Martin Pavlu: la finale ed il campionato

Martin Pavlu: la finale ed il campionato

HockeyTime: Allora, alla fine il Cortina è tornato alla vittoria dopo 32 anni di attesa, hai avuto modo di seguire qualche partita della serie di finale?

Martin Pavlu: Si ho visto gara uno e gara tre a Cortina. Cosa dire? Per me tutto sommato è stata una sorpresa. Il Cortina ha giocato meglio i cosiddetti “momenti” della serie contro il Milano. Ha avuto nella prima linea dei cecchini che hanno sfruttato ogni piccolo errore degli avversari, non hanno concesso contropiedi al Milano hanno giocato molto bene di rimessa anche se il Milano ha fatto più volume di gioco. Il Milano ha pagato a caro prezzo alcune distrazioni e “interpretazioni” sia dei propri giocatori che degli arbitri. Mi viene in mente la reazione seguita dalla espulsione di Mario Chitarroni in gara uno e la penalità data in attacco a Scandella in gara tre a meno di due minuti dalla fine partita, dopo che non era stato fischiato un fallo di trattenuta su Christie alcuni secondi prima, sono momenti che decidono anche una serie. Poi ci vuole anche fortuna, proprio in gara tre il Cortina indovina una deviazione su un tiro di Da Corte a un minuto dalla fine e poi Borgatello manda il disco sul palo a 20 secondi del termine della gara. Senza degli episodi fortunati non si vince, ma è anche vero che la fortuna bisogna meritarsela.

HT: Nelle scorse stagioni eravamo abituati a vedere un Milano schiacciasassi mentre quest’anno le cose non sono andate in questa direzione, qual è il motivo secondo te?

MP: Il motivo? ci sono sempre più motivi: per primo ci sono anche gli avversari, secondo forse la squadra non ha trovato una sua identità lungo il campionato non ha avuto un grande aiuto dalla terza linea che l’anno scorso ha fatto molto bene, non aveva nelle fila un giocatore faro che sapeva inventare nel momento del bisogno, è mancato specialmente nelle finali un giocatore che avesse facilità di “buttarlo dentro”, un opportunista e forse non tutti i giocatori realmente in forma nel momento del bisogno, la pausa non credo che abbia fatto bene alla squadra che prima di fermarsi ha avuto un buon momento di forma, non si può vincere sempre!

HT: Indubbiamente non si può vincere sempre, secondo te il fatto che abbia vinto una squadra diversa rispetto agli ultimi anni può essere un valore positivo aggiunto al movimento (indipendentemente dalle questioni tecniche)?

MP: Si, certamente crea interesse per l’hockey in una zona diversa del paese e questo è certamente positivo. Ho letto sul settimanale Panorama, dove si è parlato in un’intervista con il sindaco di Cortina, tra altro che la squadra di hockey ha vinto lo scudetto. Il nostro movimento deve allargarsi di più se vogliamo crescere ed avere un futuro.

HT: Per allargare il quadro della serie A appena conclusa ti chiedo un parere sull’Alleghe, squadra che ha escluso il Bolzano e costretto il Milano a 5 gare, che ne pensi?

MP: Credo che l’Alleghe sia con Bolzano e Milano una delle tre squadre che hanno perso lo scudetto. Mi spiego meglio: il Bolzano di quest’anno aveva un buon potenziale per vincere ma ha perso con un Alleghe in forma strepitosa che a sua volta ha perso l’occasione buona con il Milano con il quale aveva già il passaggio a portata di mano. Se l’Alleghe fosse arrivato in finale avrebbe… La squadra era in gran forma e se in gara tre a Milano a pochi minuti dalla fine non avesse preso quel gol in superiorità da parte di un grande EX come Mario, sarebbe volata in finale. Per questo dico che bisogna giocare bene i momenti della partita, l’Alleghe aveva l’opportunità ma non ne ha saputo approfittare.

HT: Dalle statistiche si nota anche che l’Alleghe è la squadra che ha avuto il maggior apporto di punti da parte di italiani insieme al Val Pusteria, una bella soddisfazione dunque per i nostri colori no?

MP: Non è una scoperta che l’Alleghe abbia dei buoni giocatori locali, ha un buon momento è per questo doveva sfruttarlo al meglio visto che anche i stranieri sono stati di buona caratura. Sono però anche tutti ragazzi giunti vicino ai trent’anni e altri giovani non ne ho visti a parte Fontanive. Anche loro devono sbrigarsi se vogliono vincere lo scudetto. Il Pusteria da sempre ha avuto un buon settore giovanile, due anni fa ha vinto anche la U19 e perciò deve continuare a dare fiduccia ai giovani facendoli giocare il più possibile, dandoli un futuro, un sogno da coltivare.
In tutto questo un buon allenatore non guasta mai!!

HT: Allarghiamo lo sguardo. Ora il prossimo impegno è la Nazionale in terra russa. Svezia, Svizzera e Lettonia. Un gran bel boccone per Goulet e gli atleti impegnati.

MP: Certo non è facile, non lo è mai stato è dunque ci vuole il solito miracolo, speriamo che i nostri ragazzi riescano a farlo subito magari contro la Svizzera che non ci ha mai potuto digerire dal punto di vista hockeyistico e che ha sempre faticato contro di noi. Credo che la Lettonia e la Svezia siano un po’ fuori portata. Finire nel girone delle ultime quattro diventa una sofferenza incredibile perché nessuna delle squadre vuole tornare nel gruppo B e lotta fino all’ultimo respiro come d’altronde ha fatto vedere l’Italia l’anno scorso con il gol di Strazzabosco a pochi secondi dalla fine.
Come sempre un gran in bocca al lupo ai nostri ragazzi.

HT: Che sensazioni si provano a giocare un torneo mondiale di questo livello?

MP: Un mondiale del gruppo A e sempre un evento bellissimo. Si vedono dal vivo alcuni dei migliori giocatori del mondo. Ci si rende conto del livello incredibile di questi giocatori e si capisce qual è il nostro. Il mio primo mondiale me lo ricordo ancora oggi. Siamo arrivati a Tampere, era l’anno 1982, prima di noi si è allenata la Russia, sarebbe stato meglio non vedere quell’allenamento, è stata una cosa incredibile. Il giorno dopo abbiamo giocato contro di loro e per metà della gara il risultato e stato fermo sullo 0-0 grazie ad un Jim Corsi straordinario. Tanto per la cronaca fini 9-2.
Perciò io invidio dal punto di vista sportivo questi ragazzi che hanno la possibilità di andare a giocare un mondiale di gruppo A.

HT: L’altro evento di questo periodo è l’inizio dei playoff della NHL, li segui?

MP: Si la seguo via internet, come credo la maggior parte di noi!

HT: E come pensi che andrà a finire?

MP: Detroit, Buffalo, Nashville o forse New York ma anche i Senators o perché no i Tampa Bay obiettivamente anche qui è difficile dire chi ha le maggiori possibilità. Come sempre ci vuole un portiere “caldissimo” e uno, due giocatori che imbroccano la forma migliore e fanno la differenza. Giocatori come Forsberg, che è andato a giocare a Nashville possono fare la differenza, ma anche la velocità di una squadra come Buffalo, importante è vedere del hockey spettacolare, se si può vedere…

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