 10.32 ci prova Pandolfo seguito a breve da Brylin – entrambi dalla media distanza – ma Holmqvist si fa trovare pronto.
Per tutto il primo periodo il gioco non cambia; New Jersey attacca a testa bassa e Tampa usa tutti i sistemi, leciti o meno, per proteggere il magro bottino.
L’inizio del secondo periodo non vede cambiamenti di sorta; i Devils continuano la loro azione tambureggiante e Tampa Bay tenta con le ripartenze di mettere in crisi il pacchetto difensivo avversario ma gli attaccanti cercano prevalentemente le azioni personali, troppo isolati per fare male finiscono ben presto nella rete stesa da Rafalski e compagni.
Ci vuole praticamente tutto il periodo ma alla fine il gol arriva. Al 17.27 Jhon Madden in backhand riesce a trovare il pareggio per i suoi.
Il terzo ed ultimo periodo si apre con la doccia fredda servita dalla squadra della Florida dopo soli 69 secondi. Richards viene lasciato colpevolmente solo ed è facile per St. Louis servirlo per il secondo gol di Tampa della giornata.
E’ un brutto colpo per New Jersey che comunque ha il merito di crederci sempre; il gioco torna a farsi vedere solo da un lato e questa volta non servono interminabili minuti per arrivare al pareggio. Al 04.46 è Parise a scappare alla marcatura avversaria e a trafiggere Holmqvist incolpevole sulla conclusione.
La serata però non riesce proprio a tingersi di rosso. Durante il tredicesimo minuto Madden tenta una conclusione che viene ribattuta dalla difesa di Tampa, ne nasce una pericolosa azione di attacco portata a buon fine da Prospal che sigla il terzo gol per la sua franchigia.
E’ il gol della vittoria e a nulla valgono i tentativi degli ultimi minuti da parte dei Devils per riportarsi sotto. Al 18.41 Brodeur lascia la guardia della gabia ma è tutto inutile.

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