Asiago – Fassa: intervista a Federico Benetti

Asiago – Fassa: intervista a Federico Benetti

di Franca P.

HockeyTime: Ciao Federico, è stata una partita sostanzialmente equilibrata, in cui voi nel primo tempo avete cercato di chiudere subito il match infondendo da subito alcuni colpi alla retroguardia ladina, però alcune vostre mancanze e disattenzioni vi hanno penalizzato e poi vanificato l’iniziale pareggio… quali sono stati i vostri errori, i vostri demeriti?
Federico Benetti: Complessivamente è stata una buona partita, in cui ognuno di noi ha cercato di dare il 100%, anche se probabilmente qualche discutibile decisone arbitrale ci ha leggermente sfavorito, forse ecco il terzo goal ci ha preso in contropiede mettendoci, di fatto, in condizione di non recuperare lo svantaggio. Poi in inferiorità numerica abbiamo preso il goal del 4 a 2 che, di fatto, ha chiuso la partita.

HockeyTime: Durante questa stagione avete alternato delle buone e convincenti prestazioni a delle gare in cui soprattutto nei restanti due drittel perdevate molta concentrazione, salvo poi tentare il recupero nei minuti finali quando ormai la situazione era alquanto compromessa…una cattiva abitudine direi quest’anno, avete trovato una spiegazione a tal comportamento?
Federico Benetti: Sicuramente abbiamo pagato un bel po’ l’inesperienza, abbiamo prestato poca attenzione ai dettagli, non abbiamo sfruttato quei momenti in cui potevamo raccogliere quel qualcosa in più che ci avrebbe permesso di vincere qualche gara in più! Probabilmente non abbiamo sempre lottato al 100% come giusto, ma abbiamo spesso mollato (e qui ci scappa “braghe” in dialetto, risata reciproca…) i pantaloni come sì suol dire…

HockeyTime: Credi che forse qualcuno di voi credeva già di aver chiuso la pratica Fassa stasera?
Federico Benetti: No, abbiamo cercato di lavorare sino al termine del terzo drittel, dopo il loro 2 a 2 abbiamo preso subito il goal del loro vantaggio che ha condizionato la nostra gara..

HockeyTime: Argomento nazionale: a soli vent’anni è arrivata la tua prima convocazione in nazionale, frutto delle buone prestazioni accumulate durante questa stagione e, pure di tutti i sacrifici che hai dovuto fare pur di arrivare a quest’ambizioso traguardo. Quale apporto credi di poter garantire al Blue Team?
Federico Benetti: Sicuramente posso garantire velocità al gioco, posso alzare il ritmo della gara, non posso essere quel giocatore che fa la differenza in termini di punteggio, ma questi principali vantaggi li posso assicurare… so di poter garantire serietà, lotto per ogni dischetto. Sinceramente la convocazione non me la sarei mai aspettata, poiché sapevo di aver giocato un’ottima partita a Milano, ma è stata una cosa del tutto inaspettata. Non pensavo che mi sarebbe mai capitata un’occasione simile in cosi poco tempo, anche se ho sempre e continuerò sempre a lottare come dev’essere, per conquistarmi in un futuro prossimo un posto fisso tra i grandi della nazionale…

HockeyTime: La partita di Milano ti ha, di fatto, spianato le porte: Goulet ti ha osservato da vicino quel martedì, confidi una convocazione a Mosca a maggio?
Federico Benetti: Quella sera tutto è stato perfetto, io ho giocato un’ottima gara, forse è mancato solo il goal, però avendo la possibilità di giocare molto posso apportare le mie doti positive! Per Mosca non credo sai, ci sono tanti giocatori prima di me che con più esperienza e più presenze hanno il posto assicurato, la mia convocazione aldilà di tutto è arrivata anche perché vi erano molti assenti tra le fila degli abitudinari, quindi dal canto mio lavorerò fino alla fine per il futuro.

HockeyTime: Grinta, caparbietà, capacità di non arrendersi mai, giovane età, velocità…un palmares umano del tutto ragguardevole direi, ma quali obiettivi a lungo termine ti sei prefissato nella tua carriera professionale?
Federico Benetti: Ti rispondo subito dicendoti che tutti sognano di vincere uno scudetto con la propria squadra, vestire la maglia azzurra, partecipare perché no alle olimpiadi, sono tutti obiettivi distanti, ma si cerca di raggiungerli lavorando sodo, con i sacrifici e con la fortuna molte volte! Non è semplice purtroppo…il mio gran sogno in ogni caso rimane quello di portare il mio Asiago fra qualche anno nell’olimpo delle migliori.

HockeyTime: Il popolare Falco di Gallio sappiamo che ha pagato caro l’autentica cattiveria da parte di un giocatore del Milano che lo ha, di fatto, portato all’infortunio. Ha preso solo due minuti, in quell’occasione la terna arbitrale ha dimostrato poca attenzione, quindi la cosiddetta tolleranza zero quest’anno ha fatto più guai che apportato benefici, opinioni in merito?
Federico Benetti: Guarda stasera, il Sig. Giorgio Moschen come si sa non ha certo un occhio di riguardo per l’Asiago, quindi, di fatto, siamo penalizzati in qualche situazione, soprattutto in quelle critiche dove vi è la possibilità di cambiare il corso del match… non è male la situazione arbitri in Italia, certo le nuove regole hanno creato un pò di trambusto, non è semplice per gli addetti ai lavori entrare subito nel meccanismo, però molti di loro stanno cercando di fare del loro meglio, sbagliando certo qualche volta, ma è umano, si cerca poi di imparare dai propri errori…sta alla federazione degli arbitri adottare uno standard uguale per tutti, nessuno pensa alla loro malfidenza, ma purtroppo qualche penalità errata a volta costa cara alla squadra avversaria, coma accaduto stasera per esempio!

HockeyTime: Tiriamo un pò le somme della stagione, nel complesso sono emerse anche importanti qualità oltre a quelle negative, qualcosa di particolare secondo il tuo punto di vista?
Federico Benetti: La squadra è giovane, bisogna lavorare moltissimo, c’è stata una crescita generale a livello giovanile.

HockeyTime: Voi giovani leve giallo-rosse quest’anno avete avuto il vostro momento di gloria, ognuno di voi sta dando il massimo, state crescendo, tu prima di tutti stai facendo passi da giganti, nel giro di qualche anno sicuramente sarete voi i trascinatori del team…concordi?
Federico Benetti: Quest’anno è stato un ottimo trampolino di lancio verso la crescita, è normale che il salto da un under 19 alla serie A sia enorme, non è semplice essere subito pronti ai livelli richiesti, perché mancano importanti fattori come l’esperienza, la furbizia, che hanno bisogno di tempo per essere migliorati.

HockeyTime: Perfetto, allora buon proseguimento di stagione e grazie mille!
Federico Benetti: E’ stato un piacere, grazie a te!

Si ringrazia l’Emisfero Ipermercati Asiago e Federico Benetti per la cortesia e disponibilità concessa.

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